martedì 10 gennaio 2017

Gli arresti per cyberspionaggio a Roma

Due persone sono state fermate con l'accusa di aver spiato molti personaggi importanti, tra cui Matteo Renzi e Mario Draghi, ma molti dettagli sono ancora poco chiari

(ANSA/POLIZIA)

Due persone sono state arrestate a Roma con l’accusa di aver creato una rete informatica per spiare politici e imprenditori. Si tratta di Giulio e Francesca Maria Occhionero, due fratelli residenti a Londra, ma che vivono a Roma. Secondo un comunicato del Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale (CNAIPIC), ripreso da molti giornali, i due fratelli sono accusati di “procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche”.

Sempre secondo il comunicato, i due fratelli avrebbero infettato con virus e malaware i computer di alcune importanti personalità politiche e del mondo degli affari per sottrarre loro informazioni sensibili. Tra le vittime di questi attacchi, scrivono i giornali, ci sarebbero l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente della Bce Mario Draghi, Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchito, l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, l’ex ministro Fabrizio Saccomanni, Daniele Capezzone, Michela Vittoria Brambilla e monsignor Gianfranco Ravasi.

L’elenco è molto eterogeneo e comprende personalità di grande importanza a livello europeo e figure praticamente scomparsa anche in Italia. Non è chiaro se l’elenco di cui parlano i giornali contenga soltanto i bersagli di attacchi riusciti oppure tutto coloro per i quali i due fratelli avevano un interesse. La giornalista Fiorenza Sarzanini, sul Corriere della Sera, da per scontato che i due siano riusciti a entrare nella casella postale di Matteo Renzi, non è chiaro però se la sua personale o se quella usata quando era presidente del Consiglio. Dal comunicato non è chiaro nemmeno quanti attacchi abbiano avuto successo e quali informazioni siano state trafugate.

Fonte: Il Post

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