Nessun partito ha conquistato la maggioranza in parlamento. Credit: Reuters
L'8 giugno 2017 quasi 47 milioni cittadini britannici sono stati chiamati alle urne per eleggere i rappresentanti alla Camera dei Comuni. Le elezioni anticipate sono state annunciate dalla premier Theresa May il 18 aprile.
I conservatori di May non hanno raggiunto la maggioranza dei seggi in parlamento: può dirsi mancato l'obiettivo della premier di avere un sostegno “forte e stabile” in vista dei negoziati sulla Brexit, ragione per la quale aveva indetto le elezioni anticipate. Questo complica anche i negoziati per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea.
Per ottenere la maggioranza in parlamento servono 326 seggi. Dei 650 seggi ormai 649 sono stati assegnati e quindi i risultati sono pressoché definitivi. Ecco come sono stati assegnati:
Conservatori: 318 seggi
Laburisti: 261 seggi
Scottish National Party: 35 seggi
Liberal-democratici: 12 seggi
Ukip: 0 seggi
Altri: 13 seggi
Fino a un mese fa la leader conservatrice era data favorita alle elezioni, ma la rimonta laburista, nonostante non abbia portato in testa il partito, ha permesso di ottenere un numero di seggi determinante a non concedere la maggioranza ai tories.
Lieve crescita dei consensi invece per i Liberal Democratici, che dopo il crollo del 2015 tornano a ottenere un numero di seggi in doppia cifra, mentre al contrario lo Scottish National Party perde oltre dieci seggi dopo aver fatto il pieno di voti in Scozia due anni fa. Crollo per lo Ukip, il partito principale promotore della Brexit, che non ottiene seggi e perde circa il 10 per cento dei voti.
In Irlanda del Nord successo per i cattolici repubblicani del Sinn Fein che crescono da 4 a 7 seggi, mentre crescono anche gli unionisti conservatori del DUP.
L'incertezza nei risultati elettorali ha provocato un crollo della sterlina, in ripresa nella mattinata del 9 giugno, e la prima ministra Theresa May ha annunciato che parlerà al paese nella tarda mattinata.
Si attendono ulteriori sviluppi, ma l'opposizione ha già chiesto le dimissioni della premier del Regno Unito. Esiste anche la possibilità che si formi un governo di minoranza dei conservatori, magari con un leader differente.
Fonte: The Post Internazionale
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