Da quando l'ombra del ladrocinio si è abbattatuta sul parlamento destabilizzandolo e compromettendone la credibilità, le autorità governative hanno investito tutte le energie possibili per fare chiarezza e punire i truffatori. L'indagine, lunga oltre che difficile, è costata ben 1,6 milioni di sterline e garantirà allo Stato un rimborso totale di 1,2 milioni. A conti rapidi fatti, economicamente non è convenuto. Ma questo dato emblematico dimostra come, per la classe dirigente inglese, fare luce e recuperare lustro agli occhi dell'opinione pubblica contasse molto più del conto economico.
Sir Legg ha parlato di un sistema di regole "vaghe" che faceva acqua da tutte le parti; permettendo ai "furbi" e ai disonesti di agire quasi del tutto indisturbati a causa della innegabile mancanza di trasparenza nelle modalità pensate per garantire dei rimborsi ai membri di Westminster. Si dovranno adesso riscrivere le leggi e pensare ad un quasi totale rinnovamento delle regole da osservare all'interno del parlamento. Da Londra assicurano di avere già pronte leggi più chiare e più severe per i trasgressori.
A proposito di trasgressori: gli inquirenti ne hanno individuati esattamente 392. A questi ultimi sono state concesse solo poco più di due settimane per restituire somme che vanno dalle diverse decine di migliaia di sterline fino a "simbolici" 40 pence.
Ciò che non sorprende più di tanto è che, più si sale nella "scala gerarchica" dei politici, e più salgono le cifre da dover restituire all'erario. Qualche esempio? Gordon Brown dovrà rimborsare oltre 13.000 sterline a causa di spese di pulizia e giardinaggio reputate decisamente troppo elevate per corrispondere alla realtà. Coinvolti anche i leader dei conservatori e dei liberaldemocratici ma con cifre decisamente più basse. David Camerom deve infatti allo stato 965 sterline per spese poco limpide dichiarate sulle rate del mutuo. Nick Clegg, anche lui troppo "generoso" con i pagamenti al giardiniere, di sterline dovrà restituirne 910.
Grossa sorpresa per la moglie del noto (e miliardario) autore di best-seller Ken Follet. L'onorevole Barbara Follet deve difatti allo Stato la somma considerevole di 42.500 sterline per spese di sicurezza e telefoniche ("quanto ce piace de chiacchierà"; direbbe la Ferilli).
E se qualcuno dei succitati dovesse "dimenticarsi" di estinguere il debito? Tranquilli poichè il denaro dovuto sarà decurtato direttamente dagli stipendi.
Altra nota imporante riguarda la miccia che ha fatto esplodere l'inchiesta, facendo indignare l'opinione pubblica e cadere nella vergogna l'intero parlamento britannico. Tutto il "casotto" partì infatti nello scorso di mese di maggio a causa di un articolo-denuncia comparso sul Daily Telegraph. Gli elettori insorserò e costrinsero il governo ad un provvedimento che, a quanto è impossibile negare, è stato rapido ed efficace. Paese che vai, politici che trovi, stampa che rispetti.
Fonte: Julienews
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