sabato 31 dicembre 2011

Breve riflessione di fine anno

Il 2011 è stato un anno pieno di eventi: catastrofi naturali, fallimenti economici, crisi politiche, addii celebri, scandali, fatti di cronaca, storie incredibili e tanto altro ancora...
La speranza, senza essere troppo banali e scontati, è che il 2012 sia leggermente migliore sotto diversi aspetti, soprattutto quello politico e sociale.


Cosa vi è rimasto impresso o cosa ricordate, in positivo o in negativo, di questo 2011?

domenica 25 dicembre 2011

Buon Natale



Auguro a tutti i lettori, assidui o frequentatori, e a tutti i blog amici di trascorrere un sereno e felice Natale


Andrea De Luca

sabato 24 dicembre 2011

2011: le foto dell'anno

Solito, magnifico lavoro di "The Big Picture". Ecco a voi una piccola selezione delle "Foto dell'anno".

Giappone, marzo 2011. Lo tsunami dopo il terremoto.


Alaska, marzo 2011. Aurora boreale.


Černobyl', aprile 2011. 25 anni dopo.


Washington, Usa, maggio 2011. Poco prima della cattura di Bin Laden.


Cile, giugno 2011. Vulcano.


Canada, giugno 2011. Il bacio durante le proteste.


Grecia, giugno 2011. Il paese è nel caos, il popolo in rivolta.


Norvegia, luglio 2011. Il terrorista Breivik uccide 77 persone.


Londra, luglio 2011. Muore Amy Winehouse.


Carolina del Nord, Usa, agosto 2011. Uragano Irene.


Egitto, settembre 2011. Mubarak è caduto, e viene processato.


New York, Usa, settembre 2011. Dieci anni dopo.


Libia, ottobre 2011. Stanato ed ucciso il dittatore Gheddafi.


Usa, ottobre 2011. Muore Steve Jobs.


California, Usa, novembre 2011. Occupy.


Ed infine, Italia, novembre 2011. Ciao ciao.


Fonte: Non leggere questo Blog!

venerdì 23 dicembre 2011

Il berlusconismo dopo Berlusconi

Era il 1994 quando tutto ebbe inizio. Silvio Berlusconi con un discorso a reti unificate scendeva in campo per attuare la sua “rivoluzione liberale”. Oggi, anno 2011, tiriamo le somme di quello che è stato molto di più di un semplice governo. E' stato un modo di pensare, di credere e di vivere la politica in una maniera completamente diversa rispetto al passato: è stato il berlusconismo. Personalmente però, non credo affatto che questo sia finito. Giorgio Gaber diceva: «Non ho paura di Berlusconi in sé, ma di Berlusconi in me» e forse queste parole possono esprimere con maggiore chiarezza i cambiamenti di questi ultimi 20 anni.

Su Berlusconi si è detto tutto, si è scritto tanto, si è anche discusso tanto e i giudizi su di lui hanno sempre e profondamente diviso l’Italia a metà. "E’ un grande imprenditore! E’ tutta invidia!", "E’ un perseguitato!", "E’ un uomo che si è fatto da solo!", quante volte abbiamo ascoltato questi commenti, nei bar, con gli amici, in tv, per strada, ovunque. Opinioni contrapposte che si traducevano in voti, e quelli sì che fanno la differenza. E allora, alla luce delle parole di Gaber, come ricorderemo Berlusconi? Lo ricorderemo come un perseguitato o come un ladro? Vivremo contrapposizioni come quelle che ancora oggi ci sono su Mussolini e sul ventennio fascista, oppure emergerà una verità storica (se davvero esiste), univoca e oggettiva? Perchè ciò che ha maggiormente colpito di lui, è stato il modo con cui ha utilizzato lo strumento della legge per risolvere le proprie questioni personali, e si potrebbe fare un lungo elenco dei provvedimenti che hanno avuto una ricaduta sulle sue aziende o sui suoi processi. Come il d.lgs. 61/2002 che ha depenalizzato il falso in bilancio, reato per cui Berlusconi era imputato in ben cinque processi, che si sono poi quasi tutti conclusi con la formula "il fatto non è più previsto dalla legge come reato". O ancora la legge Ex Cirielli, la 251/2005, la quale ha, tra le tante cose, anche diminuito i tempi di prescrizione da 15 a 10 anni del reato di corruzione giudiziaria, reato per il quale era imputato l’avvocato David Mills, che non è stato condannato proprio perchè il reato si è prescritto pur essendo stato commesso, e poi il Lodo Alfano, dichiarato incostituzionale dalla Consulta perchè tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, compreso il Capo del Governo. Il Berlusconismo è stato anche questo.

