Il primo partito è il centrista unionista "Ciudadanos" con 37 seggi. Affluenza record all'81,94 per cento
Il fronte indipendentista ha vinto le elezioni parlamentari in Catalogna del 21 dicembre 2017.
Le elezioni sono state convocate dal premier spagnolo Mariano Rajoy, con i poteri speciali che gli ha conferito il senato di Madrid, dopo che ha dichiarato destituiti il presidente Carles Puigdemont e il suo governo e sciolto il Parlament.
Le tre liste separatiste Junts per Catalunya ( JxCat – la lista dell’ex presidente Carles Puigdemont, indipendentista), Esquerra Republicana (Erc – sinistra indipendentista dell’ex vicepresidente Oriol Junqueras, attualmente in carcere) e la Cup (sinistra radicale indipendentista) hanno ottenuto insieme la maggioranza assoluta dei seggi, 70 su 135, ma non dei voti, arrivando al 47,5 per cento.
Le tre liste unioniste Cs, Psc e Pp hanno conquistato complessivamente 57 deputati.
Il primo partito è però il centrista unionista “Ciudadanos” di Inés Arrimadas con 37 seggi. Dietro di lui, a quota 34, l’indipendentista “Junts per Catalunya” dell’ex presidente Carles Puigdemont.
Con il partito unionista Ciudadanos davanti a tutti, le formazioni secessioniste hanno ottenuto comunque 70 seggi su 135, quindi la maggioranza assoluta la cui soglia di acceso era di 68 seggi.
La partecipazione al voto ha toccato l’82 per cento, il valore più alto mai registrato, sette punti in più rispetto alle elezioni del 2015, quando l’affluenza è stata del 74,95 per cento.
“È stata una partecipazione record, storica, con un risultato che nessuno può mettere in discussione”, ha detto il leader indipendentista Carles Puigdemont, in una conferenza stampa in catalano dall’esilio in Belgio, commentando il risultato delle consultazioni.
“La Repubblica catalana ha battuto la monarchia, Rajoy è stato sconfitto. Ora servono una rettifica, una riparazione e la restituzione della democrazia”, ha aggiunto.
Il portavoce della Commissione dell’Unione Europea ha fatto sapere che “la posizione Ue sulla Catalogna non cambierà”.
Il voto era considerato una sorta di test sul sostegno dei catalani al movimento separatista, dopo che Rajoy aveva commissariato la regione tramite l’articolo 155 della Costituzione, rimuovendone i leader dopo il referendum sull’indipendenza e la dichiarazione unilaterale.
Il risultato del Partito Popolare di Rajoy, che si ferma poco sopra il 2 per cento e ottiene solo 4 seggi, sembra sancire invece una bocciatura del premier da parte dei catalani.
Dopo la vittoria del fronte indipendenstista resta incerto chi debba essere il candidato a presidente fra JxC ed Erc, ovvero fra Puigdemont, che si considera l’unico veramente legittimo, e Oriol Junqueras, peraltro ancora in carcere.
Risolta la non secondaria questione, i numeri per un governo ci sono ma non è ancora chiaro quale sarebbe poi l’effettiva strategia riguardo all’indipendenza, in particolare se si farà di nuovo ricorso a una dichiarazione unilaterale.
Fonte: The Post Internazionale
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