giovedì 31 dicembre 2009

Perchè non scorderemo il 2009


Il 2009 italiano è stato un anno molto particolare e pieno di fatti ed eventi significativi che, in un modo o nell’altro, condizioneranno probabilmente anche gli anni futuri. Ho cercato di riassumere in questo articolo tutti i fatti e gli eventi più importanti del 2009, suddivisi per mesi.

GENNAIO

- Il Senato approva l'articolo del disegno di legge sulla sicurezza che prevede il reato di immigrazione clandestina
- Andreotti compie 90 anni
- Il Csm sospende magistrati delle procure di Salerno e Catanzaro per le inchieste avocate all'ex pm Luigi De Magistris


FEBBRAIO

- Muore Eluana Englaro
- Arrestato Giuseppe Setola, boss del Clan dei Casalesi
- Mills condannato a 4 anni e 6 mesi. Per Berlusconi processo sospeso in attesa che decisione Consulta su Lodo Alfano

MARZO

- Berlusconi accende il termovalorizzatore di Acerra
- Ferruccio De Bortoli direttore del Corriere della Sera e Gianni Riotta al Sole 24 Ore

APRILE

- La Corte Costituzionale boccia la legge 40 nella parte che limita a tre gli embrioni da impiantare
- Un terremoto (5,8 Richter) colpisce L'Aquila e l'Abruzzo. Danni gravissimi nel capoluogo, a Onna, a Paganica. I morti sono 298 e oltre 1.500 i feriti. Decine di migliaia i senzatetto
- Veronica Lario, moglie di Berlusconi, attacca il marito e il 'ciarpame senza pudore'

MAGGIO

- A Massa il primo caso di influenza A in Italia
- Veronica Lario annuncia la decisione di divorziare
- Sfregiata a Napoli la tomba di Toto'

GIUGNO

- Emergenza rifiuti a Palermo, 200 cassonetti incendiati
- Si vota per elezioni europee e amministrative. Leggera flessione Pdl (comunque primo) e maggiore del Pd. Buoni risultati per Lega e Idv. Alle amministrative spostamento a destra. Al centrosinistra restano Bologna, Firenze e Bari
- Scoperta rete supporto boss mafioso Matteo Messina Denaro
- Quorum lontano per i tre referendum sulla legge elettorale. Vota solo il 23,4%, minimo storico
- Due vagoni di gas esplodono alla stazione di Viareggio. I morti sono 31 morti, 5 gli ustionati gravi

LUGLIO

- Sciopero a Termini Imerese contro la decisione Fiat di smettere la produzione di auto nello stabilimento
- Comincia all'Aquila il vertice del G8
- Condanna a sei anni al poliziotto Spaccarotella per l'uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri
- Papa Ratzinger cade in vacanza e si frattura un polso
- L'Aifa autorizza la commercializzazione della pillola abortiva Ru486

AGOSTO

- Il maxi-jackpot del Superenalotto (quasi 148 milioni) vinto da una schedina da due euro giocata a Bagnone (Ms)
- Il direttore del Giornale, Vittorio Feltri, attacca quello dell'Avvenire, Dino Boffo, che poi si dimetterà

SETTEMBRE

- Berlusconi attacca la Repubblica, definita il super partito di un editore svizzero con un direttore evasore fiscale
- Cotugno di Napoli: primo morto d'influenza H1N1 in Italia
- Fini criticato da centrodestra per proposta voto immigrati. Fini sara' attaccato piu' volte dal Giornale di Feltri
- Mike Bongiorno, 85 anni, muore a Montecarlo per un infarto


OTTOBRE

- A Giampilieri e Scaletta Zanclea (Me), un costone roccioso frana per la pioggia travolgendo le case: 31 morti, 6 dispersi
- Lodo Mondadori: Fininvest condannata a versare alla Cir quasi 750 milioni di euro
- Scoppia il caso Marrazzo, ripreso durante incontri con un transessuale. Il 27 si dimette
- Bersani vince le primarie per il segretario Pd. Aveva gia' vinto nel voto degli iscritti. Battuti Franceschini e Marino
- Confermata in appello la condanna per Mills
- Molti dubbi sulla morte di Stefano Cucchi

NOVEMBRE

- Muore la poetessa Alda Merini, 78 anni
- La corte europea dei diritti dell'uomo dichiara il crocifisso nelle aule una violazione della liberta' religiosa
- Bersani proclamato segretario del Pd. Rosi Bindi presidente e Enrico Letta vicesegretario
- La Corte suprema brasiliana autorizza l'estradizione in Italia dell'ex terrorista rosso Cesare Battisti
- Trovata morta Brenda, il transessuale del caso Marrazzo

DICEMBRE

- Due arresti in asilo Pistoia per maltrattamenti di bambini
- Il pentito di mafia Spatuzza depone al processo d'appello al sen. Marcello Dell'Utri
- A Palermo viene arrestato il boss mafioso Gianni Nicchi, a Milano Gaetano Fidanzati
- Amanda Knox condannata a 26 anni e Raffaele Sollecito a 25 per il delitto di Perugia
- "No B day" a Roma, grande manifestazione contro Silvio Berlusconi, nata dalla rete
- A Torino comincia il maxi-processo Eternit
- Fabrizio Corona condannato a tre anni e 8 mesi per i fotoricatti a vip
- Berlusconi, a Bonn al congresso del Ppe, attacca la Corte costituzionale e dice che non c'e' nessuno duro e "con le palle" come lui. Il Quirinale esprime preoccupazione per il "violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia"
- La Camera respinge richiesta di arresto del sottosegretario Nicola Cosentino
- In piazza del Duomo a Milano uno psicolabile colpisce Berlusconi con un souvenir e lo ferisce al volto
- Parziale esplosione di un ordigno alla Bocconi di Milano, rivendicata dalla federazione anarchica informale
- Delitto di Garlasco: assolto Alberto Stasi
- Papa Ratzinger viene aggredito durante la messa di Natale da una psicolabile

mercoledì 30 dicembre 2009

Il PD nel Governo siciliano di Lombardo


I dirigenti del PD siciliano negano di appoggiare il Governo costituito da Lombardo dopo l'espulsione dalla maggioranza dei cosidetti "lealisti", cioè della fazione del PDL che fa capo al Ministro Alfano ed al Presidente del Senato Schifani. Vogliono farci credere che Lombardo è un imprudente temerario che pensa di governare la Sicilia con 31 consiglieri su 90. Sostengono che Centorrino e Russo sono "tecnici" scelti da Lombardo e non rappresentanti del PD nell'Esecutivo e che la loro politica è quella di un sostegno "tematico". Sosterranno di volta in volta le proposte di questo governo se esse saranno ritenute soddisfacenti. Non riconoscono neppure di appoggiare dall'esterno il Governo e negano risolutamente qualsiasi trattativa o inciucio che dir si voglia.

