mercoledì 17 febbraio 2010

Il paese delle disgrazie annunciate

Non siamo ancora stanchi di sentir parlare di disastri annunciati? Negli ultimi giorni il maltempo ha fatto la sua parte, Calabria e Sicilia sono in ginocchio. Sembra che la natura non ci dia mai abbastanza avvertimenti, perché in ogni modo questi verranno ignorati, mettendo il profitto personale di fronte alle scelte individuali.

Non voglio che pensiate sia demagogia, ma mi chiedo come si possano tollerare continui disastri, sempre "annunciati" senza mai esigere che qualcuno paghi.

È successo a Messina, a ottobre dell'anno scorso, e soltanto due anni prima una frana aveva ricoperto il paese di fango, ma, dato che nessuno era rimasto ferito, la cosa si è completamente ignorata. Due anni dopo, con quasi quaranta morti sulle spalle, erano invece tutti pronti a dire che non sapevano niente ma che era stata una tragedia, annunciata.

Evidentemente però, neanche i morti ci bastano più per farci svegliare. Passano pochi mesi e nuovamente le frane, nelle stesse zone, distruggono il paese di San Fratello, ed anche in questo caso si scatena la demagogia della solidarietà a parole e del menefreghismo a fatti.

Anche in Calabria la situazione è simile, frane e smottamenti lasciano centinaia di persone senza una casa, senza i loro averi.

Amministrazioni corrotte, impresari spregiudicati, deforestazione continua e sregolata sono la causa di queste vite spezzate, e mi chiedo come le persone non si rendano conto di come siano i comuni, le province, le regioni, che sperperano denaro pubblico e non pensano prima alla sicurezza dei loro cittadini a permettere tutto questo. Amministrazioni che arricchiscono l'imprenditore connivente di turno, l'azienda collegata alle mafie, e alimentano le infiltrazioni di queste stesse al loro interno e quindi chiudono un occhio, sull'abuso edilizio, sulle concessioni non ottenute, sugli studi geologici falsi o inesistenti.

Non si può continuare a sopportare il politico di turno che esprime solidarietà con una mano e rimpolpa la mafia con l'altra, giocando con le vite delle persone. La gente deve capire, e chiedere che chi è responsabile, anche marginalmente paghi e che sia impossibile che una mano lavi l'altra. Ma perché ciò sia possibile serve un ricambio completo della classe dirigente, ad ogni livello, ed una giustizia vera, che funzioni. Solo così si potranno evitare altre tragedie annunciate.

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