Lo sgombero del palazzo occupato di via Curtatone era iniziato il 19 agosto. Oggi, 24 agosto, la polizia in assetto antisommossa si è scontrata con i rifugiati etiopi ed eritrei che dormivano all'aperto nella piazza
Tutto è iniziato sabato 19 agosto 2017, quando il palazzo di via Curtatone, piazza Indipendenza, a un passo dalla stazione Termini di Roma, viene sgomberato. In quel palazzo abitavano richiedenti asilo e rifugiati provenienti da Eritrea ed Etiopia. Centinaia di persone che vivevano lì sono state portate fuori dai poliziotti che hanno fatto irruzione nel palazzo, insieme a tutti i loro averi, e da ormai quattro giorni vivono per strada, senza alcuna alternativa.
Nella mattina di 24 agosto, secondo quanto raccontano giornalisti e attivisti che si trovano sul posto, ci sono stati scontri tra la polizia e i rifugiati in piazza, e sono stati usati idranti e manganelli. La polizia è arrivata all’alba, mentre c’erano persone che dormivano all’aperto, nella piazza. Due persone sono state fermate.
C’è chi parla di “guerriglia urbana”.
“Voglio ricordare che tutte le persone sgomberate erano regolari, con tanto di passaporto e lavoro”, ha detto Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia.
Si tratta di circa 250 famiglie che vivono in città da anni, i cui figli vanno regolarmente a scuola e i genitori a lavoro, titolari dello status di rifugiato o di qualche forma di protezione internazionale. Il palazzo occupato dal 2013 è l’ex sede dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’Ispra.
Grandissima l’indignazione per quello che sta succedendo, uno sgombero senza dare alcuna alternativa alle centinaia di persone che vivevano nel palazzo occupato.
Ieri, 23 agosto, in prefettura c’è stato un incontro tra comune, regione e la Idea Fimit S.g.r, la società che gestisce lo stabile.
“Paradossalmente, la Idea Fimit è stata l’unica a offrire un’alternativa: sessanta alloggi fuori Roma per sei mesi, senza nessun costo per il comune. E per gli altri duecento che dormono da quattro giorni per strada? L’unica proposta dell’amministrazione romana è stata quella di alloggiare ottanta di loro (sessanta uomini e venti donne) in locali tra Boccea e Torre Maura, che però oltre che essere insufficienti per numero di posti letto sarebbero anche inadeguati: in alcuni non ci sarebbero neanche i bagni. Una delegazione di eritrei ha fatto un sopralluogo e ha rifiutato la proposta”, ha scritto Christian Raimo su Internazionale.
Questa è la situazione di piazza Indipendenza in queste ore:
Fonte: The Post Internazionale
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