ANSA/FABIO FRUSTACI
Oggi la Camera ha completato l’esame della proposta di legge sulla riforma di alcuni aspetti della legittima difesa, approvando con 225 voti favorevoli e 166 voti contrari alcune modifiche alla legge vigente che allargano i confini di quella che deve essere intesa come “legittima difesa” e aumentano le tutele economiche per chi abbia dovuto sostenere spese legali per poi vedersi riconosciuto il ricorso alla legittima difesa. La proposta di legge è stata approvata con i voti del Partito Democratico e di Alleanza Popolare, mentre hanno votato contro Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle, MDP e la Lega Nord, secondo cui la nuova legge sarebbe ancora troppo blanda. Ora la proposta di legge dovrà essere discussa e votata dal Senato.
La proposta di legge iniziale, presentata da David Ermini del Partito Democratico, riguardava solo l’articolo 59 del codice penale (quindi non quello sulla legittima difesa ma quello sulle circostanze del reato), aumentando la tutela per chi si difenda da un’aggressione in casa con un’arma legittimamente posseduta, eliminando la colpa di chi si difende in modo eccessivo se si trova in uno stato di “grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione”. Nell’intenzione di Ermini, la nuova legge servirebbe a tutelare chi si sia difeso anche in modo sproporzionato (uno dei criteri affinché la difesa sia considerata “legittima”) dopo aver subito un’aggressione in casa, se questa aggressione ha provocato una situazione di particolare paura, causata per esempio da precedenti aggressioni subite da quella persona, dalla presenza in casa di anziani, donne o bambini, o dal fatto che sia avvenuta di notte.
Durante i lavori in aula, poi, la proposta di legge è stata ampliata per modificare direttamente anche l’articolo 52 del codice penale, per considerare legittima la difesa in “reazione ad un’aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell’introduzione nei luoghi con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno”. Questo aspetto è il più rilevante tra quelli decisi oggi dalla Camera, perché tocca direttamente l’articolo del codice penale che definisce i limiti della legittima difesa. Con le novità introdotte non vengono comunque meno i principi della proporzionalità tra l’offesa e la difesa (come aveva chiesto per esempio la Lega Nord), il fatto che la legittima difesa valga solo in caso di un’offesa “ingiusta” e che non valga invece se l’aggressore ha già desistito o sia in fuga.
A questo allargamento del concetto di legittima difesa si era arrivati per la pressione di Alternativa Popolare e per cercare un accordo della maggioranza con Forza Italia, accordo che è poi comunque saltato all’ultimo momento perché, come ha detto Silvio Berlusconi mercoledì sera, il testo «non è certo adeguato al bisogno di sicurezza degli italiani e a ciò che tutti gli italiani si attendono».
Infine la Camera ha deciso, approvando un emendamento proposto dal Partito Democratico, che lo Stato dovrà farsi carico delle spese processuali, compreso il compenso per gli avvocati, degli imputati a cui alla fine viene riconosciuta la legittima difesa.
Fonte: Il Post
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