Manifesti elettorali in Francia. Credit: Eric Gaillard
Mentre un uomo sparava contro i poliziotti francesi e riusciva a ucciderne uno prima di essere eliminato durante la sua fuga lungo gli Champ Elysees, nel pieno centro di Parigi, la sera di giovedì 20 aprile 2017 tutti gli undici candidati presidenziali francesi erano in diretta per il loro ultimo confronto televisivo prima del voto di domenica 23, dove si affronteranno al primo turno i possibili successori di Francois Hollande all'Eliseo.
Sia la leader del Front National, Marine Le Pen, sia il capo dei radicali di sinistra Jean-Luc Mélenchon avevano espresso una forte critica verso l'Unione europea quando è giunta la notizia della sparatoria a Parigi.
A quel punto il candidato centrista Emmanuel Macron ha utilizzato il tempo a sua disposizione per esprimere vicinanza alle forze dell'ordine. “Il primo dovere di un presidente è quello di proteggere i cittadini”, ha detto Macron.
Il candidato di centro-destra François Fillon ha poi dichiarato di aver annullato tutti gli eventi previsti per la chiusura della campagna elettorale venerdì 21 e anche Marine Le Pen ha preso la stessa decisione.
L'attentato di giovedì 20 aprile, rivendicato dall'Isis, rende ancora più imprevedibile l'esito del voto alle elezioni presidenziali francesi, fortemente dominate dai temi dell'immigrazione e della sicurezza. Marine Le Pen ed Emmanuel Macron sono i favoriti verso il secondo turno che è in programma per il 7 maggio. Ma anche Fillon e Mélenchon potrebbero ottenere buoni risultati.
Secondo alcuni analisti l'attacco costituisce un assist in favore del Front National, il partito di estrema destra che ha impostato la campagna elettorale contro l'Islam radicale. Durante il confronto televisivo Le Pen ha ribadito che “gli imam che predicano l'odio” e gli stranieri che sono sulla lista di vigilanza della polizia devono essere espulsi dalla Francia.
Fonte: The Post Internazionale
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