Un nuovo linguaggio, un nuovo modo di relazionarsi con la realtà, di chiamare le cose con vecchie e nuove parole, come "comunista", un vocabolo gettato nel dimenticatoio per decenni e riesumato per bollare chi la pensava in maniera differente e magari, con il comunismo, non aveva e non ha nulla a che fare. Tuttavia il Fascismo, seppur in assoluto contrasto con i moderni principi costituzionali democratici, aveva una sua ideologia di fondo, un suo perchè. La causa dell’attuale dibattito sul periodo fascista sorge proprio sulla base del fatto incontestabile che, in effetti, in Italia durante il regime, vennero fatte anche tante cose positive. La "grandezza" di Berlusconi oggi invece, sta nell’essere riuscito a far credere agli italiani di aver fatto tanto, quando in realtà ha fatto poco o pochissimo. Del resto non a caso Montanelli lo definiva "il più grande piazzista del mondo". Ecco appunto, le televisioni: nessuno meglio di lui ha capito come potessero essere utilizzate nella maniera più utile. Spesso ci si chiede: "Ma è capitato anche a lui di perdere le elezioni, e in quei momenti dove erano le sue televisioni?", in realtà la domanda che ci si dovrebbe porre è:"Anche quando ha perso le elezioni, di quanto le avrebbe perse se non avesse avuto le televisioni?".

Il conflitto d’interessi è l’elemento che segna il deficit di democrazia italiano rispetto agli altri Stati esteri, in nessun altro Paese del Mondo il Presidente del Consiglio è anche il più grande industriale nel ramo delle telecomunicazioni e dell’informazione. Nel 2001 durante la campagna elettorale per le presidenziali, circolava nelle case degli italiani un libricino chiamato Una storia italiana, dove veniva raccontata la storia del Cav. Berlusconi per primo aveva quindi deciso di porre la propria vita privata al centro della politica italiana, salvo decidere poi di marchiare come "gossip" le inchieste che ruotavano intorno a quella sua stessa quotidianità, fatta anche di escort e feste nei palazzi istituzionali. L’aver attirato su di sé e sulla propria vita l’attenzione mediatica è stata quindi, per un primo periodo, una mossa vincente, che in seguito si è tuttavia rivelata un’arma a doppio taglio, perchè anche la condotta privata di un uomo pubblico è di rilievo pubblico se ci si rende ricattabili. E quante cose in tv non ci vengono raccontate? Come quando nel 2002 Berlusconi pronunciò il famoso "Editto bulgaro" contro Santoro, Luttazzi e Biagi, i suoi ordini vennero prontamente eseguiti da una Rai addomesticata.

