martedì 24 novembre 2009

La fretta e il timore di Berlusconi per il processo breve


Silvio Berlusconi va di fretta. Ed è anche normale dopo la bocciatura del lodo Alfano. Proprio per questo, potrebbe far presentare un 'nuovo lodo Alfano'. Soprattutto dopo le notizie sulle indagini di mafia che potrebbero coinvolgerlo in arrivo da Caltanissetta e Firenze. Parlo ovviamente del processo breve. Si fanno i conti sui tempi di approvazione. Iniziamo col dire che al Senato non se ne parlerà prima di Natale, se tutto va bene. Mentre alla Camera non ci sarà l'ok prima di febbraio. Ma Silvio vuole accelerare i tempi e con un giustificato timore mira verso un decreto di legge.

Alfano in realtà gli ha dato una risposta negativa. Silvio, dal canto suo, gli ha detto testuali parole: "O noi risolviamo questo problema subito, oppure tu te ne vai, perché sappi che ci sono molti altri che possono fare il ministro della Giustizia al posto tuo". Una vera e propria minaccia!

E' comprensibilissimo che Berlusconi vuole stringere i tempi. L'urgenza del premier è legata alle indagini sulle stragi di mafia del '92-93. In questi giorni l'Espresso ha pubblicato un'imputazione per mafia (in pratica un concorso esterno o peggio un coinvolgimento nelle stragi). Silvio deve aver letto questa cosa o quantomeno glielo hanno riferito. Dunque, cosa potrebbe succedere? Semplice: Berlusconi dovrà per forza di cose pensare alle elezioni anticipate. Non avrebbe altre opzioni. Poi ci sono anche i processi Mills e Mediaset, pronti a produrre condanne per corruzione e frode fiscale. Almeno questi due dovranno essere chiusi. Avete capito? Il processo breve serve semplicemente a questo, a nient'altro!

Berlusconi, però, teme anche gli scontri interni nella maggioranza (vedi Fini) e il presunto stop di Napolitano per incostituzionalità. Giovedì, quando verrà presentato anche il testo, vedremo cosa succederà.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il presunto stop di Napolitano per incostituzionalità? Ma lo darà o firmerà come ha sempre fatto, tanto lui sostiene che la costituzione gli impone di firmare ed è vero però esistono anche le dimissioni piuttosto che faro il capo di uno stato che il parlamento si vota leggi a colpi di maggioranza e con il ricatto della fiducia.

Bernardo P ha detto...

Picciotteddi beddi, quaccosa non mi tonna. Tutto mi fà penzare che questi che ci sono adesso sono delle teste di minchia che ci debbo sempre dire tutto: io sui pizzini chiaro sono stato. Se veli rrileggete, cose di nente ammiscato alla merda, al capitolo "giudici e altre stramberie" non scrissi "processi", ma "decessi brevi".

Baciolemani

BernardoP

@enio ha detto...

può avere fretta quanto vuole ma se presenta una legge porcata, questa di strada ne farà poca! Aspettiamo prima di batterci il petto

Andrea De Luca ha detto...

Ha paura, ormai è chiaro