martedì 3 gennaio 2017

La bufala sulla meningite e gli immigrati

Risale allo scorso aprile ed è infondata, ma è tornata a circolare dopo un post su Facebook di Forza Nuova


Un post condiviso su Facebook dalla pagina ufficiale di Forza Nuova, un movimento politico neofascista, ha rilanciato negli ultimi giorni una discussione sgangherata sui legami tra la diffusione del batterio della meningite e le persone che arrivano dall’Africa. L’immagine poi è stata rimossa, ma mostrava una persona toccarsi le tempie ed era accompagnata dalla scritta “Meningite. Tutti sappiamo da dove arriva. Basta accoglienza killer”.

Il post si riferiva al presunto “allarme meningite”. Il post di Forza Nuova, oltre a generare ulteriore allarmismo, conteneva un’accusa razzista e infondata, perché sosteneva che la meningite fosse portata dai migranti che arrivano in Italia (addirittura, secondo l’immagine, questa origine della malattia era molto evidente: “tutti sappiamo da dove arriva”). Nei commenti su Facebook molti utenti hanno segnalato link di siti che hanno smentito queste teorie. Il post è stato segnalato come offensivo da molti utenti e ora è stato apparentemente rimosso, non è chiaro se da Facebook o dai gestori della pagina.


Quella ripresa dal post di Forza Nuova è una vecchia bufala, fatta circolare lo scorso aprile inizialmente da alcuni siti che pubblicano notizie false (spesso dai contenuti razzisti) che avevano interpretato in malafede un documento dell’ASL di Firenze. Adriano Lazzarin, primario di Malattie Infettive dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ha spiegato a Repubblica che non c’è nessun collegamento tra l’immigrazione e i casi di meningite in Italia: «Prima di tutto perché in Africa è diffuso il meningococco di tipo A, mentre da noi si sono verificati finora soltanto casi di infezione riconducibili ai ceppi B e C. Bisogna poi considerare che il meningococco non lo “importiamo” dall’Africa ma è già presente in Italia: secondo l’Istituto Superiore di Sanità nel nostro paese ci sono tra i 5 e i 10 milioni di portatori sani di meningococco. Quindi è molto più probabile essere contagiati da un italiano piuttosto che da un migrante». Anche il medico Roberto Burioni, molto attivo su Facebook nella promozione dei vaccini, ha spiegato perché i migranti non c’entrano con i casi di meningite:



Molti medici hanno poi spiegato che non siamo in un momento emergenziale, per quanto riguarda la diffusione della meningite: nel 2016 ci sono stati 190 casi di meningite da meningococco, ha detto Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive, parassitarie e immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità, mentre nel 2015 erano stati 196. L’andamento è quindi stabile, ha spiegato Rezza: «In Italia non abbiamo un’emergenza meningite». Rezza ha precisato che è «innegabile che in tempo di globalizzazione i germi si muovono con gli uomini», ma ha detto che questo vale tanto per i viaggi dei migranti come per quelli dei cittadini italiani all’estero.

Fonte: Il Post

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