Amnesty International ha definito la misura approvata dal parlamento ungherese “inaccettabile”. Credit: Leonhard Foeger
Tutti i richiedenti asilo entrati in Ungheria saranno detenuti nei campi profughi. Questo è l'effetto della legge approvata martedì 7 marzo 2017 dal parlamento ungherese. I richiedenti asilo saranno detenuti fino al momento della decisione definitiva sulle loro domande d'asilo.
Il provvedimento è stato approvato con 138 voti favorevoli, 6 contrari e 22 astenuti.
Il premier ungherese Viktor Orban ha dichiarato che i migranti tengono l'Ungheria “sotto assedio” e che l'attuale tregua dei flussi migratori è solo temporanea, sottolineando che Budapest può contare solo su se stessa per proteggersi.
Dopo la decisione del parlamento ungherese le associazioni umanitarie hanno condannato la scelta di Budapest. Amnesty International ha definito la misura “inaccettabile” e ha sollecitato l'Unione europea a “dimostrare all'Ungheria che queste misure illegali e profondamente inumane hanno delle conseguenze”. Secondo Amnesty, “mettere tutti i profughi e i migranti in container non è una politica sui profughi, ma è un modo per evitare di averne una”.
I richiedenti asilo in Ungheria, molti dei quali arrivati nel 2015, possono finora essere trattenuti fino a quattro settimane nel caso in cui siano stati “catturati” entro cinque miglia dal confine, ma le nuove direttive rimuovono questo limite temporale e saranno applicate in tutto il paese.
I minori non accompagnati al di sotto dei 14 anni saranno affidati al servizio di protezione dei bambini del paese.
Il governo ungherese ha sottolineato che tutti i richiedenti asilo detenuti saranno liberi di lasciare il paese in qualsiasi momento se decidono di tornare in Serbia o Croazia, i due paesi da cui arriva la maggior parte di rifugiati.
La legge che entrerà in vigore nel giro di una settimana richiederà ai richiedenti asilo di essere identificati tramite l'impronta digitale e una foto. La nuova normativa prevede inoltre che sia più facile dichiarare lo stato di emergenza e bloccare l'accesso in Ungheria senza i permessi idonei.
Fonte: The Post Internazionale
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