mercoledì 25 novembre 2015

L'incontro di François Hollande con Barack Obama a Washington

Tutto quello che c'è da sapere sul vertice per la lotta all'Isis tra il presidente francese e quello statunitense 

François Hollande e Barack Obama alla conferenza stampa in seguito al loro incontro a Washington. Credit: Carlos Barria

Il presidente francese François Hollande ha incontrato il 24 novembre a Washington per discutere con il presidente statunitense Barack Obama su come affrontare la minaccia dell’Isis.

Hollande è atterrato alla base aerea Andrew Air Force, appena fuori la capitale degli Stati Uniti, nella mattinata di martedì 24 novembre. Il presidente francese ha raggiunto immediatamente la Casa Bianca per discutere con Obama e, in seguito all’incontro privato, entrambi i presidenti hanno tenuto una conferenza stampa congiunta.

IL DISCORSO DI BARACK OBAMA

Il discorso del presidente degli Stati Uniti è stato il primo, e Barack Obama ha sottolineato che “Stati Uniti e Francia rimangono uniti nel difendere i due Paesi” e “nella loro missione per la distruzione dell’Isis e della loro vile ideologia”.

Ha anche dichiarato che il supporto statunitense per i francesi in Siria continuerà ad aumentare, anche attraverso una maggiore condivisione dell’intelligence con la Francia e gli altri paesi europei.

Secondo quanto dichiarato da Obama, i due Paesi concordano sui bombardamenti russi in Siria: secondo entrambi i leader, infatti, essi dovrebbero focalizzarsi sugli obiettivi dell’Isis e non dei "ribelli moderati", poiché colpendo questi ultimi non farebbero altro che aiutare il regime di Assad.

Obama ha rassicurato i cittadini statunitensi preoccupati dalla possibilità di alcuni attacchi dell’Isis simili a quelli di Parigi nel Paese, dicendo che le forze armate e segrete stanno facendo tutto quello che possono per evitarlo, nello stesso identico modo in cui lo facevano prima degli attacchi di venerdì 13 novembre.

“Non soccomberemo alla paura, perché è così che i terroristi vincono. (...) Siamo in lutto ma non esiteremo. Saremo vigili, prenderemo precauzioni, ma continueremo a vivere le nostre vite. L’America non verrà terrorizzata”, ha dichiarato il presidente statunitense dopo aver affermato che i terroristi hanno cercato di terrorizzarci “a casa”, in un territorio lontano dalla guerra e colpendo civili.

Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti accoglieranno nei prossimi due anni 30mila rifugiati in più rispetto a quanto precedentemente stabilito, e ha rassicurato il suo popolo affermando che i migranti che arrivano negli Stati Uniti sono i più controllati tra tutte le persone che entrano nel Paese.

Infine, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che l’Isis non fermerà “la costruzione di un migliore futuro per i nostri figli”, facendo riferimento alla conferenza sul cambiamento climatico che si terrà a fine mese a Parigi.

“Vinceremo e i gruppi come l’Isis perderanno. Vive la France e Dio benedica gli Stati Uniti”, così dicendo Obama ha concluso il suo discorso.

IL DISCORSO DI FRANÇOIS HOLLANDE

Il presidente francese ha iniziato ringraziando il presidente Obama per averlo chiamato per primo e i cittadini statunitensi per aver mostrato solidarietà nei confronti delle vittime di Parigi attraverso le veglie funebri che sono state organizzate in tutto il Paese, le bandiere francesi che sono state sventolate ovunque e la Marsigliese che è stata suonata prima di diversi eventi ufficiali.

“Abbiamo una cultura e una storia diversa [francesi e statunitensi], ma abbiamo la stessa fede nella libertà (...) nei valori, nel modo di vivere. Colpendo la Francia, i café e la sala concerti Bataclan, i terroristi hanno preso come obiettivo la gioia di vivere”, ha dichiarato Hollande.

Il presidente francese ha spiegato che ci si trova ad avere a che fare con un gruppo terroristico che traffica esseri umani, droghe, petrolio e che colpisce diversi Paesi, come la Turchia, l’Egitto, la Francia, la Russia, il Kuwait e molti altri. Insieme al presidente Obama, ha dichiarato, “condividiamo la nostra implacabile determinazione nel combattere il terrorismo ovunque e dovunque”.

Hollande ha spiegato che l’obiettivo è quello di riprendere i territori occupati dall’Isis e di eliminarne i finanziamenti e i suoi leader; secondo quanto da lui dichiarato, le priorità nella lotta contro il sedicente Stato islamico coinvolgono due luoghi precisi in Siria, che però il presidente francese non ha specificato, e la chiusura del confine tra Turchia e Siria, per non permettere ai terroristi di attraversarlo.

Ha inoltre affermato che fornirà aiuto e supporto alle forze locali che combattono contro l’Isis, facendo riferimento anche ai " iracheni di Mosul, oltre a lavorare con la coalizione internazionale contro il sedicente Stato islamico.

Hollande ha sottolineato che sono necessari la fine della guerra civile in Siria e l’inizio del processo di allontanamento di Assad dalla guida della nazione: “milioni di rifugiati lasciano il Paese per via delle bombe del regime, se li abbandoniamo tradiamo noi stessi e i valori in cui crediamo”, ha dichiarato il presidente.

François Hollande ha voluto evidenziare che i controlli dei confini sono necessari e vanno implementati, ma bisogna comunque ammettere i rifugiati nel Paese. Ha aggiunto che c’è bisogno di trovare una soluzione con la Turchia per fare in modo che i migranti rimangano vicini alla loro nazione d’origine.