Berlusconi è stata una grande occasione per l’Italia. Purtroppo persa. Con la maggioranza parlamentare che aveva a disposizione, senza precedenti nella storia Repubblicana, avrebbe potuto davvero migliorare il nostro Paese, colmare le lacune e le mancanze dei governi precedenti. E invece dov’è la "rivoluzione liberale" dopo 17 anni? Di concreto, guardando la realtà delle cose, non si è fatto quasi nulla: la legge anti-fumo, quella sullo stalking e la patente a punti. Non proprio una rivoluzione. Ma certe cose in Italia ce le meritiamo. Non siamo mai stati veramente in grado di scendere dal carro dei vincitori, anzi siamo sempre stati pronti ad assaltarlo, come in un teatro affollato dove si fa a gara per avere le poltrone migliori. Non siamo mai attenti "a quelli che verranno dopo", forse perchè, come diceva Ugo Jetti: "L'Italia è un Paese di contemporanei, senza antenati né posteri perché senza memoria di se stesso". Ed è questa la preoccupazione più grande: la paura che si possano dimenticare le mancanze di questi anni e che il "Berlusconi che è in noi" possa ripresentarsi in altre forme, magari tra le fila del centrosinistra. Sì perchè in fondo il Cavaliere poteva stare benissimo anche nella fazione politica opposta, di destra ha davvero poco. La sua caduta è quindi un segnale di respiro per questa democrazia italiana malata perchè favorisce un’alternanza e una riorganizzazione della linea conservatrice, magari più conforme agli altri partiti appartenenti alla medesima tradizione europea, i quali vantano, ad esempio, donne musulmane come chairman di partito (vedi i "Tories" inglesi). Anche se il Cav se n’è andato resteranno i suoi programmi televisivi importati dall’America, che oggi influenzano le ambizioni e le diete di milioni di italiani, il suo modo di vedere le donne e la politica, la sua capacità di saper indicare sempre la scelta più conveniente e mai la più giusta.

L’uomo di Arcore non sarà stato la causa di tutti i problemi ma di sicuro era il problema più grosso, il più evidente, quel problema senza la cui soluzione, non si potranno risolvere tutti gli altri. Semplicemente perchè "il Berlusconi in sé" era la scusa per tutti "i Berlusconi in me", i quali si sentivano quasi autorizzati a comportarsi di conseguenza, "Se lo fa lui che è il Presidente del Consiglio, perchè non dovrei farlo io che sono un comune cittadino?". Questo sillogismo, che obiettivamente non fa una piega, per anni ha fatto passare atrocità politiche di qualsiasi livello e di qualsiasi fazione, come normali banalità spicciole, bazzeccole, frutto d’invenzioni di giornalisti e magistrati. Indro Montanelli nel ‘94, scrisse: “Con Berlusconi la parola destra diventerà impronunciabile per almeno 50 anni, per ragioni di decenza” e credo che i cittadini italiani di destra, e non meno quelli di sinistra, meritino ormai una risposta concreta dai propri rappresentanti in Parlamento.

La fine del Berlusconismo sembra quindi essere ancora molto lontana ma abbiamo in Italia degli esempi che si muovono in una direzione opposta e da cui possiamo senz’altro attingere per le nostre condotte future. L’importante è essere attrezzati, l’importante è restare vigili.

Mario Pagano

Fonte: Ilrenudo

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martedì 13 dicembre 2011

Nucleare a chi conviene?

Voglio consigliarvi un libro. Nucleare a chi conviene? di Gianni Mattioli e Massimo Scalia, docenti alla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali all'Università 'La Sapienza' di Roma. Questo libro mi è stato regalato da un mio professore universitario durante un esame e l'ho trovato subito interessante.

Cosa significherebbe per l'Italia investire sull'energia atomica anziché su fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l'eolico?
Sappiamo che il nucleare:
- utilizza come combustibile l'uranio, una risorsa che va comunque acquisita sul mercato estero, scarsa e perciò destinata a divenire sempre più costosa e oggetto di competizione internazionale;
- utilizza una tecnologia complessa che non mette al riparo da rischi sanitari neppure nel normale funzionamento di una centrale;
- non ha risolto il problema delle scorie radioattive, lasciando quindi aperti gravi problemi per il futuro;
- presenta costi di produzione del kWh elettrico difficilmente definibili e comunque superiori rispetto ad altre fonti energetiche realmente pulite e rinnovabili.

Nucleare a chi conviene? propone un'analisi sul tema avvalendosi di dati reali e documentati provenienti da fonti internazionali.

NUCLEARE A CHI CONVIENE?
Le tecnologie, i rischi, i costi

di Gianni Mattioli e Massimo Scalia
Introduzione di Gianni Silvestrini
Edizioni Ambiente

sabato 10 dicembre 2011

Una nazione di privilegiati: ecco chi non paga l'Ici in Italia!