Naturalmente questa sorprendente posizione vorrebbe maldestramente placare i forti malumori del Partito ma è come voler negare l'evidenza. Il terzo governo Lombardo nasce sulla base di una trattativa non ufficiale ma molto impegnativa. D'Alema, il Richelieu dei Palazzi italiani, si è intrattenuto a cena con Lombardo. Hanno mangiato delle orate e quindi stipulato il cosiddetto Patto dell'Orata. D'Alema è famoso per i Patti a base di pesce. Ne fece uno, diventato famoso, a base di triglie, a Gallipoli con Rocco Buttiglione. Fu a cena anche con Bossi tanti anni fa, quando definì la Lega una costola della sinistra. Ma mangiarono soltanto della carne e non ci fu seguito. Poi Pierluigi Bersani è venuto in Sicilia. Si è incontrato con i suoi e poi con Lombardo ed ha piena disponibilità a sostegno di un governo delle "riforme".

La Sicilia è sempre stata una sorta di laboratorio per testare scelte o progetti politici che si svilupperanno dopo in sede nazionale. Anche stavolta non sfugge a questa sua "vocazione" anticipatrice di eventi che sono in corso di maturazione nei Palazzi Romani.

Non predica forse Napolitano la "coesione"? Che cosa è la coesione se non la riproposizione a trenta anni della dottrina Berlinguer secondo la quale non si può governare con il 51% naturalmente con tutto il degrado che il corrompimento della politica che ha subito nel tempo? Si preannunzia la stagione delle cosidette riforme volute, fortissimamente volute da Berlusconi a cui questa Costituzione sta assai stretta e vorrebbe un regime presidenzialistico magari senza contrappesi.

Il PD si sta imbarcando in questa avventura. Non arretra difronte alle voglie personali di Berlusconi ed a quelle della destra italiana. Farà di tutto per essere della partita e non farsi tagliare fuori. Per questo sarebbe sbagliato giudicare l'appoggio in Sicilia al Governo Lombardo un fatto localistico dovuto al levantinismo ed alle stranezze della politica regionale. E' vero che la Giunta Lombardo nasce in contrapposizione ai cosidetti "lealisti", cioè al gruppo fedele al PDL. Ma è anche vero che Berlusconi non ha "scomunicato" Miccichè ed i sostenitori di Lombardo e finora mantiene un atteggiamento riservato.

Certo la posizione del PD permette alla destra siciliana di respirare, di chiudere una crisi profondissima esplosa da oltre sei mesi senza ricorrere alle urne, a nuove elezioni. Sostanzialmente il PD si sostituisce al blocco di circa trenta consiglieri che vengono meno al governo. Ora l'Assemblea regionale è divisa in tre gruppi di pari forza. Un gruppo che esprime il governo, un gruppo che lo sostiene ed un'altro che ne dichiara l'illegittimità dal momento che si regge con una maggioranza dfiversa da quella con cui fu eletto.

Il governo minoritario per finta di Lombardo si regge con una solida maggioranza di due terzi dell'Assemblea. Ha soltanto sostituito i trenta deputati del PDL e dell'UDC con quelli del PD. Non è cambiato niente. Lombardo non si è preso neppure la briga di dichiarare la rottura con il PDL e non dubito che continuerà a sostenere il governo Berlusconi. Una timida richiesta dei dirigenti del PD siciliano di dichiarare conclusa l'esperienza del centro-destra è rimasta senza risposta.

La crisi della politica siciliana, la sua soluzione, sei mesi di trattative e di tentativi sfociati ora nel terzo governo fatto dal capo del MPA, il movimento sicilianista e rivendicazionista della borghesia siciliana che non è più tanto soddisfatta delle mance che elargisce Roma e che vorrebbe qualcosa di più concreto del Ponte sullo Stretto (al cui banchetto sembra esclusa a favore di Impregilo ed altri volponi del Nord), non sembra interessare l'opinione pubblica siciliana stordita dal degrado crescente e dall'involuzione della vita civile. Palermo e tanta parte della Sicilia assediata da montagne di spazzatura, bollette astronomiche per pagare l'acqua ai privati che se ne sono appropriati, la smobilitazione di Termini Imerese, il licenziamento di circa diecimila insegnanti a causa della riforma Gelmini, disoccupazione, anziani che non possono più curarsi a causa di ticket esosi. La crisi e la sua soluzione interessano soltanto a coloro che seguono "professionalmente" la politica dal momento che produce posti ben retribuiti a cominciare dai Consigli Comunali, consulenze, possibilità di ottenere in gestione qualche servizio...

Anche i quasi trentamila dipendenti "diretti" della Regione comandati da tremila dirigenti e la pletora dei pensionati superprivilegiati con età media attorno ai cinquanta anni che godono di assegni eguali a quelli dei colleghi in attività un costo per la collettività di circa due miliardi di euro a cui aggiungere tutti i dipendenti "indiretti" della Regione, seppur beneficiari di un Ente del tutto inutile e dannoso per la Sicilia, non riescono ad entusiasmarsi, a seguire le vicende dei loro patrons. Tutto quello che la Sicilia incassa come risorse proveniente dal fisco e da tutto il resto finisce nelle fauci insaziabili di questa mostruosa burocrazia tentacolare.

Il primo atto del nuovo Governo è stato la nomina di 28 Superburocrati, managers frutto di una
intensa e meticolosa applicazione del "cencelli" siciliano. Costeranno milioni di euro ma non importa: i soldi potranno venire anche da un ritocco dell'irpef regionale...

Tra questi superburocrati c'è anche Lucia, la figlia di Paolo Borsellino e nipote di Rita, eurodeputata e fino ad ieri contraria all'inciucio. Non so oggi. Ma è un classico della Oligarchia: mettere un fiore all'occhiello ad una porcata. Forse nella Giunta di Governo non c'è la magistrata Caterina Chinnici, figlia del martire della mafia Giorgio? Non c'è anche il Magistrato Massimo Russo? Non sono questi simboli, segni di un impegno contro la Piovra? Insomma, due magistrati nel governo e la figlia di un magistrato martire della mafia tra i superburocrati. Ma, queste presenze sembrano una sorta di machillage. Una maniera per allontanare sospetti di collusioni o di contiguità con la criminalità organizzata.

Eppure in Sicilia non si respira nei Palazzi della Politica, a cominciare dal Palazzo dei Normanni, un'aria di grande impegno, di grande lotta, alla dominazione mafiosa. I successi che si sono realizzati sembrano (e sono) frutto di una polizia e di un gruppo di magistrati che si sentono isolati. Non credo che la realtà percepita da Magistrati come Ingroa e Scarpinato sia di grande vicinanza della politica nei loro confronti. Credo che si sentono isolati, disperatamente isolati.

Pietro Ancona

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Natale in Tunisia

Guardate cosa si è inventato l'amico blogger Wil:

martedì 29 dicembre 2009

Perchè dedicare una via a Bettino Craxi?


Letizia Moratti vuole dedicare una via o un parco del centro di Milano a Bettino Craxi. Il 19 gennaio, tra l'altro, ricorrerà il decennale della sua morte. Berlusconi e Napolitano lo commemoreranno, mentre il Ministro degli Esteri Frattini farà un pellegrinaggio sulla sua tomba.

La mia domanda è: perchè dedicare una strada o uno spazio verde ad una persona che si è distinta solo per i miliardi che ha intascato illecitamente? Non capisco sinceramente. La Moratti forse non sa che Craxi ebbe numerose condanne penali, per un totale di una decina di anni di carcere, per reati di corruzione, tangenti e finanziamento illecito del partito. A me sembra vergognoso dedicare una strada ad un personaggio con un 'curriculum' di questo tipo. E poi perchè non si commemora la data della morte di un De Gasperi o di un Togliatti, che non si sono mai sporcati le mani con reati di alcun genere?

