martedì 7 luglio 2015

Atene è la nuova capitale dell’Europa dei Popoli


Di Pierpaolo Farina

C’è qualcosa di veramente paradossale nella vicenda del referendum greco, a partire dalla diatriba sul suo ricorso da parte di Tsipras. Gli elettori gli avevano affidato un mandato, basato su un programma diametralmente opposto a quello auspicato dai responsabili di 5 anni di politiche di austerity che hanno semplicemente ridotto il paese sul lastrico.

Tsipras aveva già deluso molti elettori con il primo sì sofferto al memorandum di febbraio, dove la Troika non si chiamava più Troika, ma la musica di fondo era sempre la stessa, con relativi festeggiamenti dei galoppini del capitalismo internazionale che non vedevano l’ora di schiacciare e umiliare un governo eletto per sfidare il loro strapotere sulle istituzioni democratiche, sempre più svuotate di senso.

Dunque, Merkel e soci avevano vinto. Ma vincere non gli bastava, volevano completamente azzerare e schiacciare la Grecia e Tsipras, come monito a tutti gli altri cittadini europei: la strategia perseguita è stata proprio quella del “colpirne uno per educarne cento”. A quel punto Tsipras ha fatto la cosa più naturale che un leader politico dovrebbe fare: ridare la parola al popolo. Proprio perché la decisione era così importante, lui ha sostenuto le ragioni del NO e ha fatto campagna per il NO, avendo per altro ricevuto già il mandato di dire NO alle elezioni. Ma dato che le conseguenze del NO possono essere gravi, ha ridato la parola ai cittadini. Dando una lezione di democrazia a tutti i leader europei, troppo abituati a ricevere un mandato dagli elettori e fregarsene poi subito dopo (in Italia ne sappiamo qualcosa).

Non se ne è lavato le mani come ha detto qualcuno: ha assunto invece anche il rischio di essere mandato a casa prima della scadenza del suo mandato. E qui arriva la lezione di coraggio, altro valore assai raro in Europa e in particolare in Italia.

Infine, ha dimostrato che quando la Sinistra fa la Sinistra, cioè sta dalla parte dei più deboli, degli oppressi, contro l’arroganza e la prepotenza di un sistema fondato sul privilegio e sull’ingiustizia, allora la Sinistra vince.

Il 5 luglio 2015 sarà ricordato nei libri di storia come il primo atto di ribellione di un popolo a quel sistema che non ha nulla a che vedere con il sogno di un’Europa libera e democratica, ma ha assunto le sembianze del peggiore incubo delle democrazie (altro che 1984 di Orwell). Un’Europa dominata da pochi burocrati che svuotano di senso la democrazia, mentre la corruzione, la povertà, le mafie e la diseguaglianza sociale dilagano, nell’indifferenza delle classi dirigenti (e della “Sinistra” ufficiale).

Atene da oggi è la nuova capitale di quell’Europa dei Popoli e dei Lavoratori che era il vero sogno dei padri fondatori. E che è l’unica Europa possibile.

Grazie al popolo greco ma soprattutto grazie ad Alexis Tsipras. Loro sì che hanno avuto coraggio. Noi Italiani sapremo fare altrettanto? Io spero proprio di sì. Anche noi meritiamo una nuova Primavera democratica, dopo l’inverno degli ultimi 40 anni.

Fonte: Qualcosa di Sinistra

Nessun commento: