(David Ramos/Getty Images)
Emmanuel Macron è il nuovo presidente della Repubblica francese: ha ricevuto il 66,06 per cento dei voti mentre Marine Le Pen – che ha riconosciuto la sconfitta poco dopo la chiusura dei seggi – si è fermata al 33,96 per cento. L’affluenza è stata di poco inferiore al 75 per cento.
Poco dopo le 21, Macron ha tenuto il suo primo discorso dopo la vittoria: ha parlato in modo molto solenne, ringraziando il suo predecessore Hollande, rivolgendo un saluto a Marine Le Pen, e dicendo di voler lavorare per la Francia e per l’Europa per «proteggere i più fragili» e «tutelare la sicurezza e l’unità della nazione».
In modo più sciolto e con un tono più gioioso, poco prima delle 23 Macron ha parlato anche ai suoi sostenitori che lo aspettavano davanti al Louvre, dove era stata organizzata la festa per la vittoria. È arrivato al palco accompagnato dall’Inno alla Gioia, l’inno dell’Unione Europea, e dopo un breve discorso di ringraziamento ha concluso dicendo «Amici, vi servirò con umiltà, con forza, in nome della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità. Vi servirò con amore. Viva la Repubblica. Viva la Francia».
Macron, che ha 39 anni, diventerà il più giovane presidente della storia delle Repubblica francese e ha una storia politica molto particolare: fino a due anni fa quasi nessuno sapeva chi fosse, poi, dopo un breve periodo come ministro nell’ultimo governo socialista, lo scorso inverno ha annunciato di volersi candidare a presidente con un nuovo movimento politico di centro, chiamato En Marche!. Inizialmente nessuno gli dava grandi possibilità di vittoria, poi, complici i problemi dei candidati dei due principali partiti di centrodestra e centrosinistra, Macron ha cominciato a crescere nei sondaggi e al primo turno delle presidenziali il 23 aprile è arrivato primo con il 23,8 per cento dei voti (mentre Le Pen è arrivata seconda con il 21,5 per cento).
Poco dopo i discorsi di Le Pen e Macron ha parlato anche Jean-Luc Mélenchon, candidato dell’estrema sinistra arrivato quarto al primo turno con poco più del 19 per cento dei voti. Mélenchon – che non aveva apertamente sostenuto Macron al secondo turno come fatto invece da molti altri politici di sinistra – ha commentato la sconfitta di Le Pen e ha chiesto ai suoi elettori di sostenerlo ancora alle elezioni legislative dell’11 e 18 giugno per non dare troppo potere a Macron. Per Macron le elezioni legislative saranno un passaggio importante e delicato, perché dalla maggioranza parlamentare che ne uscirà dipenderà gran parte della sua efficacia di governo.
Fonte: Il Post
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