Michael Flynn si è dimesso da consigliere per la sicurezza nazionale nella serata del 13 febbraio 2017. Credit: Carlos Barria
Il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è dimesso lunedì 13 febbraio 2017. Michael Flynn, generale in pensione, è stato travolto dalle critiche dopo che è emerso che aveva discusso con l’ambasciatore russo a Washington delle sanzioni a Mosca, e precisamente della possibilità di rivederle, prima ancora dell’insediamento del nuovo inquilino della Casa Bianca, quindi da privato cittadino e commettendo un illecito, senza poi riferirne integralmente all'amministrazione.
Era diventato, insomma, un punto di vulnerabilità per la squadra Trump e si era reso potenzialmente ricattabile da parte della Russia, suscitando le perplessità di altri membri dell'esecutivo, finché il presidente non ha deciso di sottrargli il proprio appoggio, nonostante Flynn sia stato un suo sostenitore della prima ora e uno dei suoi più fidati consiglieri in materia di politica estera. Nella serata di lunedì, sono arrivate allora le dimissioni, prima defezione in seno all’amministrazione guidata dal magnate newyorkese.
Joseph Keith Kellog è stato immediatamente nominato consigliere ad interim, ma tra i possibili successori di Flynn spunta un altro nome noto, quello di David Petraeus, già direttore della CIA, comandante dell’International security assistance force in Afghanistan, comandante del Centcom (il centro di comando che supervisiona le attività militari degli Stati Uniti in Afghanistan, Pakistan, Asia centrale, penisola arabica ed Egitto) e comandante della Forza multinazionale in Iraq.
Fonte: The Post Internazionale
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