venerdì 28 aprile 2017

Più di 100 persone ferite negli scontri all'interno del parlamento macedone

Il leader del partito socialdemocratico Zoran Zaev ha lasciato l'edificio con il volto insanguinato. Il parlamento è stato sgomberato dalla polizia

La protesta è nata contro l'elezione alla presidenza dell'Assemblea dell'esponente della minoranza albanese Talat Xhaferi

La polizia macedone ha completato nella tarda sera del 27 aprile lo sgombero del parlamento di Skopje con l'evacuazione di tutti i deputati e dei manifestanti che avevano fatto irruzione nell'edificio in protesta per l'elezione alla presidenza dell'Assemblea dell'esponente della minoranza albanese Talat Xhaferi.

Negli scontri sono rimaste ferite almeno 100 persone, tra cui 22 poliziotti e molti deputati, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Ansa. Tra le persone rimaste ferite anche il leader del partito socialdemocratico Zoran Zaev, che ha lasciato il parlamento con il volto insanguinato.

Alcuni dei circa 200 manifestanti avevano il viso coperto. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, in tutto l'edificio si potevano vedere vetri rotti a terra e tracce di sangue sparse su muri e pavimenti.

A difesa del parlamento sono state erette barriere metalliche e tutti gli ingressi dell'edificio sono rimasti presidiati dagli agenti.

Il presidente Gjorgje Ivanov ha convocato per il 28 aprile i leader di tutti i partiti per cercare di risolvere la situazione di profonda crisi. In un breve intervento nella tarda serata del 27 aprile il presidente ha lanciato un invito alla calma e alla moderazione affermando che solo il popolo macedone può risolvere i suoi problemi.

Inviti al dialogo e alla fine delle violenze sono venuti da numerosi ambasciatori esteri e dal commissario Ue all'allargamento Johannes Hahn.

In un video di Radio Free Europe che circola in rete si possono vedere alcuni momenti degli scontri avvenuti all'interno del parlamento.

Durante l'irruzione di alcuni manifestanti è stato preso di mira anche Zaev, accusato di aver sostenuto insieme ad altri membri del suo partito la candidatura di Xhaferi, il primo presidente albanese del parlamento dal 1991, anno dell'indipendenza della Macedonia.

La polizia macedone ha utilizzato granate stordenti per disperdere i manifestanti e permettere l'evacuazione dei parlamentari e l'arrivo delle ambulanze.

“Nel tentativo di tenere sotto controllo la situazione dentro e fuori dal parlamento, abbiamo ordinato alla polizia di usare tutte le misure necessarie”, ha detto il ministro degli Esteri macedone Agim Nuhiu in un'intervista televisiva.

Il problema della convivenza con la minoranza albanese ha già causato un'insurrezione nel 2001, poi risolta grazie alla mediazione internazionale. La validità del voto che ha portato all'elezione di Xhaferi è stato messo in dubbio dai membri del parlamento e dagli appartenenti al movimento nazionalista Vmro.

L'instabilità politica in Macedonia va avanti dal dicembre del 2016. Dopo le elezioni Zaev è riuscito a stringere alleanza politiche con il partito albanese, ma da allora non è stato ancora formato un governo nel paese.

Fonte: The Post Internazionale

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