I referendum abrogativi sono previsti dall’art. 75 della Costituzione, e prevedono l’annullamento di una legge esistente. Vediamo i 4 quesiti nei dettagli:
TARIFFE DEL SERVIZIO IDRICO – Il secondo quesito referendario (“Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”) riguarda nuovamente l’acqua. In questo caso la scheda è di colore giallo. I promotori del referendum chiedono l’abrogazione del comma 1 dell’art. 154 del cosiddetto Codice dell’Ambiente, che stabilisce la determinazione della tariffa per l’erogazione dell’acqua e il cui importo prevede anche la remunerazione per il capitale investito dal gestore. A quest’ultimo spetterebbero infatti profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% della cifra investita senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio.
NUCLEARE – Alla scheda di colore grigio è affidato il quesito più discusso nella rotta di avvicinamento al 12 e 13 giugno, promosso dall’Italia dei Valori e da alcune associazioni ambientaliste. Stiamo parlando del nucleare e della possibilità che in futuro, nel nostro paese, vengano costruite nuove centrali. Nell’art. 5 (“Sospensione dell’efficacia di disposizioni del decreto legislativo num. 31 del 2010”) del decreto legge n. 34/2011, il governo Berlusconi ha incluso una moratoria di un anno sull’avvio del programma nucleare. Un successivo emendamento contenuto nel decreto omnibus, che intendeva abrogare numerose disposizioni fra cui quelle relative alla realizzazione di nuove centrali, non ha indotto la Cassazione ad invalidare il quesito, che si svolgerà regolarmente. Nel nostro paese, con un referendum consultivo, la Sardegna ha già detto no alla costruzione di nuovi impianti.
LEGITTIMO IMPEDIMENTO – L’altro quesito promosso dal partito di Antonio Di Pietro è quello sul legittimo impedimento (scheda di colore verde). Il referendum chiede l’abrogazione di alcune norme della legge n. 51/2010, secondo cui il presidente del Consiglio e i ministri possono invocare il legittimo impedimento a comparire in un’udienza penale, qualora imputati, in caso di concomitante esercizio di attività essenziali alle funzioni di Governo. I promotori del referendum chiedono che della legge, dichiarata parzialmente incostituzionale dalla Corte con sentenza del 13 gennaio scorso, vengano abrogati l’art. 1, 2, 3, 5 e 6.
I seggi saranno aperti dalle ore 8.00 alle ore 22.00 di domenica, e dalle ore 7.00 alle ore 15.00 di lunedì. Per votare occorre presentare un documento di identità e la tessera elettorale. Per il raggiungimento del quorum devono recarsi alle urne il 50% + 1 degli aventi diritto.
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