Operazioni di salvataggio a Sarpol-e Zahab nella provincia iraniana di Kermanshah dopo il terremoto. Credit: POURIA PAKIZEH
Operazioni di salvataggio si stanno tenendo tra le macerie. La scossa è stata avvertita anche in Israele, Pakistan, Libano, Kuwait e Turchia.
L’epicentro del terremoto è stato registrato a circa 30 chilometri a sudovest da Halabja, nel Kurdistan iracheno. L’istituto statunitense USGS ha annunciato che il terremoto si è verificato alle 21:20, ora locale di Baghdad, a una profondità di 33.9 chilometri.
Secondo i funzionari iraniani, il bilancio delle vittime potrebbe salire mentre le squadre raggiungono aree remote dell’Iran.
In Iraq, invece, le autorità hanno parlato di almeno 6 vittime, ma non si tratta di un bilancio definitivo. Gli abitanti della capitale, Baghdad, sono scesi in strada dopo la scossa.
Il terremoto è stato avvertito in diverse province dell’Iran, ma soprattutto nella zona di Kermanshah, che ha annunciato tre giorni di lutto. Oltre 300 vittime sono state registrate nella contea di Sarpol-e Zahab a Kermanshah, a circa 15 chilometri del confine con l’Iraq. Molte case rurali in Iran sono composte da mattoni di fango che possono essere facilmente sgretolati da una scossa così forte.
Il principale ospedale di Kermanshah è stato gravemente danneggiato e non ha potuto accogliere le centinaia di feriti trasportati lì, secondo quanto riferito dal capo dei servizi di emergenza iraniano Pirhossein Koulivand.
Le moschee di Baghdad, la capitale irachena, dove il terremoto è stato avvertito in modo forte, hanno diffuso preghiere tramite altoparlanti.
Fonte: The Post Internazionale
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