Che significato ha il successo di “Vieni via con me” per l'Italia? E' stato un programma che personalmente ho trovato molto interessante e ben organizzato, ricco di spunti, di novità, di facce nuove, di facce vecchie ritrovate, di carisma, di allegria, di musica e soprattutto di cultura. Vedere “Vieni via con me” battere in maniera così eclatante il Grande Fratello fa ben sperare per il futuro e, se vogliamo, questa è una piccola/grande risposta a tutte quelle persone che non fanno nulla, pur percependo in profondità la bassezza della politica attuale, per cambiare quello che in maniera un po' qualunquista viene chiamato il “Sistema”, e solitamente si limitano a dire: “Tanto non cambierà mai niente”. Non è vero, si può cambiare, anzi, qualcosa a mio avviso è già cambiato. E' una bugia dire che gli italiani, come ho già scritto in passato, sono un branco di ignoranti caproni con i paraocchi, ci sono molti italiani che non sono interessati al Grande Fratello e alla tv spazzatura, che pretendono una tv di qualità che stimoli i cittadini a riflettere, che dia spazio a tutte le sfaccettature politiche ed etiche presenti sul nostro territorio e non. Finalmente la tv ritorna a far parlare persone che fanno cultura come Benigni, Abbado, Saviano, Fo, Renzo Piano, etc... Finalmente l'Italia ridà spazio a quelle personalità che ci hanno reso un grande Paese, perchè se noi siamo quello che siamo non lo dobbiamo a Maria De Filippi, a Corona o a Lele Mora (potrà sembrare strano oggi...) ma lo dobbiamo a persone come Galileo Galilei, Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Enrico Fermi, Totò, Sergio Leone, Mario Monicelli, insomma persone che facevano cultura, persone che si sono distinte per le loro qualità morali e intellettuali e ogni Stato che voglia essere all'avanguardia è su questi soggetti che deve puntare (potrà sembrare strano oggi...). Noi siamo rimasti indietro proprio perchè releghiamo in soffitta le nostre menti migliori, le rinchiudiamo e le teniamo nascoste, per paura che a qualcuno salti in mente di imitarle. E' colpa della cultura: prendetevela con lei! Schiaccia tutto ciò che trova davanti, qualsiasi frottola, balla, bugia, idiozia, offesa, volgarità, la prende, la accartoccia e la getta via, pronta ad elevare invece riflessioni, fatti, notizie, opinioni, di destra e di sinistra, musica, poesie, monologhi, a dare spazio ad attori, gente comune, giovani. Inoltre, questo è stato un programma ITALIANO, nel senso che ha parlato a tutti gli italiani: Saviano che parla con il tricolore in mano e sembra un eretico, quando invece dovrebbe essere una cosa normale, quasi banale. Riparlare di “Italia Unita”, oggi, ha un grande valore, perchè francamente il 09 Luglio 2006 facevamo un po' ridere: tutti amici e fratelli dopo aver vinto il mondiale in Germania e il 10 Luglio di nuovo tutti a scannarci sul federalismo, sulla polenta e sulla soppressata. Così dovrebbe essere un tv diversa e non solo per 4 settimane ma per molto, molto più tempo. In conclusione, questo è stato in parte "Vieni via con me", certo, ci sono anche dei lati negativi del programma, vedi l'eccessiva “fossilizzazione” su Berlusconi ma questo è ciò che un Paese normale dovrebbe fornire attraverso il suo servizio pubblico: un'alternativa. Anche se potrà sembrare strano oggi.
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