Se proprio volete dedicare una strada alla memoria di Craxi, vi do io un suggerimento: Via 'Bottino' Craxi. Giusto per rendere meglio l'idea di chi era...

lunedì 28 dicembre 2009

Bandiera Bianca, resa incondizionata

Ci avviamo all'anno cruciale della agonia della Costituzione con una dichiarazione di Franceschini di resa incondizionata a Berlusconi ed alle sue pretese. Ha detto che la legge ad personam per mettere il Presidente del Consiglio al riparo dai processi è una cosa possibile. Come si dice: "se pò fa...". Si ha anche notizia di una telefonata tra Berlusconi e Bersani. La TV mostra un Berlusconi ringiovanito, rinfrancato, sorridente. Sono appena passati tredici giorni dall'attentato di Milano, ma la sua faccia è liscia e rosea come quella di una fanciulla in fiore. Non c'è alcun residuo di ematoma o di ferita. Eppure il taglio sotto l'occhio sembrava profondo. Dei denti che sarebbero stati fratturati, non sappiamo quanti, nessuna traccia. La bocca del tutto normale ed il sorriso o la risata di scherno non hanno alcuna difficoltà a dispiegarsi sul volto.

Insomma, il triste episodio di cui ha parlato il mondo intero e che ha provocato una intensa profonda ondata di solidarietà umana è diventato una sorta di spartiacque tra "prima" e "dopo". Prima il PD era contrario, decisamente contrario alla leggina ad personam e manifestava serie perplessità a mettere mano alla Costituzione con questa destra ornata dal razzismo di Bossi, un razzismo che si annida anche all'interno sotto la voce "federalismo" e che vuole la rottura di ogni forma di solidarietà interregionale. Ora la strada è spianata verso una collaborazione che non dubitiamo sarà intensissima. Il Parlamento sarà messo al lavoro, sarà sotto pressione con il fiato al collo del Grande Manager, del Boss che avrà tanti difetti per come trascorre il suo tempo libero ma è sicuramente un grandissimo lavoratore capace di macinare quantità enormi di impegni. Non dubitiamo che il Presidente della Repubblica sarà ed è già nella partita. Non predica fino alla noia la "coesione"? Ma un Parlamento democratico non deve essere coeso. Deve essere articolato dialetticamente tra maggioranza ed opposizione. Eppure Napolitano sono anni che ci ossessiona indicandoci la necessità di un clima collaborativo. In Italia questo significa assecondare Berlusconi in tutte le sue voglie. Non solo leggine per sfuggire a possibili certe condanne per reati commessi prima di diventare Presidente del Consiglio, ma anche un rifacimento della Costituzione con azzeramento dei controbilanciamenti ed assoggettamento di parte della Magistratura al suo controllo. I Magistrati inquirenti diventeranno funzionari del Governo come i Questori.

Sono passate due settimane e sembriamo lontani anni luce dall'idea di un Fini che potesse diventare espressione di una destra "civile", alternativa a quella di Berlusconi e Bossi. Se il Capo del Governo si accorda con l'opposizione e questa gli dà via libera per tutti i progetti di "riforma" che senso ha il ruolo che Fini stava cercando di darsi? Oramai è una carta bruciata.

L'unico ostacolo ma non insormontabile resta Di Pietro ed il suo partito. Di Pietro è sottoposto ad una cura intensissima di aggressioni quotidiane da parte dei giornali e delle tv del "partito dell'amore". Viene dipinto come un pericoloso avventuriero, un estremista, un nemico della pace degli italiani. Deve essere isolato come un cane rognoso. Si confida che il suo Partito, l'IDV, non regga a lungo agli attacchi ed al duro regime di isolamento. Non ha storia ed i suoi uomini non hanno forse la stoffa necessaria per resistere contro corrente ad attacchi che diventano sempre più ravvicinati, asfissianti.

In quanto alla sinistra radicale, il pegno viene dato dal Duca delle Puglie, l'On.le D'Alema. Il PD non ricandida Vendola e lancia la candidatura di Emiliano. Gli elettorati PD e PDL diventano sempre più simili e lo saranno ancora di più dopo il voto della leggina ad personam. L'isolamento della sinistra radicale e dei dipietristi intransigenti deve essere pieno. Debbono sprofondare nelle catacombe dell'extraparlamentarismo e messi fuori dagli accordi politici locali.

Nasce in modo incruento un regime. Al posto della marcia su Roma abbiamo avuto Tartaglia ed il lancio della statuetta del Duomo di Milano. Un regime che si annunzia con la negazione bipartisan del diritto ai lavoratori di avere un giudice al quale appellarsi e con l'Italia popolata di lavoratori-stilisti appollaiati su torri per rivendicare il proprio diritto al lavoro ed alla vita. La scuola è già largamente sfasciata e centotrentamila insegnanti si ritroveranno nel giro di tre anni senza lavoro e quindi senza pane quotidiano. La Fiat diventa una multinazionale con il cervello in Italia ed il corpo all'estero. Ma l'oligarchia si ingrassa a dismisura. I consiglieri regionali piemontesi hanno diritto ad una buona uscita di circa centomila euro. Nel Veneto si fanno pagare anche le spese mortuarie. La casta politica costa più dell'intero servizio sanitario nazionale. Questa casta politica è interessata alla "coesione". Del paese non sembra importarle più niente. Le forze armate diventano SPA per sfuggire una noiosi controlli della Corte dei Conti e del Parlamento. Naturalmente una SPA deve essere sempre operativa e per questo dobbiamo rassegnarci all'idea di guerre infinite alle quali parteciperanno i nostri militari "portatori di pace".

Insomma, si adeguerà la Costituzione scritta a quella materiale che non si capisce bene che cosa sia. E' certo che i legami tra PDL e PD esistono e sono testimoniati dalla condivisione di tutta la legislazione del lavoro firmata nelle ultime due legislature che hanno spogliato i lavoratori di quasi tutti i loro diritti. Credo che pesino molto nella trattativa gli interessi "materiali" del PD nelle banche o nel settore cooperativo. Le Coop sono una grande potenza economica ma non hanno più niente dei tratti solidaristici del socialismo gestionale iniziale. Sono imprese del tutto simili a tutte le altre e non danno niente nè ai consumatori nè ai loro lavoratori dipendenti. Non mitigano le asprezze del sistema capitalistico ma lo accentuano. L'apertura di nuove Ipercoop a Palermo ed altrove, nel pieno consenso generale, è una spia assai significativa di che cosa sono oggi i partiti.

Il Papa benedice quello che volgarmente continua a chiamarsi inciucio ma che ora viene ribattezzato come fase solidale di riforme e di bene nazionale.

Pietro Ancona

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Giorgio Gaber - Qualcuno era comunista

domenica 27 dicembre 2009

Abruzzo. Più di ventimila terremotati fuori casa. E Berlusconi parla di “miracolo”


Se ne vanno le telecamere di Rai e Mediaset. Hanno assolto al loro compito: quello, vergognoso, di imbrogliare le popolazioni abruzzesi e tutti i telespettatori italiani. Berlusconi, dalla convalescenza di Arcore, ha parlato via telefono e con gli inviati dei telegiornali e dei giornali radio, ha fatto diffondere messaggi. ‘In Abruzzo è tutto risolto, la gente è contenta, vivono in case di lusso, c’è anche lo spumante offerto dalla ditta Berlusconi e company’. Il più bravo propalatore di menzogne è stato senza dubbio Emilio Fede. Lui non ci ha pensato due volte a fare intervistare solo alcuni terremotati che avevano avuto una casa. Certo che erano felici.

