domenica 28 marzo 2010

Berlusconi ha paura... il centro sinistra non è da meno

La paura è strisciante e circola sia a sinistra ma soprattutto al centro destra, forse solo la Lega è indenne dal timore del risultato di questa tornata elettorale. Sicuramente il più nervoso di tutti è il dittatore di Arcore che, dopo qualche giorno di silenzio all'indomani del pasticcio della presentazione delle liste nel Lazio, ha cominciato a cavalcare quella dimostrazione di insicurezza all'interno del Pdl per trasformarla in un boomerang a proprio favore. La faida interna al Pdl fra l'anima di Forza Italia e quella di An ha causato il ritardo che ha alla fine ha lasciato fuori la lista del Pdl a Roma, ma il grande manovratore dopo qualche giorno di incertezza ha iniziato a rovesciare la fritatta. Un problema interno è diventata una congiura da parte della sinistra e naturalmente dei giudici affiliati alla stessa sinistra. Ha in pratica ripreso il suo tam tam preferito quello della congiura contro la sua persona.

La manovra per impedire al paese di parlare dei programmi politici in occasione delle elezioni regionali era comunque già iniziata da qualche settimana con la chiusura delle trasmissioni di approfondimento, prima su tutte le reti televisive, poi sulla televisione pubblica e naturalmente mediaset. Un fatto eccezionale senza precedenti in qualsiasi paese democratico dove, proprio in occasione delle elezioni, i dibattiti e gli approfondimenti televisivi si intensificano. Dopo aver messo a tacere personaggi scomodi come Santoro, Flores e Annunziata il dittatore di Arcore si è scatenato trasformando una tornata elettorale amministrativa in una elezione politica nazionale come se si dovesse decidere sul governo del paese. Ha iniziato a parlare di giustizia, dei presunti successi del governo, di immigrazione, insomma di tutti i temi possibili ad esclusione di quelli che avrebbero interesse a livello regionale come la sanità, il lavoro ed il nucleare. Ha poi messo in scena la rappresentazione di Roma con il giuramento dei candidati governatori del Pdl e con la sceneggiata delle domande lanciate a squarciagola ai partecipanti alla manifestazione in perfetto stile mussoliniano (come ha ben dimostrato Santoro ieri sera). Insomma ha impostato la campagna elettorale in prima persona come se si trattasse di vere e proprie elezioni politiche nazionali.

Proprio il silenzio sul nucleare rappresenta la cartina di tornasole dei timori del cavaliere. Il rilancio dell'energia nucleare da parte del governo passa gioco forza attraverso le regioni che dovranno ospitare le centrali nucleari che si intendono realizzare. Bene se il centro destra pensa che sia la scelta giusta quale migliore occasione per indicare proprio in campagna elettorale i siti dove il governo pensa di installare le centrali stesse. Invece silenzio assoluto sia per il timore di perdere voti considerato che il popolo italiano si è già espresso in merito ed a larga maggioranza sia perchè i vari candidati governatori hanno già dichiarato la loro opposizione alla installazione di una centrale nella propria regione.

E' stata quindi una non campagna elettorale ed ora dalla mezzanotte di stasera fino a lunedì alle 15 staranno tutti con il fiato sospeso, si perchè anche il centro sinistra non è che se la passa tanto bene con i vari scandali scoppiati in alcune regioni amministrate dalla sinistra.

Una cosa è certa: considerato che Berlusconi l'ha messa sul piano nazionale e personale sarebbe il caso che il paese fornisse finalmente una risposta degna di merito al dittatore di arcore che, non dimentichiamolo, in qualsiasi altro paese democratico del pianeta sarebbe già stato costretto a dare le dimissioni.

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