Il Pm non ha dubbi, il filmato oggetto dell'estorsione è riconducibile a un'intenzionale "messa in scena". Così si legge nel decreto con il quale il Pm di Roma ha disposto il fermo dei 4 carabinieri. Secondo le notizie riportate dall'agenzia Ansa il video ripreso all'interno dell'abitazione di un transessuale, condurrebbe gli inquirenti a un piano premeditato con riprese che volutamente inquadrano il tesserino della Regione intestato a Piero Marrazzo vicino a della polvere bianca.
In pratica da quanto si apprende, i carabinieri Luciano Simeone (30 anni), Carlo Tagliente (29), Antonio Tamburrino (28), Nicola Testini (37) avrebbero girato le immagini con "modalità abusive" con lo scopo di ricattare il presidente della Regione Lazio.
Intanto spunta un altro episodio che i magistrati ritengono affatto che casuale. La mattina del 21 ottobre, infatti, le auto della moglie e della figlia del governatore sarebbero state oggetto di atti di valdalismo. I magistrati ritengono questo elemento indicativo, "di una rara spregiudicatezza a cui si aggiunge lo scopo di lucro perseguito: circostanze che fondano e grave e concreto pericolo che siano realizzati reati ulteriori, agevolati dalla speciale funzione di autorità rivestita".
Il fotografo Massimiliano Scarfone, conosciuto come Max e coinvolto nella vicenda del portavoce di Romano Prodi, Sircana immortalato mentre parlava con un trans per la strada, ha confermato agli inquirenti di essere stato contattato da uno dei carabinieri arrestati, Antonio Tamburrino "su richiesta dei tre colleghi perchè lo aiutasse a individuare soggetti interessati ad acquistare il filmato". Scarfone, secondo quanto da lui riferito agli investigatori, avrebbe consegnato una copia del filmato a rappresentanti di alcune testate e gruppi editoriali.
Tuttavia le notizie che si sono susseguite a ritmo incalzante per tutta la giornata lasciano intravedere uno scenario alquanto inquietante e contradditorio, nel quale non è ancora possibile far chiarezza sulla misteriosa vicenda.
Marrazzo sotto ricatto. In manette quattro carabinieri
ROMA - Con l'accusa di estorsione nei confronti del presidente della Regione Lazio sono finiti in manette 4 militari dell'Arma dei carabinieri. I 4 militari avrebbero estorto denaro a Marrazzo in cambio del loro silenzio su un video hard nel quale il presidente sarebbe stato ripreso in atteggiamenti intimi in un appartamento della capitale lo scorso luglio.
"Tutto falso" ha risposto il governatore del Lazio, "Se un video esiste è falso, non ho mai pagato alcuna somma di denaro". "E' stato sventato un tentativo di estorsione basato su una bufala - ha commentato la vicenda il presidente regionale -. Sono amareggiato e sconcertato per come, a pochi mesi dalle elezioni, si tenti di infangare l’uomo Marrazzo per colpire il presidente Marrazzo".
Nonostante, il tentativo di estorsione non sia riuscito e i 4 carabinieri, tutti sottufficiali, siano stati arrestati dai loro colleghi dei Ros che stavano seguendo la pista di alcune intercettazioni di un'altra indagine, rimangono ancora molti punti oscuri sulla vicenda.
Punti oscuri
Da quanto trapela dagli ambienti giudiziari di Piazzale Clodio emergono, infatti, altri elementi.
Marrazzo non solo sarebbe stato solo ricattato, ma anche rapinato dai carabinieri che gli avrebbero sottratto i soldi che aveva nel portafoglio. Inoltre vi sarebbero 4 assegni staccati dal carnet di Marrazzo e mai incassati dal beneficiario, onde evitare ulteriori prove d'accusa. E c'è qualcos'altro. Anche un quantitativo di cocaina sarebbe stato rinvenuto sempre nello stesso appartamento, ma ancora non si conosce a chi appartenesse.
Secondo il quotidiano Libero il governatore del Lazio sarebbe stato ripreso in compagnia di un transessuale. Ma resta il dubbio se il video sia stato girato dai carabinieri durante il blitz, oppure come dichiarato dagli stessi militari da un altro transessuale e poi ceduto ai rappresentanti dell'Arma. Di sicuro il video risale proprio ad una mattina dei primi di luglio.
"I carabinieri arrestati sono quattro mele marce che abbiamo immediatamente scoperto e isolato dalla istituzione alla quale non sono degni di appartenere". Questa la reazione del comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, gen.Vittorio Tomasone, il quale ha sottolineato che "nel corso di alcuni accertamenti sono emersi elementi di responsabilità sull'attività illecita dei quattro militari. Per questo motivo, nel riferire immediatamente alla magistratura quanto stava avvenendo, i quattro sono stati sospesi dal servizio dell'Arma dei Carabinieri".