Il buon Emilio ha rivolto anche un rimbrotto, benevolo essendo in clima natalizio, nei confronti di chi si esercita il “pessimismo e il disfattismo”, come dice il suo capo. Qui siamo in presenza del “miracolo” fatto da Berlusconi e dal suo governo e voi vi esercitate nella critica. Miscredenti!

Il Tg3, certo poteva fare di più, perlomeno ha mandato un inviato che si è affidato ad una guida locale per far vedere che le cose non stanno e se come dicono il premier e i suoi cortigiani “l’emergenza è finita”. Ma non è così: i fatti parlano chiaro come ci racconta Gianni De Cesaris segretario regionale del Cgil abruzzese. “Certo, che non c’è più gente sotto le tende. Vorrei vedere che ad otto mesi di distanza dal sisma, con il freddo, il gelo, la pioggia, non si fosse ancora provveduto a trovare un riparo che non sia una tenda. Ma l’emergenza è ben lontano dal finire. Ci sono migliaia e migliaia di persone che non hanno una casa. Non solo. Il progetto casa messo a punto è largamente insufficiente. Si parla di mettere in cantiere nuovi moduli rinnovati mobili. Ancora niente di definitivo.” Il quotidiano abruzzese 'Il Centro' pubblica dei numeri da brivido: in alberghi sono ospitate 11.185 persone, 7.292 in case private,1550 nelle caserme. Il progetto casa prevede la costruzione di 4.600 appartamenti che dovrebbero accogliere 17.000 persone. Fino ad oggi hanno trovato alloggio solo 6.735 persone. Questo sarebbe il “miracolo” propagandato da imbonitori di infimo livello in cui si sono appecorati dei cosiddetti giornalisti. “Ma c’è di più – sottolinea De Cesari – in base ai criteri sui quali si sono formate le graduatorie dando la precedenza a chi aveva per esempio figli in età scolare, è accaduto che gli anziani, soli, sono rimasti fuori, sradicati dai luoghi della loto vita. In questi mesi, e non è un caso, è aumentata la mortalità”. Naturalmente il capo del governo in convalescenza nei suoi messaggi si guarda bene dal parlare della situazione economica. Il segretario della Cgil abruzzese cita alcuni dati che meglio di ogni parola danno il senso della drammaticità della situazione. Nel mese di novembre per quanto riguarda la cassa integrazione si è registrato il secondo peggior dato dal momento del terremoto con 3.7 milioni di ore di Cig, di cui ben 1,8 milioni all’Aquila. In sei mesi nella regione sono stati persi 34 mila posti di lavoro. “E quando finirà la cassa integrazione – si chiede De Cesari – quale il destino di migliaia e migliaia di famiglie di lavoratori? Un’incognita. Come del resto tutto è un incognita”. Le telecamere Rai e Mediaset non hanno fatto vedere le macerie dell’Aquila, “una città che sembra morta, senza vita, senza rumori, senza luce. Finché questa sarà la situazione non finirà l’emergenza – prosegue De Cesari – perché qui c’è il cuore, oltre alla storia, della nostra Regione. Siamo davvero all’assurdo. Fino a qualche tempo fa – racconta – potevo entrare in casa mia una volta alla settimana per prendere cose, oggetti, insomma almeno vederla. Ora posso visitarla una volta ogni quindici giorni. Invece di migliorare la situazione peggiorata”.

Non solo: non c’è un progetto, non si conosce quale destino, quale segno si vorrà dare alla ricostruzione. “Perlomeno – dice – si potesse conoscere la data d’inizio dei lavori. Niente. L’Aquila è la città del silenzio”.

Fonte: Dazebao

Finanziaria: In arrivo una stangata da quasi 600 euro a famiglia


L'anno nuovo porterà un vero e proprio salasso per gli italiani: secondo un'indagine di Federconsumatori-Adusbef, si tradurrà in un esborso di 596 euro a famiglia.

In particolare, spiegano le due associazioni dei consumatori, ogni famiglia pagherà 130 euro in più (+15%) per le Rc Auto; 65 euro in più per le tariffe aeroportuali (pari a 3 euro a biglietto); 55 euro in più per ogni ricorso al giudice di pace per multa; 28 euro in più per la bolletta della luce; 18 euro in più per l'acqua; 65 euro in più per prendere un treno; 35 euro in più per la Tarsu; 30 euro in più per i servizi bancari; 80 euro in più per le rate dei mutui e 90 euro in più per i carburanti. Il totale è, appunto, 596 euro di cui 120 "di nuovi balzelli".

"Non è vero - sostengono Adusbef e Federconsumatori - che la Finanziaria appena approvata non abbia aumentato le tasse, come hanno affermato il ministro Tremonti e il presidente del Consiglio Berlusconi, perché ci sono circa 120 euro di nuovi balzelli che graveranno sulle spalle di ogni famiglia". Tra questi, le due associazioni citano le "anticipazioni tariffarie di 3 euro a passeggero su ogni singolo biglietto aereo a favore dei gestori aeroportuali", oltre al "contributo unificato pari a 103,3 euro a carico dei lavoratori licenziati che fanno ricorso in Cassazione" e ai circa 38 euro "a carico di quei cittadini che 'osano' fare ricorso" contro le multe per alta velocità (autovelox).

"A questa ministangata governativa - commentano i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - bisogna aggiungere rincari per 30 euro di gas, 130 di assicurazione auto (rca), 18 euro per servizi idrici, 35 euro per la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani), 30 euro di aumenti dei servizi bancari, 80 euro per i mutui a causa degli aumenti dello spread applicato dalle banche, 65 euro per gli aumenti dei biglietti dei treni e 90 euro (su base annua) per i costi dei carburanti". Secondo le stime delle due associazioni dei consumatori, dunque, da gennaio 2010 peseranno sulle spalle degli italiani rincari complessivi per circa 596 euro.

sabato 26 dicembre 2009

L'aggressione al Papa



Durante la messa di Natale, il Papa è stato spinto a terra da una donna che ha scavalcato le transenne. La donna è affetta da disturbi mentali ed è la stessa che lo scorso anno tentò un gesto analogo, ma in quel caso fu bloccata dagli addetti alla sicurezza.

venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale!


Auguro a tutti i lettori, assidui o frequentatori, e a tutti i blog amici di trascorrere un sereno e felice Natale

Andrea De Luca

giovedì 24 dicembre 2009

Solidarietà agli operai di Pomigliano


E' triste apprendere che gli operai precari della Fiat di Pomigliano sono pronti a passare la notte di Natale incatenati ai cancelli del municipio della cittadina in provincia di Napoli. Ed è anche molto triste sapere che tra fine dicembre e inizio marzo, se la Fiat non rinnova i contratti, le tute blu resteranno disoccupate.

