mercoledì 16 agosto 2017

Il presidente della Sierra Leone ha chiesto aiuto alla comunità internazionale per la frana avvenuta nella capitale

Lunedì 14 agosto, il disastro provocato dalle forti piogge aveva causato la morte di centinaia di persone nella città di Freetown e in diverse altre aree del paese, uno dei più poveri del continente 

Credit: Reuters

Si è aggravato il bilancio delle vittime della frana di fango avvenuta a Freetown, capitale della Sierra Leone. I morti sono almeno 400, di cui oltre un centinaio sono minori. A riferirlo sono fonti ufficiali del governo. Le autorità intanto stanno continuando a prestare soccorso ai feriti tra le macerie.

Ernest Bai Koroma presidente della Sierra Leone ha quindi chiesto alla comunità internazionale di aiutare il proprio paese ad affrontare l’alluvione causata dalle forti piogge intervenute nei giorni scorsi e che hanno causato almeno 400 vittime e oltre 600 dispersi.

“Siamo stati sopraffatti dal disastro”, ha detto il presidente Koroma. “La Sierra Leone ha urgente bisogno di aiuto”. “Abbiamo già recuperato 400 corpi ma le previsioni ci fanno temere almeno 500 vittime”, ha aggiunto il presidente.

Diversi governi tra cui quello di Israele, del Regno Unito e la Commissione europea hanno già dichiarato il loro pieno sostegno al paese africano.

Lunedì 14 agosto, una frana provocata dalle forti piogge aveva causato la morte di centinaia di persone nella città di Freetown e in diverse altre aree del paese, uno dei più poveri del continente.

La situazione peggiore però è proprio quella della capitale, dove le abbondanti precipitazioni hanno fatto crollare un’intera collina della città. La frana di fango ha così travolto le abitazioni, abusive, costruite sulle sue pendici.

Le inondazioni non sono insolite in Sierra Leone, dove spesso le abitazioni costruite in economia vengono spazzate via dalle forti precipitazioni. Nel 2015, a Freetown sono morte dieci persone per alcune frane causate da un’alluvione.

Fonte: The Post Internazionale

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