“Se la Scozia avrà una possibilità reale di scelta, questa possibilità dovrà esserci tra l'autunno del 2018 e la primavera del 2019”, ha dichiarato la prima ministra. Credit: Russell Cheyne
La premier scozzese Nicola Sturgeon ha annunciato il 13 marzo che chiederà un nuovo referendum sull'indipendenza della Scozia e che avvierà l'iter parlamentare per poter arrivare a un secondo voto dei cittadini per l'indipendenza dalla Gran Bretagna.
Secondo Sturgeon il referendum si potrebbe tenere tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019, quando i termini della Brexit saranno chiari.
La premier scozzese ha inoltre affermato di credere che si potrebbe arrivare a un secondo voto per l'indipendenza scozzese prima che si completi l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea.
Quando le è stato chiesto se pensava che avrebbe potuto vincere in questo voto, Sturgeon si è detta convinta di potercela fare. “Se la Scozia avrà una possibilità reale di scelta, questa possibilità dovrà esserci tra l'autunno del 2018 e la primavera del 2019”, ha dichiarato la prima ministra.
La leader del partito Conservatore scozzese, Ruth Davidson, ha detto che l'annuncio della premier è divisivo e porta a maggiori incertezze.
Una risposta è arrivata subito anche da Downing street. Un portavoce del primo ministro britannico Theresa May ha affermato che un secondo referendum per l'indipendenza scozzese sarebbe divisivo e causerebbe un'enorme incertezza economica.
“Solo due anni fa i cittadini scozzesi hanno votato per rimanere nel Regno Unito e questo ci dimostra che le persone in Scozia non vogliono un secondo referendum”, ha dichiarato.
Fonte: The Post Internazionale
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