I 91 operai della Fiat sono per la maggior parte tutti padri di famiglia. Perdere il lavoro significherebbe finire in mezzo ad una strada ed avere serie difficoltà a mandare avanti la propria famiglia. Il freddo e il Natale non fermano gli operai che hanno tutto il diritto di manifestare la propria rabbia e il proprio dissenso, prima sui tetti dello stabilimento, martedì a Roma davanti a Palazzo Chigi, e adesso incatenati al municipio della cittadina napoletana.

La fabbrica Fiat di Pomigliano da lavoro a cinquemila operai, che purtroppo da settembre del 2008 sono sprofondate nel buio della cassa integrazione. La difesa di Termini Imerese resta una priorità per il sindacato, ma lo stabilimento di Pomigliano è inserito in un contesto di produzione nazionale. La chiusura sarebbe un disastro, anche per buona parte dell'economia del Sud. Solidarietà agli operai di Pomigliano. Per loro sarà un Natale misto di tristezza e speranza.

Ecco la disfatta delle Fs

Treni che si fermano, 190 minuti di ritardo, quando va bene. Treni soppressi, pendolari abbandonati a se stessi e passeggeri dell’alta velocità che si ritrovano a vedere alta solo la pressione. Un disastro del genere dopo che solo pochi giorni fa era stato eseguito l’ennesimo aumento del 10 per cento su molte tratte. Sono bastati tre giorni di neve e gelate per archiviare definitivamente la suggestione dell’alta velocità, «di questa Italia che corre su treni bellissimi con nomi fantascientifici, come Freccia Rossa e Freccia Argento», racconta Ezio Gallori, storico sindacalista dei ferrovieri. «Sono passato da poco da Bologna e ci sono treni con tre ore di ritardo – prosegue Gallori -. Se questa è una roba da Paese civile. Hanno deciso di dividere in due le ferrovie e i treni e le tipologie di offerta. Da un lato hanno investito tutto sulla velocità, solo per una questione di marketing, dall’altro hanno svuotato di valori quelli che erano i principi base che tenevano in piedi le ferrovie italiane: sicurezza, regolarità e socialità. Certo, anche questo aspetto. Treni che corrono ai livelli europei, e contemporaneamente pendolari e trasporto delle merci abbandonati. Quello che è avvenuto in questi giorni non è un inconveniente grave ma affrontabile, è una disfatta».

Intanto l’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia non accenna a diminuire e il dipartimento della Protezione civile rinnova l’invito fatto lunedì scorso a muoversi in auto solo se strettamente necessario e a informarsi prima di andare in aeroporti e stazioni. Intanto ieri la situazione, secondo Fs, è stata critica e con ogni probabilità i disagi si prolungheranno anche oggi. Epicentro della crisi il nodo di Bologna. Consistenti i ritardi degli Eurostar da Milano, oscillanti da 95 a 150 fino a un massimo di 190 minuti. Fs ha descritto la situazione delle linee in Emilia Romagna nel primo pomeriggio di ieri con ritardi medi fra i 30 e i 60 minuti ma, questo ha dichiarato la direzione dell’azienda, tutte le linee sono aperte. Le punte di maggior ritardo si registrano comunque da Lombardia e in Veneto e hanno riguardato in particolare treni in arrivo da Milano e Bolzano con punte fra le 3 ore e l’ora e mezzo.

«Oltre che a essere stata progettata male in partenza – dichiara Edoardo Zanchini di Legambiente – la coincidenza con i nuovi orari dell’alta velocità con l’ondata di maltempo sembra segnalare quello che era già un nostro sospetto. Ovvero che la gestione delle tratte ad alta velocità è ancora cantieristica e che quindi non c’è stato quel passaggio a regime che avrebbe consentito di reggere meglio l’impatto. Poi le tratte ad alta velocità si integrano con tratte tradizionali, antiquate. Ed è probabilmente nei passaggi fra un binario e l’altro che si sono verificati i problemi. Questo avviene, di solito, quando i treni entrano nelle aree urbane». Ma c’è anche il dato, questo soprattutto per quanto riguarda l’assistenza ai passeggeri, che ormai le Fs non sono da anni un unico corpo progettuale e gestionale, ma un insieme di aziende fra loro sconnesse e messe in relazione esclusivamente da contratti economici. Sistema che crolla, proprio per la sua fragilità, appena il sistema entra in crisi soprattutto davanti a eventi definiti eccezionali. «Che eccezionali non sono si inalbera Gallori – perché la neve, il gelo, la pioggia e la nebbia sono eventi naturali. Perché negli altri Paesi europei la situazione è stata affrontata e portata a standard accettabili in poche ore? Perché lì si è investito sugli uomini e sulle tecnologie, e non solo sul marketing».

E mentre il sistema ferroviario italiano collassa con la prima neve dell’inverno, si apprende, lo comunicano i Verdi con una nota, che le Ferrovie dello Stato stanno partecipando a una gara per costruire le ferrovie degli Emirati Arabi. Di sicuro, lì, la neve non c’è.

mercoledì 23 dicembre 2009

Satira natalizia

Questa sera vi posto qualche immagine divertente per farci quattro risate!




Clicca su questa foto per ingrandirla

martedì 22 dicembre 2009

Al Senato arriva il "lodo Alfano" costituzionale

Cosa c'è di meglio delle festività, per inserire in discussione uno stravolgimento della Costituzione? La gente è distratta, non ci fa caso, ed è fatta. E così anche queste festività natalizie hanno la loro legge. Anzi, le leggi, perchè sono due. La prima è una legge costituzionale, firmata Gaetano Quagliariello - vicepresidente del Pdl al Senato - e Carlo Vizzini - Presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali. In sostanza è una legge che garantisce in Costituzione l'immunità assoluta dai processi per il premier. Ma poichè una legge costituzionale, tra un dettaglio e l'altro, ci impiega circa un anno ad essere approvata - magari anche di più, se c'è il referendum - serve qualche altra cosa per fermare i processi. Ed ecco che arriva la legge Vietti-Costa, che prevede il legittimo impedimento automatico nei processi per i parlamentari. Questo significa bloccare tutti i processi che riguardano i parlamentari; e poichè non c'è un limite di legislature per i deputati e i senatori, diventerebbe impossibile processare gran parte dei parlamentari, che stanno sui loro scranni a vita.
La legge-ponte sul legittimo impedimento - che è un assurdo logico - ha ottime possibilità di essere approvata, dato che la presenza di Vietti, che è uno dei vertici dell'Udc, fa pensare di poter contare su una parte dell'opposizione. Un ulteriore appoggio a questa idea l'ha data Massimo D'Alema, sostenendo la volontà di appoggiare le riforme ad personam che il Presidente del Consiglio sta cercando di fa approvare.

Fonte: Julienews

Un altro partito?


Nichi Vendola ha 'fondato' un nuovo partito. Sinistra, Ecologia, Libertà. Qui in alto il simbolo. Un partito che, secondo il governatore della Puglia, «si colloca nel centrosinistra» e che lavorerà perchè «si possa realizzare una estensione dell’alternativa» capace di «allargare le crepe e le contraddizioni del blocco di consenso al governo delle destre».

Ma era proprio necessario un altro partito? Secondo me Vendola avrebbe dovuto convergere su Rifondazione Comunista. Più sinistra spaccata, meno forza!

