domenica 6 dicembre 2015

Chiude il Baobab, ma i volontari non mollano. “Rimarremo qui, nei camper”

Le operazioni si sono svolte in tranquillità, ma chi gestiva il centro non vuole lasciare i migranti che stanno arrivando senza assistenza. E si preparano ad "accamparsi"

di Boris Sollazzo


Due giorni fa un falso allarme, ora l’ufficialità. Il Baobab chiude, per restituzione dei locali alla proprietà. Il Campidoglio tiene a sottolineare la tranquillità delle operazioni, i volontari che animavano il centro d’accoglienza per i rifugiati non mollano e rilanciano “rimarremo qui davanti, nei camper”. Così recita il comunicato che arriva dal comune.

Si chiude la struttura “Baobab”, come disposto dall’Autorità Giudiziaria per la restituzione dei locali alla proprietà. Oggi si sono concluse le attività per la sistemazione degli ultimi ospiti. Come già garantito dal Commissario straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca, tutti hanno ricevuto la necessaria assistenza grazie anche all’impiego del personale del Dipartimento Sociale.

Anche i materiali dei volontari presenti nel centro riceveranno una sistemazione. L’Amministrazione sta operando per individuare ulteriori soluzioni per i migranti in transito dalla città.

Una delegazione di volontari sarà ricevuta nuovamente in Campidoglio il 15 dicembre.

Gli attivisti però minacciano di non lasciare i locali di Via Cupa fino a quel 15 dicembre o fino alla destinazione di un nuovo luogo dove poter accogliere rifugiati e transitani. Oggi alle 9 si sono presentati gli operatori della struttura, per ricollocare e assistere gli ultimi 25 ospiti. Dieci, però, in gran parte eritrei, per la paura sono fuggiti e ora sono irraggiungibili e senza un tetto.

I volontari hanno trattato per una ricollocazione dignitosa, hanno infine lasciato il Baobab, ma chiedono alla cittadinanza un ultimo atto di generosità: una roulotte o un camper per accogliere i migranti che ancora vedono in Via Cupa un approdo al loro arrivo, e qualche stampante per i documenti loro necessari. E la scritta “Il Baobab non scompare” ora campeggia triste davanti a un centro che ha aiutato 30.000 persone negli ultimi mesi.

Fonte: Giornalettismo

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