Gabriele Del Grande insieme al ministro degli Esteri Angelino Alfano al suo arrivo all'aeroporto di Bologna, il 24 aprile 2017 (LaPresse - Massimo Paolone)
Gabriele Del Grande, giornalista e documentarista italiano di 35 anni che da due settimane era detenuto in Turchia, è stato liberato ed è tornato in Italia. La notizia della liberazione di Del Grande era stata confermata dal ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, che aveva detto di avere avvisato i familiari di Del Grande dopo avere ricevuto dal suo collega turco, Mevlut Cavusoglu, informazioni sulla liberazione. Del Grande è arrivato all’aeroporto di Bologna questa mattina, intorno alle 10.30.
1/2 Gabriele Del Grande è libero.Gli ho parlato adesso sta tornando in Italia.Ho avuto la gioia di avvisare i suoi familiari.Lo aspettiamo.— Angelino Alfano (@angealfa) 24 aprile 2017
— Angelino Alfano (@angealfa) 24 aprile 2017
Gabriele Del Grande, che è di Lucca, era stato fermato dalla polizia ad Hatay, nella provincia sud-orientale al confine con la Siria, e tra il 9 e il 10 aprile era stato portato in carcere. Il ministero degli Esteri italiano aveva confermato la notizia, e dato informazioni sulle sue buone condizioni il 15 aprile, mentre solo il 18 Del Grande aveva potuto fare una telefonata verso l’Italia, comunicando a familiari e amici di trovarsi a Muğla, nella parte sud-occidentale della Turchia. Il ministero degli Esteri italiano aveva chiesto in più occasioni la sua liberazione “nel pieno rispetto della legge”.
Del Grande aveva raggiunto la Turchia il 7 aprile scorso per realizzare interviste a profughi siriani per il suo nuovo libro Un partigiano mi disse, dedicato alla guerra in Siria e alla formazione dello Stato Islamico (o ISIS). Secondo il governo turco, Del Grande si era spinto in una zona di confine nella quale non è consentito l’accesso ai giornalisti, da qui la decisione di arrestarlo. In un primo momento sembrava che la Turchia fosse intenzionata a espellere Del Grande entro poche ore dall’arresto, ma ciò non era avvenuto e la situazione si era fatta più complicata, con difficoltà da parte del ministero degli Esteri italiano a ottenere informazioni sulle sue condizioni.
Il 18 aprile il ministero degli Esteri aveva diffuso una nota nella quale confermava il proprio impegno, e quello dell’ambasciata italiana ad Ankara, per ottenere la liberazione di Del Grande. Il 21 aprile il documentarista aveva incontrato in carcere il console italiano e un avvocato di fiducia, per la prima volta dal momento del suo arresto. La vicenda e la scarsità di informazioni sulla prigionia avevano portato nei giorni scorsi a campagne e iniziative sui social network, coordinate con l’hashtag #iostocongrabriele.
Fonte: Il Post
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