Secondo Libero, Marrazzo era con un transessuale
La notizia ha scatenato una serie di congetture che restano ancora senza nessuna conferma. Secondo il quotidiano Libero Piero Marrazzo sarebbe stato ricattato per mesi dai 4 carabinieri, i quali entrarono in possesso di un video hard dove il presidente della regione sarenbbe stato ripreso durante un rapporto mercenario, addirittura in compagnia di un transessuale. Un filmato tutto da provare, ovviamente, scrive il cronista su Libero, girato presumibilmente con un telefonino, caduto nelle mani dei carabinieri in seguito ad una perquisizione a casa di un pregiudicato trovato morto.
Marrazzo ha precisato davanti ai cronisti che "Non è la prima volta che si scatena contro di me un attacco che mi colpisce personalmente e politicamente." "Quanto è successo -ha continuato Marrazzo- è un atto di gravità inaudita, una barbarie intollerabile". Il presidente del Lazio ha poi concluso ricordando che sulla vicenda da questo momento si esprimeranno solo i suoi legali.
Nel frattempo solidarietà per l'accaduto è stata espressa da molti espoinenti politici sia della maggioranza che dell'opposizione direttamente al governatore Marrazzo.
Domani l'interrogatorio
Domani è atteso l'interrogatorio dei 4 arrestati nel carcere di Regina Coeli, durante il quale gli imputati dovranno rispondere di rapina, violazione della privacy, violazione di domicilio ed estorsione al carcere di Regina Coeli, e forse si potrà far luce sui punti poco chiari di questa vicenda.
Marrazzo non solo sarebbe stato solo ricattato, ma anche rapinato dai carabinieri che gli avrebbero sottratto i soldi che aveva nel portafoglio. Inoltre vi sarebbero 4 assegni staccati dal carnet di Marrazzo e mai incassati dal beneficiario, onde evitare ulteriori prove d'accusa. E c'è qualcos'altro. Anche un quantitativo di cocaina sarebbe stato rinvenuto sempre nello stesso appartamento, ma ancora non si conosce a chi appartenesse.
Secondo il quotidiano Libero il governatore del Lazio sarebbe stato ripreso in compagnia di un transessuale. Ma resta il dubbio se il video sia stato girato dai carabinieri durante il blitz, oppure come dichiarato dagli stessi militari da un altro transessuale e poi ceduto ai rappresentanti dell'Arma. Di sicuro il video risale proprio ad una mattina dei primi di luglio.
"I carabinieri arrestati sono quattro mele marce che abbiamo immediatamente scoperto e isolato dalla istituzione alla quale non sono degni di appartenere". Questa la reazione del comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, gen.Vittorio Tomasone, il quale ha sottolineato che "nel corso di alcuni accertamenti sono emersi elementi di responsabilità sull'attività illecita dei quattro militari. Per questo motivo, nel riferire immediatamente alla magistratura quanto stava avvenendo, i quattro sono stati sospesi dal servizio dell'Arma dei Carabinieri".
Secondo Libero, Marrazzo era con un transessuale
La notizia ha scatenato una serie di congetture che restano ancora senza nessuna conferma. Secondo il quotidiano Libero Piero Marrazzo sarebbe stato ricattato per mesi dai 4 carabinieri, i quali entrarono in possesso di un video hard dove il presidente della regione sarenbbe stato ripreso durante un rapporto mercenario, addirittura in compagnia di un transessuale. Un filmato tutto da provare, ovviamente, scrive il cronista su Libero, girato presumibilmente con un telefonino, caduto nelle mani dei carabinieri in seguito ad una perquisizione a casa di un pregiudicato trovato morto.
Marrazzo ha precisato davanti ai cronisti che "Non è la prima volta che si scatena contro di me un attacco che mi colpisce personalmente e politicamente." "Quanto è successo -ha continuato Marrazzo- è un atto di gravità inaudita, una barbarie intollerabile". Il presidente del Lazio ha poi concluso ricordando che sulla vicenda da questo momento si esprimeranno solo i suoi legali.
Nel frattempo solidarietà per l'accaduto è stata espressa da molti espoinenti politici sia della maggioranza che dell'opposizione direttamente al governatore Marrazzo.
Domani l'interrogatorio
Domani è atteso l'interrogatorio dei 4 arrestati nel carcere di Regina Coeli, durante il quale gli imputati dovranno rispondere di rapina, violazione della privacy, violazione di domicilio ed estorsione al carcere di Regina Coeli, e forse si potrà far luce sui punti poco chiari di questa vicenda.
Fonte: Dazebao
2 commenti:
Cos'altro aspettarsi da un esponente di sinistra!!!
Gia tanto che ha deciso di dimettersi!!!
povero Marrazzo...
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