Foligno: picchiato perchè legge "Il Fatto Quotidiano"

Un incredibile episodio è accaduto nei giorni scorsi a Foligno: un ragazzo è stato aggredito da altre sette coetanei perchè leggeva "Il Fatto Quotidiano", il quotidiano che da poche settimane è nelle edicole e sta avendo un notevole successo, grazie alle tante firme di cui si avvale: Marco Travaglio, Antonio Padellaro, Barbacetto e così via. Il ragazzo aggredito ha raccontato i fatti in una lettera che ha inviato a "Il Fatto Quotidiano", e che è stata pubblicata: "Vorrei segnalare quello che mi è accaduto questa mattina. Mentre andavo nella biblioteca pubblica con i miei amici, ci siamo fermati all'edicola per acquistare il Fatto Quotidiano. Appena l'ho chiesto, l'edicolante ha fatto una battuta sostenendo che è un giornale comunista e via dicendo. Sicuramente non andrò più in quell'edicola, ma la cosa grave è un'altra: aspettando l'apertura della biblioteca siamo stati avvicinati da un gruppetto di sette ragazzi delle superiori che hanno iniziato ad apostrofarci con insulti. Poi spinte e un calcio. Oltre a me e al mio amico, con noi c'erano tre ragazze. Il tutto è successo nell'indifferenza della piazza dove si tiene il mercato cittadino. Fortunatamente è intervenuta una volante della polizia e di comune accordo abbiamo deciso di non sporgere denuncia per far capire a quei ragazzi che esiste un altro modo per affrontare le cose. Mi domando come sia possibile che alcuni politici istighino alla violenza in modo così impunito. Ma soprattutto mi domando quanti pochi punti di riferimento abbiano questi ragazzi visto che si sfogano in modi così estremi. Con ammirazione e fiducia. Christian Sabbatini da Foligno".

Si tratta dell'ennesima dimostrazione della violenza contenuta nelle parole e nelle frasi degli esponenti del Pdl, che in questi giorni hanno additato Marco Travaglio come "mandante morale" della presunta aggressione di Massimo Tartaglia contro Berlusconi domenica scorsa in piazza del Duomo. In questa maniera si espone la gente a questi episodi, solo per avere scelto un quotidiano che non sia il Giornale o Libero. Ed è interessante anche la reazione del giornalaio. Si tratta di una persona che in genere conosce quello che vende; definire "comunista" un quotidiano come quello di Travaglio è come definire "verde" la neve. Certo, è un quotidiano che critica il governo quando sbaglia, ma Travaglio non è certo di sinistra.

E' quindi questo l'esempio del "partito dell'amore", di cui si vanta Berlusconi? Però è l'ovvia conseguenza del gridare tutti i giorni e tutte le settimane contro Marco Travaglio, reo di riferire le disavventure giudiziarie del premier.

Fonte: Julienews

lunedì 21 dicembre 2009

La decisione di Lauro non mi convince per niente

Chi istiga a commettere delitti contro la vita e l'incolumità delle persone o ne fa apologia, sarà punito con la reclusione da tre a dodici anni. Se il fatto è commesso avvalendosi di comunicazione telefonica o telematica (internet e social network), la pena è aumentata. È quanto contenuto nel disegno di legge presentato dal senatore Raffaele Lauro (Pdl).
«L'aggressione a Berlusconi ha evidenziato la necessità di intervenire sul fenomeno diffuso, caratterizzato da esortazioni alla violenza e all'aggressione mediante discorsi, scritti e interventi che, in virtù delle moderne tecnologie informatiche, riescono ad acquisire una rilevanza mediatica significativa», ha spiegato Lauro.

In pratica è un modo diverso di dire "non c'è libertà di pensiero, se siete contro il regime state zitti o vi zittiamo noi". Questa è dittatura. Il web deve essere libero.

E poi, perchè prendersela solo con i social network? Che controllino anche siti internet e forum di discussione. Sul web ce ne sono migliaia in cui ogni giorno si fanno discorsi violenti, razzisti e xenofobi, in cui si inneggia all'uccisione di Di Pietro (per fare un esempio) e alle camere a gas per i comunisti, e tante altre belle cosette di questo tipo...

Questo disegno di legge non mi convince per niente. E' solo un bavaglio per le idee che fanno loro paura. L'unica cosa che intendono censurare è la nostra libertà di pensiero. Allora dovremmo andare tutti in carcere, non vi pare? E, poi, chi fa apologia del fascismo dove lo mettiamo? E chi inneggia all'antisemitismo come i leghisti? Voglio proprio vedere se la applicano a tutta l'immondizia leghista e fascista che popola il web.

La bufala di Piazza Duomo

L'attentato subito domenica scorsa da Silvio Berlusconi in Piazza Duomo, a Milano, sembra essere una montatura, una messa in scena, una bufala. Ci sono alcuni particolari che sembrano non convincere. Guardate attentamente queste foto:





Guardate anche questi 3 video con attenzione:







Strano, no?

Leggi anche: E se l'aggressione a Berlusconi fosse una montatura?

domenica 20 dicembre 2009

Compromesso non significa illegalità


Da qualche giorno Massimo D'Alema ha riconquistato le prime pagine dei giornali, dopo un'intervista al Corriere della Sera, nella quale ha sostenuto che in Italia esistono due populismi (quello di Berlusconi e quello di Di Pietro) e che, tutto sommato, sarebbe meglio concedere al presidente del Consiglio "una leggina" per risolvere i suoi problemi personali pur di non sconvolgere la giustizia.

Di fronte alle naturali reazioni di chi, anche nel suo partito, ha gridato "all'inciucio", l'ex leader maximo dell'ex Partito Democratico ha pensato bene, per sgomberare ogni equivoco su quanto aveva detto, di elevare una vera e propria apologia dell'inciucio.

E nel suo spericolato e spregiudicato argomentare, ha tirato in ballo Palmiro Togliatti che sarebbe stato il padre nobile degli inciuci. A partire dall'articolo sette della Costituzione, sulla sovranità e l'indipendenza di Stato e Chiesa e sui Patti Lateranensi che regolano i loro rapporto.

Paragonare la cultura politica della gradualità (fondato anche sui compromessi) praticata da Togliatti sin dal 1944, con la svolta di Salerno e la partecipazione del Pci ai governi Badoglio e Bonomi per cacciare i nazi-fascisti, con gli inciucio tanto cari a D'Alema è offensivo, per la storia e fa torto alla sua intelligenza.

I compromessi non possono mai essere stipulati contro la legge.

Considerare Berlusconi, pro bono pacis, un cittadino non uguale a tutti gli altri in violazione della Costituzione è un atto illegittimo. La politica, come sosteneva Machiavelli, può essere l'arte dell'impossibile, ma mai dell'incredibile, come la teorizzazione dell'atto illecito. Di Pietro peccherà di populismo, ma non è con la presunta furbizia e lo spregiudicato cinismo che si argina quella deriva. Anzi, con gli inciuci, tanto cari a D'Alema, non si fa altro che incentivarla.

