mercoledì 9 dicembre 2015

La tregua di Homs tra i ribelli e il governo siriano

Il quartiere Al Qosur a Homs, in Siria, l’8 dicembre 2015. (Omar Sanadiki, Reuters/Contrasto)

Decine di persone hanno lasciato l’ultimo quartiere controllato dai ribelli a Homs, nell’ovest della Siria, grazie a una tregua raggiunta a livello locale tra il governo siriano e gli insorti, il 1 dicembre scorso. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’ong con sede a Londra, ha riferito che in giornata l’accordo ottenuto tra le parti per un corridoio umanitario permetterà a circa 750 persone di lasciare in pullman il distretto di Waer. Tra questi ci sono sia combattenti sia civili, anche se la priorità è stata data a donne, bambini e feriti gravi. 

L’isolamento della popolazione di Waer. Le Nazioni Unite stanno monitorando il rispetto del cessate il fuoco, ottenuto dopo più di due anni di trattative sporadiche tra le parti nel quartiere Waer, che le forze fedeli al presidente Bashar al Assad assediavano dal 2012, impedendo alla popolazione civile l’accesso al cibo e altri beni di prima necessità. Dopo che è stata raggiunta l’intesa, la settimana scorsa le organizzazioni umanitarie sono riuscite a raggiungere la zona.

Gli altri accordi di tregua sul terreno. Il governo e i ribelli non sono riusciti a raggiungere una simile intesa su Damasco mentre, alla fine del settembre scorso, l’Iran e la Turchia – che sostengono le parti opposte nel conflitto siriano – erano riusciti a promuovere degli accordi sul campo nella città di Zabadani, vicino al confine libanese, e in due villaggi della provincia nordoccidentale di Idlib.

La diplomazia. Mentre proseguono gli sforzi internazionali per garantire le basi istituzionali di una transizione politica – dopo le due riunioni di Vienna, il prossimo incontro si terrà prima di Natale a New York – i diplomatici sono convinti che quella degli accordi di pace raggiunti a livello locale tra siriani sia la strada più efficace per riportare la pace nel paese arabo dopo quasi cinque anni di conflitto.

I contenuti della tregua. Tra i punti dell’accordo raggiunto a Homs, c’è che i feriti possano lasciare la zona e ricevere cure mediche adeguate; il cessate il fuoco; un corridoio umanitario per permettere che aiuti e cibo raggiungano il quartiere e la protezione degli operatori umanitari. Durante una tregua simile, nel 2014, alcuni operatori umanitari furono attaccati.

In una recente intervista alla televisione di stato siriana, il governatore di Homs, Talal al Barazi, ha spiegato che la realizzazione dell’accordo richiederà tra i 45 e i 60 giorni e passerà attraverso diverse fasi. “La prima sarà convincere i guerriglieri a lasciare il quartiere. Perché l’obiettivo principale è proteggere i civili e ripristinare l’ordine a Waer”, ha spiegato Al Barazi. La partenza dei guerriglieri è cominciata in queste ore e proseguirà nei prossimi giorni. Homs è composta da 36 distretti e Waer era l’ultimo occupato da milizie, ha sottolineato il governatore, aggiungendo che “i residenti hanno svolto un ruolo fondamentale nella tregua”.

Fonte: Internazionale

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