Intanto l’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia non accenna a diminuire e il dipartimento della Protezione civile rinnova l’invito fatto lunedì scorso a muoversi in auto solo se strettamente necessario e a informarsi prima di andare in aeroporti e stazioni. Intanto ieri la situazione, secondo Fs, è stata critica e con ogni probabilità i disagi si prolungheranno anche oggi. Epicentro della crisi il nodo di Bologna. Consistenti i ritardi degli Eurostar da Milano, oscillanti da 95 a 150 fino a un massimo di 190 minuti. Fs ha descritto la situazione delle linee in Emilia Romagna nel primo pomeriggio di ieri con ritardi medi fra i 30 e i 60 minuti ma, questo ha dichiarato la direzione dell’azienda, tutte le linee sono aperte. Le punte di maggior ritardo si registrano comunque da Lombardia e in Veneto e hanno riguardato in particolare treni in arrivo da Milano e Bolzano con punte fra le 3 ore e l’ora e mezzo.
«Oltre che a essere stata progettata male in partenza – dichiara Edoardo Zanchini di Legambiente – la coincidenza con i nuovi orari dell’alta velocità con l’ondata di maltempo sembra segnalare quello che era già un nostro sospetto. Ovvero che la gestione delle tratte ad alta velocità è ancora cantieristica e che quindi non c’è stato quel passaggio a regime che avrebbe consentito di reggere meglio l’impatto. Poi le tratte ad alta velocità si integrano con tratte tradizionali, antiquate. Ed è probabilmente nei passaggi fra un binario e l’altro che si sono verificati i problemi. Questo avviene, di solito, quando i treni entrano nelle aree urbane». Ma c’è anche il dato, questo soprattutto per quanto riguarda l’assistenza ai passeggeri, che ormai le Fs non sono da anni un unico corpo progettuale e gestionale, ma un insieme di aziende fra loro sconnesse e messe in relazione esclusivamente da contratti economici. Sistema che crolla, proprio per la sua fragilità, appena il sistema entra in crisi soprattutto davanti a eventi definiti eccezionali. «Che eccezionali non sono – si inalbera Gallori – perché la neve, il gelo, la pioggia e la nebbia sono eventi naturali. Perché negli altri Paesi europei la situazione è stata affrontata e portata a standard accettabili in poche ore? Perché lì si è investito sugli uomini e sulle tecnologie, e non solo sul marketing».
E mentre il sistema ferroviario italiano collassa con la prima neve dell’inverno, si apprende, lo comunicano i Verdi con una nota, che le Ferrovie dello Stato stanno partecipando a una gara per costruire le ferrovie degli Emirati Arabi. Di sicuro, lì, la neve non c’è.
Fonte: Pietro Orsatti
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