Una nazione di privilegiati: ecco chi non paga l'Ici in Italia! Avevo trattato l'argomento già ne giorni scorsi, parlando in particolar modo del Vaticano e delle esenzioni di cui gode a danno dei cittadini Italiani ... ma ecco un riassunto di chi paga o non paga l' Ici in Italia, sfatando così anche quel falso tabù (a cui avevo abboccato anche io) sui sindacati che non pagherebbero l'imposta sulla casa (da Repubblica.it):



RELIGIONI
Musulmani e buddisti salvi come i cattolici

Tutti i luoghi di culto non pagano l'Ici. Vale per parrocchie, moschee, sinagoghe, anche per l'unico edificio in mano all'Unione Buddista Italiana. Per tutti vale l'esenzione dei beni utilizzati a fini "non esclusivamente commerciali". Con i Comuni incaricati di valutare eventuali abusi. Una recente sentenza della Commissione tributaria provinciale di Lecco, per dire, ha esentato dall'imposta un ex-opificio trasformato in "luogo di culto dalla locale comunità mussulmana".

CIRCOLI
Biliardini e ristoranti sfuggono alla gabella

I circoli ricreativi che fanno capo a organizzazioni non a fine di lucro non pagano l'Ici. Vale ad esempio per i 5.500 circoli e sodalizi Arci, anche se l'associazione – conferma il presidente Paolo Beni – paga l'imposta sulle parti di edificio legate ad attività commerciali come ristoranti. È forse una delle partite più delicate, visto che in molte di queste realtà operano attività di ristorazione. "Ma sono rette dal volontariato e funzionano solo per i soci", assicura Beni.

ONLUS
Molte cause in tribunale per gli immobili affittati

Tutte le Onlus e le Ong sono esentate dal pagamento dell'Ici, almeno per gli edifici che usano come sedi proprie e non a fine di lucro. Non paga Emergency, non paga Medici senza frontiere, non paga l'Associazione per la ricerca sul cancro e la Lega per il filo d'oro. Chi invece dispone di un patrimonio di immobili messi a reddito (cioè affittati) è costretto - almeno in teoria - a onorare con il fisco il pagamento dell'imposta, anche se la materia è ancor oggi oggetto di confronto giuridico.

SCUOLE
Niente tassa agli istituti legati agli enti no-profit

Un altro tema delicato è quello delle strutture sanitarie e scolastiche. Le cliniche private (convenzionate o meno con sistema sanitario nazionale) devono pagare l'Ici. Gli enti non commerciali convenzionati con la sanità pubblica - tra cui diverse istituzioni religiose o Onlus - invece no, almeno sui reparti ospedalieri mentre sul patrimonio immobiliare a reddito si paga tutto. Zero Ici anche per le scuole private che fanno capo a enti non a fine di lucro indipendentemente dal livello delle loro rette.

PARTITI
Pagano tutta l'imposta sulle abitazioni ereditate

I partiti politici non beneficiano di alcuna esenzione Ici. "Noi per la sede di Torre Argentina sborsiamo 2-3mila euro l'anno" mette i puntini sulle "i" Mario Staderini, segretario dei Radicali. Paga il Pd, pagano le fondazioni degli ex-Ds cui è stato dirottato il patrimonio di case (5.800 immobili) girato dai militanti. Fanno la loro parte - perché obbligati dalla legge - pure gli eredi della vecchia Democrazia Cristiana. Anche se durante i burrascosi anni di Tangentopoli e della diaspora della Balena bianca è svanita nel nulla una dote di qualche centinaio di edifici di pregio.

