martedì 8 dicembre 2009

Nave dei veleni: nuove rivelazioni

“E’ assolutamente probabile che la nave filmata dalla Coopernaut, imbarcazione commissionata dalla Regione Calabria, sia la Cunski. Di certo non è il Catania”.

Lo ha dichiarato il fotografo e ricercatore subacqueo Francesco Sesso. Il campione italiano di fotografia subacquea, membro della nazionale italiana anche nelle ultime olimpiadi del giugno scorso, è convinto che troppe cose non coincidano.

“La Mare Oceano ha filmato su incarico del ministero un’altra nave, le cui coordinate sono sballate. Inoltre la profondità avrebbe dovuto ridurre in brandelli una nave di quasi cento anni come il Catania”. Secondo il fotografo anche la poppa è stata scambiata per la prua.

Le dichiarazioni del ricercatore subacqueo calabrese giungono all’indomani degli appelli lanciati dai sindaci dell’alto tirreno cosentino. In primo luogo quello del primo cittadino di Diamante, Ernesto Magorno, che ha addirittura fatto appello alla Rai affinché si dia voce alla Calabria pulita, bella e dalle spiagge incontaminate.

“Bisogna risollevare le sorti della Calabria. Dire a gran voce che la nostra regione è pulita, perché la storia della nave dei veleni ha fatto a pezzi la nostra immagine”. In maniera riassuntiva questo è stato il messaggio lanciato dai politici calabresi. Il suo significato? Rilanciare il turismo, la pesca, un indotto economico ormai bloccato da settembre. Ma come se non ci sono certezze? In troppi, infatti, diffidano delle parole del ministero.

Una settimana fa l’Asp di Vibo Valentia ha diramato i risultati delle analisi tossicologiche effettuate a largo del Mar Tirreno, confermando che il pesce è commestibile. Dall’altra Lega Ambiente ed ambientalisti continuano a protestare, chiedendo che le analisi e le ricerche continuino, accusando in alcuni casi magistrati, procure, politici e Asp di collusione.

Nessun commento: