domenica 15 novembre 2015

La federazione russa è stata sospesa dalle gare di atletica leggera

A causa del presunto uso sistematico di sostanze dopanti fra gli atleti russi

Il cancello della sede della RUSADA, l'agenzia anti doping russa, il 13 novembre (AP Photo/Pavel Golovkin)

Il 13 novembre il consiglio dell’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera (IAAF) ha deciso di sospendere temporaneamente la Russia dalle competizioni di atletica leggera. La decisione è arrivata a seguito della pubblicazione dell’indagine indipendente commissionata dall’Agenzia mondiale anti doping (WADA) sul presunto uso sistematico di sostanze dopanti fra gli atleti russi di atletica leggera. L’indagine è stata guidata da Dick Pound, avvocato canadese ed ex presidente della WADA, e ha rivelato l’esistenza di un sistema creato da alcuni membri della federazione russa per coprire l’uso di sostanze dopanti da parte degli atleti.
La IAAF ha deciso di sospendere temporaneamente la federazione russa da ogni competizione – e quindi anche dalle Olimpiadi – durante la sua 201esima riunione del Consiglio: la federazione russa di atletica (ARAF) per il momento non è più uno dei membri della IAAF. La decisione è stata presa dopo una votazione in cui 22 su 23 membri del Consiglio della IAAF hanno votato a favore della sospensione dell’ARAF. Un membro ha votato “no” e il rappresentante della federazione russa non aveva in questo caso diritto di voto. Sebastian Coe, presidente della IAAF da alcuni mesi, ha detto che questo è un «campanello d’allarme per tutti» e che l’atletica leggera si trova in una «situazione vergognosa». Vitaly Mutko, ministro dello Sport russo, ha invece ricordato che la sospensione è temporanea e che «il problema è risolvibile».

La IAAF ha spiegato in un comunicato i prossimi passaggi, successivi alla sospensione temporanea: «A meno che l’ARAF non accetti volontariamente una piena sospensione, la IAAF ha diritto di procedere con una udienza plenaria in cui decidere se la sospensione provvisoria debba diventare una piena sospensione». La IAAF ha spiegato che per ri-ottenere il diritto di essere membro della IAAF la federazione russa dovrà rispettare una lista di criteri, sottoponendosi ad esempio a un’ispezione indipendente di una commissione antidoping che verrà creata nei prossimi giorni.

In questi giorni il governo e la federazione russa si sono sempre difesi, e l’unico “segnale” sono state le dimissioni di Grigori Rodchenkov, il direttore del laboratorio antidoping di Mosca. Nel pomeriggio del 12 novembre Vadim Zelichenok, presidente della federazione russa di atletica, ha però fatto quelle che sembrano essere delle prime parziali ammissioni. Parlando con Associated Press Zelichenok ha detto che in un rapporto che la federazione russa ha presentato alla WADA il 13 novembre ci sono alcune ammissioni: «Alcune cose le ammettiamo, altre le contestiamo, altre sono già risolte».

Fonte: Il Post

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