SINDACATI
Patrimonio milionario, non ricevono sconti

I sindacati (come Confindustria) pagano l'Ici. Sia per le loro sedi istituzionali che per gli altri immobili destinati a reddito. Si tratta di un patrimonio importante. Solo la Cgil ha oltre 3mila tra uffici e delegazioni lungo tutta la Penisola. La Cisl ne ha addirittura 5mila. Il mattone nel portafoglio della Uil ha un valore stimato di circa 35 milioni. Un "tesoretto" accumulato grazie a lasciti, donazioni e investimenti nel corso degli anni e cresciuto sullo zoccolo duro dei beni ereditati (esentasse) per legge dalle vecchie rappresentanze sindacali dell'era fascista.

mercoledì 7 dicembre 2011

Arrestato Michele Zagaria, il boss dei Casalesi



Il boss Michele Zagaria, l’ultimo superlatitante della camorra, è stato arrestato stamattina a Casapesenna, in provincia di Caserta. L'operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Napoli, insieme a quella di Caserta e al Servizio Centrale Operativo della polizia.

lunedì 5 dicembre 2011

I punti principali della manovra finanziaria

Ecco i punti principali della manovra finanziaria:

FISCO

TORNA ICI-IMU. Al posto della vecchia Ici arriva l’Imposta municipale unica (Imu). Si pagherà anche sulla prima casa. Previsto un 60% di rivalutazione degli estimi catastali. Aliquote dello 0,4% sulla prima casa e dello 0,75 per le altre

TASSA LUSSO SU AUTO, BARCHE, AEREI. Sulle auto si pagherà un bollo più alto a partire da 170 chilowatt (20 euro a chilowatt oltre i 170); per i natanti si applicherà sul posto barca, anche per lo stazionamento di un giorno; per gli aerei varierà in base al peso.

ADDIZIONALI. Per le regioni è previsto un aumento dell’aliquota addizionale Irpef dallo 0,9% all’1,23%.

ACCISE BENZINA. Le Regioni potranno finanziare il trasporto pubblico locale con una accisa sui carburanti: +1 cent al litro.

UNA TANTUM SU CAPITALI SCUDATI. L’imposta è dell’1,5%.

RINCARO IVA SE NO RIFORMA FISCO. Da settembre 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. Si tratta di una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare previsto per le agevolazioni fiscali.

TRACCIABILITA’ 1.000 EURO. Scende la soglia oltre la quale non è possibile pagare in contanti.

CONTI CORRENTI. Norme più efficaci per il controllo dei movimenti finanziari.

BOLLO TITOLI. Arrivano nuovi interventi in materia di imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari.

PENSIONI

PENSIONI, CONTRIBUTIVO PER TUTTI. Estensione dal 2012 del metodo contributivo a tutti i lavoratori.

ADDIO FINESTRE. Abolite le cosiddette finestre mobili che saranno assorbite nell’età effettiva di pensionamento. Le donne andranno in pensione di vecchiaia dal 2012 a 62 anni e nel 2018 a 66. L’età di 66 anni per la vecchiaia è prevista da subito anche per gli uomini. I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi; le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi.

ABOLITE QUOTE ANZIANITA’. Le quote per le uscite per la pensione di anzianità sono state abolite. Si uscirà solo con 41 anni e 1 mese per le donne e 42 anni e 1 mese di contributi per gli uomini.

ADDIO ANZIANITA’, SI CHIAMERA’ ‘ANTICIPATA’. Cambia la denominazione.

PEREQUAZIONE ASSEGNI FINO A 960 EURO. La rivalutazione piena rispetto all’inflazione nel 2012 sarà prevista solo per le pensioni di importo doppio rispetto alla minima che è di 480 euro. Gli altri assegni saranno congelati.

PIU’ CONTRIBUTI PER AUTONOMI E AGRICOLTORI. Per artigiani e commercianti aumentano di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%. Verranno rideterminate anche le aliquote contributive pensionistiche nel settore agricoltura.

PENALIZZAZIONI PER CHI ESCE PRIMA 63 ANNI. Per chi esce in pensione anticipata (quindi con almeno 42 anni e 1 mese di contributi se uomini) prima dei 63 anni di età dal 2012 avrà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo.

CONTRIBUTO SOLIDARIETA’. Interesserà le pensioni più alte.

IMPRESE E SVILUPPO

PATRIMONIALIZZAZIONE. Arriva l’Ace, l’Aiuto alla Crescita Economica, una misura che incentiva la capitalizzazione delle imprese. Ci sarà anche nuovo credito per i fondi di garanzia per le pmi.

