Pendolari, arrangiatevi. La manovra finanziaria approvata pochi giorni fa stermina i treni locali. E non si tratta di un’iperbole: i soldi per farli funzionare vengono quasi dimezzati. La stessa sorte, prevedibilmente, sarà subita anche dalle corse.
Non avete l’auto? Compratevela, ecchediamine: la crisi è un’invenzione delle sinistre. Il traffico privato comporta emissioni più alte rispetto alla mobilità collettiva? Balle: la maggioranza che sostiene questo Governo ha sancito con voto parlamentare che le analisi degli scienziati sono errate.
Il taglio ai “Servizi ferroviari di interesse regionale e locale in concessione”, previsto all’allegato 1 della manovra, è pari a 1.223 milioni di euro per il 2011, di cui 1.181 a Trenitalia e 42 agli altri concessionari.
Il budget per far funzionare i treni locali in questo 2010 è di 2.287 milioni, di cui 1.748 a Trenitalia e 539 agli altri concessionari. Effettuata la sottrazione, resta davvero poco.
Legambiente ha fatto i conti dei tagli a Trenitalia Regione per Regione: guardate che roba.
Nella tabella è riportato l’ammontare del contratto di servizio per le Regioni italiane con Trenitalia nel 2010 e quelle a disposizione nel 2011 secondo la manovra del Governo.
I tagli alle Regioni sono calcolati secondo i parametri di proporzionalità stabiliti con la Legge di trasferimento dei poteri in materia di trasporto ferroviario alle Regioni (la cosiddetta Legge Bassanini, la Legge 59 del 1997).
E’ evidente che le Regioni non sono in grado (coi tempi che corrono, poi!) di effettuare stanziamenti tali da compensare i tagli governativi.
Secondo Legambiente questi tagli sarebbero addirittura incostituzionali: alle Regioni vengono tolti i soldi ma non il compito di far funzionare i treni, “e questo contraddice quanto disposto dalla Corte Costituzionale”.
Il comunicato stampa di Legambiente: a rischio un treno pendolari su due
Fonte: Blogeko
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