sabato 21 novembre 2009

La privatizzazione dell'acqua


Con 320 si e 270 no è passato alla Camera il via libera alla “privatizzazione” dell’acqua. Salvo imprevisti, il prossimo 24 novembre diverrà legge di Stato. In Italia, dunque, l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali.

Cosa succederà adesso? In pratica dal 1 gennaio 2011 tutte le gestioni dovranno necessariamente interrompersi per lasciare spazio a gare ad evidenza pubblica indette dalle amministrazioni locali. Le società partecipate possono mantenere contratti stipulati senza gara formale fino alla scadenza, nel caso in cui le amministrazioni cedano loro almeno il 40% del capitale. Diverso il discorso per quanto riguarda le società quotate che hanno tre anni in più per adeguarsi, a patto che abbiano almeno il 40% di quota di partecipazione pubblica al 30 giugno 2013, quota che scende al 30% al 2015.

Il problema che però riguarderà noi cittadini, saranno le nostre tasche: potrebbero esserci aumenti che vanno dal 40% al 60%, facendo lievitare i costi in bolletta di circa 10 euro in più ogni mese. Ovviamente sono solo ipotesi premature, ma la cosa che più preoccupa è che potrebbero esserci aumenti ancora più consistenti.

Ma il problema non sta solo nei costi. Per quanto ci ostiniamo a considerarci come uno dei paesi più sviluppati, in Italia sono ancora 2,5 milioni le persone che vivono senz’acqua, 9 milioni senza fogne e 20 senza depuratori. Un tantino troppi...

Siccome l'acqua è una risorsa fondamentale, il timore è, a mio parere, rappresentato dalle probabili infiltrazioni della malavita organizzata nella gestione e nella distribuzione. Le cronache recenti testimoniano la facilità con cui mafia, n’drangheta e camorra si siano inserite nell’ambito della privatizzazione della conduzione del ciclo dei rifiuti, ma nel decreto Ronchi nulla impedisce a sedicenti aziende private affiliate ai clan, di proporsi come candidate ai bandi che indiranno le amministrazioni locali. Purtroppo questa è un ipotesi sicuramente più realistica.

L'acqua si è trasformata in una merce ma la cosa ben più grave è che è stato violato un diritto fondamentale umano. Forse uno dei più importanti.

3 commenti:

Cindry ha detto...

L'unica cosa che impaurisce la gente è il rincaro dei prezzi, come al solito tutto è ricondotto al denaro.
Ma non sono i costi in bolletta a preoccuparmi. Avrebbero potuto anche promettere sconti e sarebbe stato lo stesso uno schifo.
L'acqua non può essere un bene privato e non è una merce,è allucinante qui si stravolgono concetti.

@enio ha detto...

per me l'hanno fatto per favorire l'acqua in bottiglia che in alcuni centri era notevolmente sfavorita.

Andrea De Luca ha detto...

giusto Cindry