Fonte: Nuovasocietà

sabato 19 dicembre 2009

Il capitalismo distrugge il mondo


Il fallimento del vertice sul clima di Copenaghen ampiamente previsto è puntualmente arrivato. La Cina, che nella folle corsa alla occidentalizzazione della sua economia alla quale ha sacrificato il suo paesaggio, la sua cultura, la sua stessa identità e milioni di vite umane distrutte dall'inquinamento e dal feroce sfruttamento schiavistico delle fabbriche, non ha voluto accettare di moderare la crescita del suo PIL, il nuovo Idolo Molok. Gli USA, che consumano la massima parte delle risorse del pianeta e che sono restii a porre freni vincoli e regole alle multinazionali dalle quali sono controllati, sono giunti all'appuntamento mondiale di Copenaghen con una posizione debolissima di un Barak Obama che è oramai la larva di se stesso o almeno della immagine di se che aveva offerto durante la campagna elettorale.

Il capitalismo sta distruggendo il pianeta nel quale viviamo usando anche il regime "comunista" più potente e più ricco del mondo, avviato in una folle corsa verso una produzione senza fine per consumi, senza fine allo scopo di creare non benessere per il miliardo di esseri umani cinesi, ma una casta di qualche migliaia di miliardari-mandarini che contempleranno le ombre degli schiavi che brulicano notte e giorno nelle città immerse nello smog dall'alto di grattacieli copiati da New York. La fuoriuscita dell'economia cinese dal socialismo per un liberismo selvaggio ed atroce nelle sue crudeltà sociali è il micidiale additivo di cui il mondo non aveva bisogno per precipitare verso la fine.

La natura si ribella e già ne avvertiamo terribili segnali nello scioglimento dei ghiacci e nella intensificazione degli uragani. L'inquinamento delle città produce mortalità da cancro in misura oramai epidemiologica. Il capitalismo e la sua diffusione nel pianeta è la catastrofe, una bomba ad orologeria che farà saltare ogni equilibrio. I rifiuti velenosi delle industrie hanno avvelenato l'Africa e i mari che la bagnano mentre una immensa isola di rifiuti di plastica naviga negli oceani e uccide i pesci. Nei prossimi anni andrà sempre peggio ma sarà sempre difficile trovare un punto di accordo per congelare la situazione e poi invertire la tendenza. Non esiste una forza morale capace di aggregare le forze necessarie a ricondurre la speranza di un clima "normale".

Soltanto una vittoria del socialismo e la realizzazione di un modello di sviluppo diverso basato sopratutto sui consumi collettivi e sulla riduzione dei consumi individuali potrebbe combattere il crescente degrado del mondo. Ma questo è fuori dalle concrete prospettive politiche anche se la crisi finanziaria del capitalismo è assai lontana dall'essere chiusa e la disoccupazione dilagante in tutto l'Occidente ne è la spia. Insomma, la fine della storia profetizzata da Fukuyama come vittoria del capitalismo e suo trionfo sull'umanità è davvero alle porte ma è la fine dello stesso pianeta.

Pietro Ancona

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Shoah. Ad Auschwitz rubata l'insegna 'Arbeit macht frei'

La famigerata insegna Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi, che appariva all'ingresso dell'ex campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau in Polonia è stato rubato da ignoti. La polizia ha aperto una inchiesta sull'accaduto, mentre la prefettura ha garantito che verrà data la caccia agli autori del furto. L'ex campo di sterminio è chiuso di notte e controllato dalla vigilanza.

Gli inquirenti stanno ora vagliando le registrazioni delle videocamere che monitorano l'ex campo. Sorto nell'aprile del 1940, dopo l'occupazione della Polonia da parte di Adolf Hitler nel settembre 1939, il campo di concentramento di Auschwitz (nome in tedesco della cittadina che in polacco si chiama Oswiecim) divenne il simbolo dell'Olocausto.

Nel campo trovarono la morte oltre un milione di persone, in maggioranza ebrei. Il gerarca nazista Einrich Himmler aveva scelto Auschwitz come luogo anche per una fabbrica della industria chimica IG-Farben, nonchè per altre di vario tipo, tra cui aziende agricole, per sfruttare la manodopera dei prigionieri.

Fonte: Dazebao

venerdì 18 dicembre 2009

I miei complimenti a Ezio Mauro

La Repubblica è il quotidiano che leggo di più, quasi tutte le mattine. Mi è piaciuto molto l'editoriale di Ezio Mauro del 16 dicembre. Il direttore ha voluto rispondere all'Onorevole Cicchitto il quale ha detto: "A condurre questa campagna di odio è un network composto dal gruppo editoriale Repubblica-L'Espresso, dal mattinale delle procure Il Fatto, dalla trasmissione di Santoro Annozero e da quel terrorista mediatico di nome Travaglio".
Mauro mi ha dato quasi l'impressione che fosse arrabbiato. Ha scritto che chi critica il governo, chi manifesta un'opinione diversa diventa un nemico del Paese, un fomentatore di odio. E di questi tempi purtroppo va così. Come ha scritto il direttore, anche io ribadisco il suo concetto: Cicchitto non conosce assolutamente il concetto di pubblica opinione. Se scambia il lavoro di un giornale per violenza è soltanto un irresponsabile e un antidemocratico. Il compito de La Repubblica è quello di informare i cittadini. Aggiungo con estrema franchezza che l'odio non è certo alimentato dai giornali, ma dal clima politico creato dall'attuale governo di cui anche Cicchitto fa parte.


Parole giuste e di speranza che mi trovano assolutamente d'accordo. Mi sento assolutamente rappresentato da La Repubblica, in questo duro periodo dove il dissenso è criminale. Queste parole fanno di lei un grande giornalista. Tutta la mia stima. Complimenti Ezio Mauro.

Omicidio di Garlasco, assolto Alberto Stasi

Alla notizia dell'assoluzione con la formula dell'articolo 2 e, cioè, per "insufficienza di prove", Alberto Stasi commenta con un freddo e liberatorio "lo sapevo".

Le nuove perizie paiono infatti aver convinto il Gup di Vigevano Stefano Vitelli a considerare troppo poco attendibili le prove presentate dagli avvocati dell'accusa. Al giudice, sono state necessarie cinque ore passate all'interno della camera di consiglio per decidere che Stasi non è il responsabile dell'omicidio di Chiara Poggi. Certo l'assoluzione non è completa ma, la difesa, può ovviamente ritenersi più che soddisfatta di vedere il proprio assistito che "finalmente sorride".

LE REAZIONI
Come prevedibile, meno entusiasta della sentenza è Rita Poggi, madre della ragazza uccisa lo scorso tredici agosto 2007. Il suo "giustizia non è fatta" rappresenta il culmine di un calvario durato 24 udienze (tramite processo breve) che si è risolto in un nulla di fatto. I magistrati, a questo punto, dovranno lavorare ancora per trovare il killer che ha spezzato la vita della giovane Chiara.
L'accusa aveva chiesto per l'unico imputato una condanna a trent'anni di carcere e, dopo l'assoluzione, ha annunciato un ricorso in appello.

Fonte: Julienews

giovedì 17 dicembre 2009

Per Schifani Facebook è più pericoloso dei gruppi degli anni '70

Renato Schifani ha dichiarato che “Facebook è più pericoloso dei gruppi degli anni 70”. E inoltre “Si leggono dei veri e propri inni all’istigazione alla violenza. Negli anni 70, che pure furono pericolosi, non c’erano questi momenti aggregativi che ci sono su questi siti. Così si rischia di autoalimentare l’odio che alligna in alcune frange“.

