(Dal profilo Twitter "nompuf")
Il 12 gennaio il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha firmato – dal Policlinico Gemelli di Roma in cui è ancora ricoverato – l’approvazione dei nuovi LEA, i livelli essenziali di assistenza, che comprendono anche un nuovo Piano nazionale sui vaccini.
I LEA sono l’insieme dei servizi e delle attività che i cittadini possono ottenere tramite il Servizio sanitario gratuito: sono cioè le prestazioni che tutti le regioni devono fornire gratuitamente (o quasi) e uniformemente, perché considerate indispensabili. La list dei LEA non veniva aggiornata dal 2001: alcuni servizi erano diventati poco utili o obsoleti (e sono stati quindi tolti), molti altri sono stati aggiunti perché nel frattempo si sono rivelati importanti. Le principali novità sono per i servizi e che riguardano i vaccini – che saranno gratuiti, tutti quanti, anche se facoltativi – i tumori, la celiachia, l’autismo, la procreazione assistita e il trattamento di malattie rare, invalidanti o croniche. Oltre che da Gentiloni il documento sui nuovi LEA è stato firmato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin – che ne ha parlato con diversi giornali – e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Firmato da @PaoloGentiloni oggi il dpcm sui #LEA, Livelli Essenziali Assistenza #SSN @MinisteroSalute @Palazzo_Chigi pic.twitter.com/TflBrKbHJK— nomfup (@nomfup) 12 gennaio 2017
I nuovi LEA non sono però ancora in vigore: come ha spiegato il Sole 24 Ore la firma di Gentiloni è un d.p.C.m., un decreto del presidente del Consiglio dei ministri; mancano l’approvazione della Corte dei conti (solo una formalità) e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, che dovrebbe arrivare entro fine gennaio.
Il premier ha firmato i nuovi #Lea e il Nomenclatore delle protesi: passaggio storico per la #sanità italiana— Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) 12 gennaio 2017
Per i nuovi LEA sono stati stanziati 800 milioni di euro, oltre a quelli per il Piano nazionale vaccini – una sorta di allegato che sarà finanziato con 100 milioni di euro nel 2017 e con più di 300 milioni di euro nel biennio 2017-2018.
Cosa sono i LEA
Comprendono servizi tra loro molto diversi, accomunati dall’essere considerati così importanti da non poter essere negati ai cittadini, in nessuna regione. La versione precedente a questa fu definita, sempre con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, nel novembre 2001, quando al governo c’era Silvio Berlusconi. I LEA sono garantiti ai cittadini grazie a finanziamento pubblico, e in certi casi con il pagamento di una “quota di partecipazione” praticamente simbolica (il ticket).
Insieme all’aggiornamento dei LEA firmato il 12 gennaio da Gentiloni è stata anche costituita la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA. Avrà lo scopo di monitorare i contenuti del LEA per evitare che passino altri 15 anni senza che sia aggiornato. Il sistema dei LEA prevede tre tipi principali di servizi: “assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e lavoro” (un insieme di servizi di tutela della collettività e di profilassi delle malattie parassitarie o infettive), assistenza distrettuale (ad esempio assistenza farmaceutica e consultoria ad anziani, disabili o malati gravi) e assistenza ospedaliera.
Cosa c’è dentro i nuovi LEA
È stato aggiornato l’elenco delle malattie rare, invalidanti e croniche (si stima che vi ci potranno accedere circa 300mila persone che ad oggi ne erano), sono state aggiunte nuove terapie di cura –che nel frattempo erano state scoperte o si erano dimostrati utili – e sono stati aggiunti, tra gli altri il vaccino contro il papillomavirus, l’anti-pneumococco e l’antimeningococco B. Sono stati anche inseriti alcuni tipi di screening neonatale, per esempio quello per individuare un’eventuale sordità congenita, e cure, trattamenti e percorsi diagnostici per gli affetti da autismo. Come ha scritto Repubblica:
Tra le varie attività che entrano nel Lea ci sono tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (Pma), compresa l’eterologa, che già veniva passata da alcuni sistemi sanitari regionali ma non da tutti. Poi viene rivisto profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica, è introdotta la consulenza genetica e sono inserite prestazioni di elevato contenuto tecnologico (come la adroterapia contro certi cancri) o di tecnologia recente, come la radioterapia stereotassica.
Entra anche l’enteroscopia con microcamera ingeribile, ovvero la possibilità di effettuare una gastroscopia attraverso l’ingestione di una pillola contenente una microcamera. Ci sono poi novità per le protesi, come quelle per la comunicazione e le attrezzature domotiche, oltre a carrozzine speciali.
E i vaccini?
Fino ad oggi erano a pagamento in alcune regioni e gratis in altre. Con il nuovo Piano, saranno resti gratuiti per tutti. Come ha spiegato Lorenzin al Corriere della Sera: «Con il nuovo Piano nazionale vaccini, collegato ai Livelli essenziali di assistenza, i vaccini saranno gratis per tutti e senza pagamento del ticket, perché i vaccini non sono da considerarsi una cura ma attengono alla prevenzione collettiva della popolazione». Lorenzin ha aggiunto:
I nuovi vaccini facoltativi verranno offerti gratuitamente in ogni Asl secondo il calendario e in base a età e categorie a rischio. Ora bisogna vaccinarsi. La prevenzione è la migliore strategia di un sistema sanitario. I nuovi nati hanno diritto a cicli di base e successivi richiami per difterite, tetano, pertosse, epatite B, polio, haemophilus influenzae, morbillo, parotite, rosolia, varicella come è stato finora. Si aggiungono anti meningococco C e B, pneumococco, rotavirus. Molte famiglie hanno difficoltà economiche per affrontare la spesa, il problema viene superato.
Fonte: Il Post
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