SGRAVI IRAP. Sarà possibile scontare dall’Ires la quota di Irap riferita al costo del lavoro. Per l’internazionalizzazione arriva il ‘nuovo Ice’. Anche interventi per il risparmio energetico.

GARANZIA STATO SU PASSIVITA’ BANCHE. Il ministero dell’Economia “è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni”.

LIBERALIZZAZIONE FARMACI FASCIA ‘C’. Saranno venduti anche nelle parafarmacie. Nuove regole per l’apertura di farmacie: il numero delle autorizzazioni sarà stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti.

TRASPORTI. In arrivo una apposita Autorità.

SPESA

ENTI LOCALI, -5 MLD. E’ il contributo che pagheranno Regioni, Province e Comuni.

MINISTRI, NIENTE DOPPIO STIPENDIO. Vale anche per i sottosegretari.

PROVINCE, CAMBIA ORGANIZZAZIONE. Ridotti membri dei consigli, eliminate le giunte.

VIA INPDAP E ENPALS. Sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’Inps.

SCURE SU AUTORITA’. Dalla Consob all’Antitrust è previsto un calo del numero dei componenti.

Elenco tratto da il Fatto Quotidiano

domenica 4 dicembre 2011

La mozzarella della legalità

Nelle terre di don Peppe Diana, il parroco assassinato dalla Camorra, sui beni confiscati al clan dei Casalesi, sorgerà un’impresa sociale per la produzione della “mozzarella della legalità”. Il bene confiscato a Michele Zazza, affidato sino al 2008 all’associazione Libera, dal 2009 è stato oggetto del progetto per la costruzione di un caseificio. Grazie ad un bando pubblico, sono stati selezionati cinque soggetti e, a settembre del 2010, hanno costituito la loro società: due casari Massimo Rocco e Mario Minieri, un responsabile del prodotto Teo Perone, un agronomo Roberto Fiorillo, un trattorista Enrico Massimilla. Il progetto, finanziato in tutte le sue tappe dall’associazione Fondazione per il sud, crea i presupposti per una sensibilizzazione territoriale. Il 19 marzo del 2009, quindicesimo anniversario della scomparsa di Don Peppe Diana, è stato firmato un protocollo d’intesa tra diverse figure istituzionali riunite per discutere di simboli e risorse per creare una comunità libera, e il protocollo portava la firma simbolica di Gennaro Diana. Nell’aprile 2011, dopo aver atteso l’iter burocratico per gli studi di fattibilità, relazione di un piano d’impresa, percorso di selezione e stage, sono iniziati i lavori di ristrutturazione del bene, mentre i 5 soggetti hanno iniziato il loro cammino verso la produttività affrontando il discorso iniziale dell’agricoltura.

“Purtroppo per quest’annata abbiamo potuto coltivare solo due dei terreni che ci sono stati affidati – afferma il presidente Massimo Rocco – ovvero quelli presenti a Pignataro Maggiore. Qui è stato possibile produrre il grano per la produzione dei paccheri di Don Peppe Diana, ma per la prossima annata abbiamo preparato i terreni per la coltivazione della cicerchia, un legume che sta scomparendo, e forse un tipo di lenticchia biologica. Disponiamo di otto terreni: tre a Pignataro Maggiore, tre a Cancello Arnone, uno a Castel Volturno e uno a Carinola”. Il primo ottobre c’è stata la chiusura definitiva del progetto con il taglio del nastro da parte di Don Ciotti e del fratello di Don Peppe Diana. “Abbiamo intenzione anche di esportare la nostra mozzarella – prosegue il Presidente – e cercheremo di espanderci a livello nazionale producendo due tipi di mozzarella: uno a consumo più rapido, l’altro per un tempo di conservazione più lungo. Il progetto prevede di arrivare a produrre una mozzarella biologica cercando di individuare allevatori convertiti al bio”.

Un obiettivo a medio termine, ma ciò che conta è essere finalmente riusciti a mettere in moto un’attività da tempo attesa sul nostro territorio: l’ennesima sorta sulle ceneri della camorra che fu.

Fonte: quiCaserta