Qualcuno di santa pazienza spieghi a Schifani che la sua opinione è assolutamente sbagliata. La realtà non è quella che descrive il Presidente del Senato. Facebook, fino a prova contraria, resta comunque un luogo dove esprimere liberamente le proprie idee. Inoltre quello che la gente scrive non è poi così diverso (nel bene e nel male) da ciò che pensa e dice nella realtà. Ci sono tante cose intelligenti e anche tante cose stupide, ma rimangono sempre e soltanto parole. Tutti noi abbiamo un potere: quello di decidere. Infatti tutti possiamo decidere di leggere delle cose che potremmo ritenere interessanti e, allo stesso tempo, tutti possiamo decidere di segnalare qualcosa che riteniamo rappresenti un’istigazione alla violenza o un’apologia di reato. E' semplicissimo. Dire che Facebook è pericoloso significa sostenere che è pericolosa la libertà di comunicare e scambiarsi idee. E questa non è democrazia, caro Renato.

Finanziaria, approvata la fiducia


Con 307 sì, 271 no, e 2 astenuti l’Aula della Camera ha votato la fiducia al governo sulla Finanziaria. Il via libera di Montecitorio al provvedimento è previsto per domani. La manovra tornerà al Senato per il "disco verde" definitivo la prossima settimana. I deputati del Movimento per l’Autonomia (Mpa) non hanno aprtecipato al voto di fiducia sottolineando «la necessità e la speranza che si possano verificare a brevissimo gli interventi economici, politici ed infrastrutturali per il Mezzogiorno d’Italia più volte garantiti e fino ad oggi non messi in pratica». Intanto le polemiche non si fermano, ma Tremonti rassicura: «Il rapporto con Fini è sempre stato molto buono. Non sono queste le cose che causano le divisioni». Il ministro dell'Economia annuncia inoltre che si sta valutando una conferenza stampa sulla finanziaria con il premier Silvio Berlusconi e che se l’appuntamento ci sarà il ministro spiegherà le ragioni per cui ha deciso di porre la fiducia. Le tensioni nella maggioranza «spero che si risolvano».

Umberto Bossi in Transatlantico risponde ai cronisti che gli chiedono della presa di posizione di Gianfranco Fini contro la decisione del governo di porre la questione di fiducia sulla manovra finanziaria. «Io sto con la maggioranza, sto con Tremonti». Comunque, assicura il leader della Lega, «sono cose che si superano». La richiesta di fiducia sulla Finanziaria, che è un «atto fondamentale del governo», «è coerente con il vincolo che lega costituzionalmente esecutivo e Parlamento, non è un espediente deplorevole ma una diretta assunzione di responsabilità alla quale legare un giudizio più complessivo». Lo ha detto il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, nel corso della sua dichiarazione di voto alla Camera.

«Il governo sta svuotando il ruolo del Parlamento, ma il Pd non si rassegnerà». Ad assicurarlo è stato il capogruppo del partito democratico alla Camera, Dario Franceschini, intervenendo in aula per dire il suo no alla fiducia posta sulla Finanziaria. «Siamo alla fiducia numero ventisette, un altro passo verso un silenzioso svuotamento del parlamento», ha sottolineato. La fiducia, ha ricordato, è stata utilizzata anche dal centrosinistra quando governava, ma ora «non è più un modo garantire conversione decreti, nè per contrastare l’ostruzionismo dell’opposizione, ma un modo ordinario di legiferare».

E, come accaduto ieri, «senza avvertire l’esigenza di motivarlo all’aula». Ma, ha aggiunto, «questa volta c’è qualcosa di più» perchè l’opposizione ha avuto un «atteggiamento assolutamenre responsabile e per togliere ogni pretesto» al governo ha «ridotto il numero degli emendamenti a 49, mai c’era stato un numero così basso». Non solo. «Avevamo proposto pubblicamente e privatamente ai ministri dei Rapporti con il parlamento e dell’Economia di dare tempi certi», ha rivelato. Invece, ha sottolineato, «siete fuggiti a un confronto sul merito». Nei Paesi normali, ha insistito, «maggioranza e governo ringraziano l’opposizione per l’atteggiamento costruttivo» e «per avere espresso solidarietà senza se e senza ma al presidente del Consiglio». E invece ieri c’è stato «un intervento inutilmente rancoroso e violento del capogruppo del Pdl». Tuttavia, ha assicurato, «noi insisteremo su questa linea responsabile perchè non ci rassegniamo all’idea che anche l’Italia non possa essere un Paese in cui il parlamento possa restare luogo del confronto e per questo siamo anche pronti a discutere della modifica dei regolamenti parlamentari».

Polemica l'Idv. «Noi dell’Italia dei Valori riteniamo che questa non sia una finanziaria ma, piuttosto, un carnevale degli evasori fiscali». Lo afferma il presidente Antonio Di Pietro. «È una finanziaria di cartone - aggiunge Di Pietro - verso la quale questo governo ha dovuto chiedere la fiducia perchè neppure i suoi membri credono di poter giustificare il ricorso agli evasori fiscali per sistemare i conti dello Stato». «Se sono evasori - conclude Di Pietro - non penseranno certo allo Stato ma solo agli affari loro».

Fonte: La Stampa

Leggi anche questo articolo: Attacco agli invalidi e soldi ai 'politici'

mercoledì 16 dicembre 2009

Siamo sicuri che solo Di Pietro e la sinistra alimentano odio e violenza?


In Italia si respira un aria pesante. Stanno descrivendo internet (Facebook in particolare) come un covo di terroristi. Stanno accusando Di Pietro e la sinistra di alimentare la violenza e l'odio nel nostro paese. Vogliono infangare la realtà.
Il clima politico nel nostro paese è già da un bel pezzo avvelenato. Da almeno 15 anni. Berlusconi e tanti esponenti del centrodestra, nel corso del tempo, hanno provocato, insultato e istigato. Vi posto qualche video e poi qualche frase.

Ecco la democrazia di Borghezio e Bossi:



Ecco l'educazione di Borghezio:



Ecco Borghezio che disinfetta gli immigrati sui treni:



Ecco Bossi che dice di imbracciare i fucili contro la canaglia romana:



Ecco il due volte sindaco leghista di Treviso Gentilini che incita la folla ad eliminare i bambini dei zingari:




Ecco Berlusconi che attaccata dei contestatori ad un comizio chiamandoli 'poveri comunisti':


Ecco Berlusconi che offende Rosy Bindi in una recente puntata di Porta a Porta:



Vi posto anche qualche frase:

Calderoli su Napoli: "Topi da eliminare con qualsiasi strumento, e non solo fingere di farlo perchè magari anche i topi votano".
Castelli a Saviano: "Ma va a ciapà i ratt...".
Brunetta sulla sinistra: "Vada a morire ammazzata".Berlusconi sui magistrati: "Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana".
Berlusconi agli elettori di sinistra: "Coglioni".
Tutto questo non è istigazione all'odio e alla violenza? Direi proprio di si.

Prendersela con il povero Di Pietro è alquanto esagerato. Parliamoci chiaro, non è che poi la sua affermazione era proprio del tutto sbagliata. In fondo un po di ragione c'è l'ha eccome. L'avvelenamento del clima politico non è certo causato da chi si oppone a questo schifo.