domenica 6 dicembre 2009

No-B day. Un “grazie!” ai ragazzi della Rete

Sì, il cammino della speranza. Perché sono stati i giovani a svegliare un paese dormiente, indolente, e ad indicare un percorso di unità e di lotta a tutte le forze democratiche. Hanno usato uno strumento inedito, la Rete, il web, fino ad oggi ritenuto un di più per organizzare convegni, assemblee. Mai praticato per promuovere una grande manifestazione di massa, una delle più grandi di questi ultimi tempi. Questo immenso No-B day ha occupato la piazza storica, San Giovanni.
Che il Paese Italia si stava risvegliando erano già arrivati segnali molto chiari: la manifestazione di Piazza del Popolo, per difendere un pilastro della Costituzione, la libertà di informazione, il diritto dei cittadini alla conoscenza; così come la ripresa di un movimento di lotta degli studenti, degli insegnanti, dei lavoratori pubblici e dei metalmeccanici che si battono per difendere il diritto dei lavoratori a dire la propria di fronte a scelte, come il contratto nazionale, che riguardano la loro vita dentro e fuori la fabbrica.

Non facile riprendere a lottare, a dar vita a manifestazioni, cortei, ad occupare le piazze, in un paese permeato dal berlusconismo. I media ti ignorano e mostrano ai milioni di telespettatori una realtà che non c'è. Spacciano per verità le bugie di Berlusconi e della sua corte di ministri, portaborse, fanno apparire un leghista come Bossi, che sprizza odio contro gli immigrati e, in genere, contro le fasce deboli della popolazione, il più strenuo difensore degli operai del Nord.

Si racconta che in campagna elettorale il capo del governo abbia assicurato agli operai sardi, quelle della fabbrica di alluminio adesso in lotta, che ci avrebbe pensato l’amico Putin a garantire la continuità produttiva e dunque i posti di lavoro. Ma talora capita che la realtà prima o poi giochi dei brutti scherzi ai bugiardi. I fatti si animano, parlano, si raccontano. A fronte della barzellette che Berlusconi propina ai suoi ospiti, sempre le stesse, all'ottimismo ad ogni costo, ci si accorge che non solo dalla crisi non siamo usciti, ma ora si avvertono gli effetti più disastrosi: pagano gli occupati che perdono il posto, i precari che vengono cacciati via senza neppure un ringraziamento. Ecco che tornano nelle città del Nord e del Sud i presidi degli operai, si inventano forme di lotta nuove per richiamare l'attenzione di media molto distratti. Un paese che si risveglia.

La rissa nel centrodestra non la resa dei conti fra Berlusconi e Fini, come scrive la stampa dei due schieramenti. Certo c'è anche questo, ma è il segno che ciò che si muove nella società provoca, comunque, sussulti, divisioni in una maggioranza che sembrava granitica. Non è un caso che il governo godendo di numeri così favorevoli alla Camera e al Senato come mai era avvenuto, vada molto spesso in minoranza. Ma oggi serve qualcosa di più, uno scatto di volontà, di intelligenza, portando lo scontro politico al livello più alto, quello del governo del Paese, appunto.

Non è l’antiberlusconismo che rafforza il premier, come scioccamente ha detto ancora una volta qualche "dalemiano". Non è neppure velleitarismo giovanile come ha detto qualche altro sciocco, facendo presente che non è con una manifestazione di piazza che si manda a casa Berlusconi. Figurarsi se uno come lui si dimette. Ne siamo convinti. Ma i cinquecentomila che sabato ne hanno chiesto le dimissioni, hanno posto al Paese un problema fondamentale per la difesa della democrazia, delle libertà individuali, per affrontare con nuove scelte politiche ed economiche, la crisi che brucia persone e cose. Fatto inedito di questi tempi, i giovani si sono saldati con altre generazioni che popolavano il corteo e ciò ha dato indubbiamente più forza alla manifestazione. Berlusconi - hanno detto - non è in grado di governare perché il suo unico obiettivo è quello di salvare sé stesso, il suo impero mediatico da procedimenti giudiziari in corso. Lui non vuole, non può, presentarsi di fronte ai magistrati. Tutto il governo è impegnato ad evitargli qualche possibile condanna. Le leggi salva "papi" hanno precedenza su qualsiasi altro problema. Questo il significato della richiesta possente risuonata per le vie di Roma: "Berlusconi dimettiti!". Da quel palco che a Piazza San Giovanni ha tante volte parlato al "popolo" democratico, ai lavoratori, è venuto un segnale di speranza. Il cammino della speranza si è riaperto. Ma, hanno detto i giovani delle Rete, che sono persone in carne e ossa e non virtuali, rivolti ai partiti, democratici, riformisti, liberali, cattolici, socialisti, comunisti: battiamoci uniti.

Una invocazione che non può andare perduta, se quella piazza romana vuole avere un seguito. La rabbia feroce dei berlusconiani, le offese lanciate da squallidi personaggi che sono al governo alle centinaia di migliaia di persone che hanno manifestato a Roma e in tante altre città italiane e del mondo intero sono il segno che i ragazzi della Rete hanno colto nel segno.

Fonte: Dazebao

7 commenti:

@enio ha detto...

da squallidi personaggi che sono al governo alle centinaia di migliaia di persone che hanno manifestato a Roma


io ho letto che erano appena 90 mila, forse ho visto un'altra manifestazione!

la Volpe ha detto...

bah, io ero con altri 200 a Dublino, non ero convinto ma alla fine son stato contento di andare. male non se ne è fatto

Anonimo ha detto...

-COMMENTO/AVVISO A TUTTI I MIEI LETTORI-
Scusate per l'off topic e l'impersonalità del messaggio.
Sto per piangere!
Ho modificato link e nome del Blog, ma ignoravo che facendo questo avrei cancellato per sempre tutti i commenti.E dico tutti!...I vostri commenti da due anni a questa parte...Che tristezza...

Se penso che ieri stavo per chiudere il Blog...beh...Mi dico...Forse era destino.Ricominciare tutto da capo.
Meglio sorridere della mia incompetenza vah...eheheh :/

Per chi vuole ancora seguirmi, il mio link nuovo è www.l-ultimadea.blogspot.com

Al mio vecchio indirizzo spiego brevemente il perchè del cambio.

Un bacione e un abbraccio!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Speriamo sia un inzio della fine di un periodo buio come questo che stiamo attraversando.

Adriano Smaldone ha detto...

ua quante persone che c'erano ma allor siamo davvero in tnanti ad odiare questo personaggio di cacca :)

pia ha detto...

Io non ero a Roma fisicamente, ma ho girato tutto il giorno con una sciarpa viola attaccata al cavalletto dell'ape: chi ha voluo capire, ha capito!