Il presidente francese ha anche menzionato la conferenza sul cambiamento climatico di Parigi che si terrà a fine mese: “Non c’è un simbolo migliore che andare avanti con la conferenza che si terrà proprio a Parigi il 30 novembre. Mai prima d’ora la Francia ha ospitato così tanti leader della comunità internazionale: insieme possiamo limitare le emissioni dei gas serra”, ha dichiarato Hollande.

Il presidente francese ha aggiunto che i valori fondanti di Francia e Stati Uniti li portano ad agire urgentemente contro il terrorismo e contro l’Isis e ha terminato affermando di esser soddisfatto di poter mandare questo messaggio insieme a Obama.

LE DOMANDE DEI GIORNALISTI

I giornalisti hanno posto diverse domande al termine della conferenza stampa, concentrandosi sul significato dell’incidente aereo della mattina di martedì 24 novembre che ha coinvolto Russia e Turchia, sulla possibile presenza delle forze speciali francesi in Siria, su come e quando ci sarà l’allontanamento di Assad e sulla possibilità della collaborazione russa alla coalizione internazionale guidata da Stati Uniti.

Entrambi i presidenti hanno affermato che non si sa abbastanza sull’incidente che ha coinvolto Russia e Turchia nella mattinata e hanno evidenziato che bisogna scoraggiare e prevenire un aumento della tensione. Il presidente Obama ha dichiarato che è importante che Russia e Turchia comunichino e ha inoltre affermato che la Turchia ha il diritto di difendere il suo territorio e lo spazio aereo.

Secondo il presidente statunitense, quello della Russia che opera troppo vicino alla Turchia è un problema che c’è da tempo: se i russi concentrassero gli attacchi sull’Isis invece che contro i ribelli siriani, errori come questi si verificherebbero di meno.

Sia Hollande, sia Obama hanno sottolineato che non hanno alcun problema a cooperare con la Russia contro l’Isis, ma per ottenere ciò, il governo russo dovrà focalizzare i suoi attacchi su obiettivi dell’Isis e non supportare il regime di Assad. Nessuno impedirà alla Russia di partecipare alla coalizione internazionale se dovesse attenersi a queste direttive.

In seguito alla domanda sulla possibile presenza delle forze speciali francesi in Siria, Hollande ha dichiarato che la Francia non manderà truppe di terra e forze speciali in Siria. Tuttavia, supporterà le forze già presenti sul territorio.

Obama ha aggiunto che sono stati ridotti i mezzi di finanziamento dell’Isis e sono state messe le forze locali nelle condizioni di combattere il sedicente Stato islamico: adesso si dovrà trovare il modo di eseguire i piani che porteranno alla soluzione politica del conflitto siriano, poiché “la Siria ha iniziato a disintegrarsi quando Assad ha iniziato a uccidere il suo popolo”, e fin quando non si riuscirà a unire le varie fazioni del conflitto non ci sarà una risoluzione. “Mantenere lo stato siriano sarà difficile, ma possibile”, ha affermato il presidente statunitense.

È stato domandato da un giornalista cosa si sarebbe potuto fare per prevenire gli attacchi di Parigi: Obama ha risposto per primo, sottolineando che “molte persone negli Stati Uniti e in Europa lavorano senza sosta per prevenire gli attacchi terroristici, e la maggior parte delle volte hanno successo e non se ne sente parlare”.

Hollande ha dichiarato ulteriormente che gli attacchi di Parigi sono stati pianificati in Siria e organizzati in diversi paesi europei: per questo, “bisogna distruggere l’Isis in Siria e in Iraq e smantellare anche che loro reti”. Il presidente francese ha specificato che in Europa bisogna contrastare il sedicente Stato islamico “rafforzando la cooperazione dell’intelligence tra tutti i Paesi”.

Un reporter della televisione francese BmfTV ha chiesto se è possibile che la Russia collabori insieme alla coalizione internazionale unica guidata dagli Stati Uniti, e Hollande ha voluto sottolineare che il mondo intero ha intenzione di combattere l’Isis, basandosi su quanto espresso dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e che parlerà con il presidente russo Vladimir Putin per coordinare le azioni militari, ma bisognerà tenere conto della soluzione politica del conflitto perché “Bashar al-Assad non può essere il futuro della Siria”.

Obama ha terminato evidenziando che la coalizione internazionale già comprende una sessantina di Paesi che combattono il sedicente Stato islamico, mentre quella della Russia comprende solo due paesi: Iran e la stessa Russia.

Il presidente statunitense ha affermato che, date la capacità militare russa e la sua influenza su Assad, la loro cooperazione su una risoluzione politica del conflitto aiuterebbe in modo fondamentale la coalizione; nonostante tutto, però, la coalizione internazionale è enorme e la Russia non ne fa ancora parte.

“Speriamo che i russi si focalizzino contro l’Isis e non su altro, e quando accadrà, se accadrà, ci renderanno la situazione più facile”, ha dichiarato Obama, sottolineando soprattutto che ci vuole un approccio metodico nell’attuare una risoluzione politica, e non semplicemente fare qualche bombardamento in più.

Il viaggio a Washington del presidente francese è solo una parte degli incontri previsti questa settimana: mercoledì 25 novembre incontrerà a Parigi la cancelliera Angela Merkel, giovedì 26 il presidente russo Vladimir Putin a Mosca e venerdì 27 il premier cinese Xi Jinping nella capitale francese.

Fonte: The Post Internazionale

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