La polizia tedesca ha fermato un uomo che non ha legami con il terrorismo islamista e che avrebbe messo le bombe per guadagnare in borsa
La polizia tedesca ha arrestato venerdì mattina un uomo accusato di aver messo le tre bombe che l’11 aprile scorso hanno danneggiato il pullman della squadra di calcio del Borussia Dortmund e ferito un suo calciatore, in quello che finora era ritenuto essere un attentato di tipo terroristico. La polizia, secondo lo Spiegel, non ha ancora elementi per collegare direttamente l’arrestato alle tre bombe, ma ha diverse prove che lo rendono un sospettato molto forte: Sergei V., come è stato chiamato dalla polizia in un comunicato diffuso venerdì mattina, avrebbe organizzato l’attentato per guadagnare in borsa dal successivo prevedibile crollo delle azioni del Borussia Dortmund.
Sergei V. ha 28 anni ed è stato arrestato nella zona di Tubinga, una città a sud di Stoccarda nella parte meridionale della Germania. La polizia lo pedinava da almeno una settimana ed era riuscita a raccogliere diversi elementi sul suo conto e sulle sue recenti operazioni finanziarie. Secondo la polizia il sospettato aveva stipulato 15.000 warrant (uno strumento finanziario simile alle opzioni, che consiste in un accordo di vendita o acquisto di un certo numero di azioni a un certo prezzo in una certa data) usando un prestito ottenuto una settimana prima dell’attentato e un indirizzo IP collegato all’albergo dove si trovava anche la squadra del Borussia Dortmund prima della partita di Champions League che avrebbe dovuto giocare il 10 aprile, l’hotel L’Arrivée. Sempre secondo le fonti di polizia citate dallo Spiegel, il sospettato aveva prenotato una camera nell’albergo lo scorso marzo, chiedendo di avere una finestra sulla zona dove successivamente è avvenuto l’attentato.
Le tre bombe erano state messe lungo la strada che portava l’autobus del Borussia Dortmund verso lo stadio della città: l’esplosione, molto potente, aveva danneggiato l’autobus ferendo non gravemente un agente di polizia e un calciatore della squadra, lo spagnolo Marc Bartra. La polizia aveva trovato sul luogo delle esplosioni dei biglietti di rivendicazioni che facevano riferimento all’attentato dello scorso dicembre a Berlino, poi rivendicato dall’ISIS, e aveva successivamente arrestato un uomo di 26 anni di origini irachene con collegamenti con lo Stato Islamico ma di cui non era stato possibile provare un coinvolgimento nell’attentato di Dortmund. La polizia, scrive lo Spiegel, ora ritiene che Sergei V. abbia cercato di far collegare l’attentato ad ambienti vicini al terrorismo islamista per far sviare le indagini.
Fonte: Il Post
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