(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
L’ISTAT ha confermato ieri che per gli italiani che hanno 65 anni l’aspettativa di vita è cresciuta di cinque mesi rispetto al 2013. La principale conseguenze di questa stima è che dal primo gennaio 2019 l’età di pensione legale, cioè l’età a cui si andrà in pensione se non saranno soddisfatti prima altri requisiti, salirà a 67 anni rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi. Salirà anche l’età prevista per la pensione anticipata, quella che si può ottenere a qualsiasi età a condizione di aver versato un certo numero di anni di contributi. Questo aumento è frutto di tre fattori: la riforma Fornero, che impone un adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, le stime delle ISTAT e infine la decisione del governo di non intervenire per bloccare l’aumento dell’età pensionabile.
Nel corso dell’estate si era parlato molto della possibilità di sospendere l’aumento dell’età pensionabile. A chiederlo erano stati soprattutto i sindacati (che sono composti in gran parte da pensionati) e diversi esponenti di quasi tutte le forze politiche, come i membri della commissione Lavoro Cesare Damiano, del PD, e Maurizio Sacconi, di Forza Italia. All’inizio il governo sembrava incline ad assecondare le richieste, ma alla fine dello scorso settembre una serie di indiscrezioni filtrate dal ministero dell’Economia e da quello del Lavoro avevano lasciato intendere che il governo non aveva le risorse sufficienti a bloccare l’aumento. Sia il presidente dell’INPS Tito Boeri che la Ragioneria generale dello Stato avevano avvertito il governo che la sospensione dell’aumento dell’età pensionabile avrebbe messo seriamente a rischio la tenuta dei conti pubblici nei prossimi anni.
La riforma delle pensioni Fornero, approvata nel 2011, prevede che l’età di pensione legale venga aumentata semi-automaticamente al crescere delle aspettative di vita, una norma pensata per mantenere sostenibile il sistema pensionistico sul lungo periodo. La riforma prevede che l’età pensionabile venga aumentata a partire dal 2019 con un provvedimento del governo, in mancanza del quale l’età aumenterà automaticamente a partire dal 2021. Secondo i giornali, il governo approverà il provvedimento per aumentare l’età pensionabile entro la fine dell’anno. Oltre all’età di pensione legale, quella a cui tutti possono andare in pensione, aumenterà anche l’età per la pensione anticipata, quella che si può ottenere a qualunque età a patto di aver versato contributi per un certo numero di anni. Attualmente, gli uomini possono andare in pensione anticipata dopo aver versato 42 anni e 10 mesi di contributi, mentre le donne dopo averne versati per 41 anni e 10 mesi. Con l’approvazione dell’aumento dell’età pensionabile, gli uomini potranno andare in pensione dopo 43 anni e tre mesi, mentre le donne dopo 42 anni e 3 mesi.
L’Italia si conferma così uno dei paesi sviluppati con la più alta età di pensionamento legale. Questo non significa che gli italiani siano quelli che vanno in pensione più tardi. Le molte eccezioni alla regola generale previste dalla legislazione italiana, come ad esempio la pensione anticipata, fanno sì che l’età di pensionamento effettiva sia in realtà tra le più basse al mondo. Ad esempio, molte persone che si trovano oggi vicino all’età pensionabile hanno iniziato a lavorare tra i 16 e i 18 anni. Questo significa che, grazie alla pensione anticipata, possono ritirarsi dal lavoro anche prima dei 60 anni. Negli ultimi anni gli italiani sono andati in pensione in media a 62 anni, cioè due anni prima della media europea.
Fonte: Il Post
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