mercoledì 9 marzo 2016

Il guaio delle primarie del PD a Napoli

Un video mostra alcuni consiglieri dare denaro e indicazioni di voto all'ingresso dei seggi: la procura ha aperto un'inchiesta, il ricorso di Bassolino è stato respinto

Un frame tratto da un video di Fanpage.it mostra il passaggio della lista dei votanti in occasione delle primarie PD tra due persone all'esterno del seggio 58 di Piscinola in Via Vittorio Veneto (una delle due persone è in auto), Napoli, 7 marzo 2016 (ANSA/ WEB/ FANPAGE.IT)

Aggiornamento 9 marzo – Il comitato organizzatore delle primarie di Napoli ha respinto il ricorso di Antonio Bassolino.

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Domenica 6 marzo il Partito Democratico ha scelto con le primarie i candidati sindaco di sei città per le comunali della prossima primavera. Si è votato anche a Napoli dove ha vinto Valeria Valente, candidata sostenuta da quasi tutto il partito. Oggi la procura di Napoli ha aperto un’inchiesta sui presunti brogli durante le votazioni e Antonio Bassolino, che ha perso le primarie per 452 voti, ha annunciato che chiederà alla commissione di garanzia del partito di annullare l’esito del voto in alcuni seggi. L’inchiesta della procura e il ricorso di Bassolino sono arrivati dopo la pubblicazione sul sito di Fanpage di un video in cui vengono mostrate diverse irregolarità.

I seggi in cui si sarebbero verificati dei brogli sono Scampia, Piscinola, San Giovanni a Teduccio: «Con telecamere nascoste – si legge sul sito di Fanpage – abbiamo ripreso consiglieri comunali e consiglieri municipali all’esterno dei seggi, pronti per fornire ai votanti il denaro necessario per esprimere la preferenza (il regolamento Pd prevedeva il pagamento d’un obolo a partire da 1 euro). Abbiamo potuto documentare il passaggio della lista dei votanti da uno scrutatore a un uomo seduto in un’auto ferma davanti a un seggio; abbiamo ripreso personaggi pronti a indirizzare verso un preciso candidato poi risultato vincitore, Valeria Valente, la preferenza di alcuni votanti».





La commissione di garanzia del PD, presieduta da Giovanni Iacone, è stata convocata per mercoledì 9 marzo alle 17 e si parlerà anche del video di Fanpage. Iacone ha comunque precisato che i fatti mostrati nel video «non sono stati riportati in nessuno dei verbali pervenuti dai 78 seggi». Nel frattempo, dalla procura di Napoli hanno fatto sapere che per ora è in corso un accertamento di carattere conoscitivo e che non sono previste ipotesi di reato.

Dopo la pubblicazione del video ci sono state diverse reazioni. Antonio Bassolino ha scritto su Facebook che «rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia». L’altro candidato alle primarie, Marco Sarracino sostenuto dalla corrente bersaniana del PD, ha parlato di «comportamenti quanto meno inopportuni da parte di alcuni esponenti del partito». Beppe Grillo, dal suo blog, ha detto che «questo fine settimana si sono consumati brogli e compravendita di voti» e ha invitato «i cittadini a rivolgersi alle autorità giudiziarie e a denunciare senza timore i brogli piddini ormai conclamati». L’attuale sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha parlato di «squallore» e «vergogna».

La vincitrice delle primarie Valeria Valente ha detto: «Si faccia chiarezza su qualche episodio, ma non ci buttate addosso la croce della solita Napoli torbida, perché sarebbe un po’ infame. Oltre trentamila persone hanno votato in un clima di ordine e calma. Sarebbe una schifezza partire da questo». Prima di sapere del ricorso ufficiale di Bassolino, il presidente della Partito Democratico Matteo Orfini aveva detto che il risultato «non è in discussione» e che la consultazione «non va annullata: se ci sono stati illeciti, anche non penalmente rilevanti ma discutibili, nel merito della regolarità dello svolgimento del singolo caso, è giusto che si prendano provvedimenti per quel singolo caso. Ma quel caso non mi sembra infici l’esito delle primarie che si sono svolte in larghissima parte in modo impeccabile anche rispetto alle precedenti primarie». Anche Lorenzo Guerini, vicesegretario del PD, ha detto che sarebbe «inaccettabile mettere in discussione le primarie e i chiari risultati che hanno sancito».

Fonte: Il Post

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