mercoledì 15 novembre 2017

Zimbabwe, l’esercito ha preso il controllo della tv nazionale ma nega il colpo di stato

I militari hanno detto di avere in custodia il presidente Mugabe e la sua famiglia, aggiungendo che si trovano al sicuro e che l'esercito punta solo a colpire dei “criminali”

Un generale dell'esercito dello Zimbabwe legge la nota alla televisione nazionale. Credit: Dewa MAVHINGA

L’esercito dello Zimbabwe ha preso il controllo della televisione nazionale ZBC, ma in una nota, letta da un generale e trasmessa sulla rete, nega che si tratti di un colpo di stato. I militari hanno detto che il presidente Robert Mugabe e la sua famiglia sono stati presi in custodia e si trovano al sicuro. Hanno detto inoltre che la loro azione punta solo a colpire “criminali” vicini al presidente che hanno “provocato sofferenze sociali ed economiche”.

Nella notte tra martedì 14 e mercoledì 15 novembre 2017 i militari hanno preso il potere marciando sulla capitale, Harare, con dei carri armati, qualche giorno dopo la decisione del presidente Mugabe di estromettere il suo vice Emmerson Mnangagwa, candidato a succedergli al governo del paese. Mnangagwa era stato preso di mira soprattutto dalla moglie di Mugabe, Grace, anche lei candidata alla successione.

Mercoledì 15 novembre veicoli armati e soldati hanno bloccato le strade del centro di Harare, posizionandosi intorno agli edifici governativi e alla residenza del presidente. Esplosioni e colpi di pistola sono stati uditi nella capitale.

Secondo alcuni media, il ministro delle Finanze Ignatius Chombo è stato arrestato dall’esercito. Chombo è uno dei leader della fazione di Zanu-PF chiamata “G40”, che sostiene la moglie del presidente Grace Mugabe. Questa fazione è ritenuta l’obiettivo dell’azione militare.

Il 15 novembre un account Twitter con il nome del partito di governo, Zanu-PF, ma non certificato, ha pubblicato una serie di tweet in cui nega che ci sia stato un golpe, piuttosto una “transizione di potere senza spargimento di sangue, che ha visto l’arresto di persone corrotte e il fermo di un uomo anziano che veniva sfruttato dalla propria moglie. I pochi colpi che sono stati uditi provenivano da criminali che hanno resistito all’arresto, ma ora sono stati arrestati”.

“C’è stata la decisione di intervenire perché la nostra costituzione è stata compromessa. Nella fase di transizione Emmerson Mnagngawa sarà presidente del partito ZANU PF”, si legge nei tweet.

Victor Matemadanda, presidente dell’associazione dei veterani di guerra, che sostiene Mnangagwa, si è schierato in favore dei militari, dicendo che il presidente dello Zimbabwe dovrebbe essere rimosso dalla guida del paese e dal ruolo di segretario generale del partito Zanu-PF.

Intanto, il presidente del Sudafrica Jacob Zuma ha detto di aver parlato con Mugabe mercoledì. Il presidente dello Zimbabwe gli ha detto di essere confinato a casa ma di stare bene. Zuma, in qualità di presidente della Comunità per lo sviluppo dell’Africa meridionale, ha detto inoltre di aver mandato inviati speciali in Zimbabwe per incontrare Mugabe e l’esercito.

Il partito d’opposizione dello Zimbabwe, il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC) ha chiesto un ritorno pacifico all’ordine democratico e ha espresso l’auspicio che l’intervento militare porti a “creare una nazione stabile, democratica e progressiva”.

Alcune fonti legate all’opposizione hanno detto al Guardian che Grace Mugabe, la first lady, si troverebbe in Namibia per un viaggio d’affari organizzato da tempo. L’informazione non ha avuto però conferme ufficiali.

Fonte: The Post Internazionale

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