sabato 19 febbraio 2011

Uccidere i blog con la monotonia


Di questi tempi fare il blogger è diventata un'impresa improba. Uno si sveglia, fa colazione, si lava, si veste, poi decide di controllare quello che è successo in Italia aprendo la homepage di un qualsiasi quotidiano online: e là trova, nove volte su dieci, lo stesso titolo di due o tre giorni prima. Sono di sei o sette macrocategorie diverse, quei titoli, e si alternano periodicamente con una regolarità sconcertante: in testa ci sono le testimonianze della D'Addario, di Ruby, di Noemi e compagnia cantando, con annesse intercettazioni piene zeppe di culi flaccidi, kappa scritte negli sms al posto delle c, feste in perizoma e ambizioni di ingresso in liste bloccate o di assegnazione di immobili in zone residenziali più o meno immerse nel verde; va per la maggiore anche Berlusconi che dice di voler "andare avanti" perché la maggioranza è solida come una colonna di granito e loro sono il governo del fare prova ne sia che i sondaggi lo danno primo tra i leader mondiali con una percentuale variabile tra il 48 e il 51%, a seconda delle giornate; poi c'è Bossi che dice elezioni subito, anzi in primavera, anzi mai, vedremo, se la maggioranza c'è il governo non cade e se invece non c'è sì, il tutto mostrando il dito medio ai giornalisti più o meno una volta a bimestre, tanto per tenersi in allenamento; le proteste dell'opposizione, generalmente rappresentate da un vivamaria di "si dimetta", con rare eccezioni consistenti in non troppo convinti "vogliamo le elezioni", si attestano saldamente in quarta posizione; poi c'è la giustizia, come la chiamano loro, con tutta un'ampia gamma di lodi, controlodi, lodi di riserva, lodi rettificativi di altri lodi cassati dalla Corte Costituzionale, lodi collaterali, subordinati, di emergenza, per decreto; quindi la saga delle telefonate di qualcuno durante le trasmissioni di qualcun altro, con relativi insulti, polemiche, smentite e ricorsi ad assortiti e improbabili organismi di garanzia, e infine le esortazioni di Napolitano che dice viva la concordia, basta con le divisioni, comportatevi bene e il gatto è un animale indipendente.

Poi basta.

Ecco, voi capirete che fare il blogger in queste condizioni è pressoché impossibile, perché un povero cristo si ritrova a dover commentare ciclicamente sempre la stessa roba, con l'ovvia conseguenza che per quanta inventiva possa metterci finisce inevitabilmente per diventare un tantino monotono pure lui.

Oggi, per esempio, abbiamo ricominciato con la legge bavaglio: che per farti incazzare ti fa incazzare, e pure di brutto, però avvertiresti l'esigenza, come dire, di manifestare il tuo dissenso in un modo un po' diverso rispetto alla volta prima, e a quella prima ancora, e a quella prima ancora ancora, finché non ti accorgi che hai praticamente esaurito i mezzi espressivi a tua disposizione -post serio già fatto, video già fatto, canzone già fatta, generatore automatico già fatto- e finisci per desistere, tanto quello che stai per scrivere l'hanno già letto tutti un paio di mesi fa e fare un bel copia incolla sarebbe un cazzo e tutt'uno.

Insomma, questi hanno trovato il modo di neutralizzare i protagonisti della cosiddetta "informazione dal basso" senza prendersi neanche la briga di censurarli, di perseguitarli, di denunciarli, di metterli in carcere: semplicemente, li ammazzano di noia, avvolgendoli in una cappa di ammorbante monotonia e costringendoli a diventare più pallosi di loro.

Altro che rimbambiti: questi sono dei geni, e noi non ce n'eravamo accorti.

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