venerdì 20 novembre 2015

L’albergo attaccato a Bamako, in Mali

La polizia è intervenuta nell'hotel dove un gruppo di uomini armati aveva preso in ostaggio più di 100 persone; ci sono morti, non si sa ancora esattamente quanti

(AP Photo/Harouna Traore)

Alle 7 di venerdì mattina un gruppo di uomini armati ha attaccato l’hotel Radisson di Bamako, la capitale del Mali, prendendo più di 100 ostaggi. L’attacco è finito nel tardo pomeriggio, secondo quanto riferito dalle principali agenzie di stampa internazionali sulla base di fonti militari e diplomatiche, ma alle 18.30 ancora nessuno del governo del Mali si era rivolto ufficialmente alla stampa e alla nazione per dare aggiornamenti sulla situazione. Per tutta la giornata le informazioni sono arrivate in maniera molto confusa, senza nessuno del governo che parlasse ufficialmente ai giornalisti, e tuttora sono molte di più le cose che non sappiamo rispetto a quelle note. Nelle ultime ore stanno circolando cifre molto diverse fra loro sul numero di ostaggi uccisi: l’ultima stima, riportata dal Wall Street Journal e confermata anche da altre testate, parla di 27 morti fra cui 5 attentatori. L’unica persona identificata fra i morti è un cittadino belga.

Diversi giornali hanno scritto che gli attentatori – di cui ancora non è noto il numero, sembra anche che alcuni siano scappati dopo l’intervento della polizia – sono entrati armati e hanno preso in ostaggio diversi ospiti dell’hotel, che è uno dei più lussuosi di Bamako e ospitava molti stranieri. Nel corso della giornata diverse persone sono riuscite a scappare e altre sono state liberate dalle forze speciali del Mali. Attorno alle 16, secondo Le Monde, all’interno dell’hotel c’erano ancora 138 persone. Nel tardo pomeriggio è circolata la notizia che l’operazione militare – a cui hanno partecipato anche membri delle forze speciali francesi, arrivate apposta dalla Francia – fosse conclusa e gli ostaggi liberati.

L’attacco è stato rivendicato su Twitter dal gruppo terroristico islamista al Mourabitoune, che esiste dal 2013 ed è affiliato ad al Qaida. La rivendicazione non è stata ancora verificata in maniera indipendente e diversi analisti ed esperti di terrorismo la trattano con molta cautela.

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Fonte: Il Post

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