Lo ha annunciato il presidente catalano Carles Puigdemont, dopo una giornata piena di colpi di scena: rimane aperta la possibilità di una dichiarazione d'indipendenza
Il presidente catalano Carles Puigdemont ha annunciato oggi che non scioglierà il Parlamento catalano e non convocherà elezioni anticipate, diversamente da quanto fatto trapelare questa mattina. Puigdemont ha detto di avere provato tutte le vie possibili per trovare un accordo con il governo spagnolo: in particolare cercava garanzie che il governo di Mariano Rajoy rinunciasse, in caso di elezioni anticipate, all’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, cioè quell’articolo che permette allo stato spagnolo di costringere una comunità autonoma (come la Catalogna) a rispettare la legge.
La decisione è stata presa dopo giorni intensi di riunioni tra il partito di Puigdemont (Partito democratico europeo, PDeCAT), il suo principale alleato, Esquerra Republicana (ERC), e altri gruppi indipendentisti catalani, tra cui la CUP, partito marxista e indipendentista che appoggia il governo Puigdemont. Una prima dichiarazione istituzionale di Puigdemont era stata prevista per le 13.30 di oggi, è stata poi rimandata di un’ora, prima di essere sospesa: fino a quel momento giornalisti e politici catalani davano per certo che Puigdemont avrebbe convocato elezioni anticipate. Poi qualcosa è cambiato ed è stata riconvocata una conferenza stampa per le 17, durante la quale Puigdemont ha annunciato la sua rinuncia all’opzione delle elezioni. Questo significa che rimane aperta la possibilità che il Parlamento catalano, a maggioranza indipendentista, approvi una dichiarazione di indipendenza durante la seduta che inizierà oggi alle 18 e finirà domani.
Fonte: Il Post
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