martedì 31 dicembre 2013

Perchè non scorderemo il 2013


Il 2013 è stato un anno pieno di fatti ed eventi significativi. Ecco alcuni dei più importanti, suddivisi per mesi. 

GENNAIO

  • L'Irlanda assume la presidenza di turno dell'Unione europea.
  • Scompare a Los Roques un aereo turistico con a bordo 6 italiani tra cui Vittorio Missoni.
  • La Francia interviene militarmente in Mali per fermare l'avanzata dei ribelli islamici legati ad al-Qaida.
  • L'Australia annuncia che ritirerà le sue truppe dall'Afghanistan entro la fine del 2013, e non più nel 2014 come inizialmente previsto.
  • Crisi degli ostaggi in Algeria: circa 30 militanti di al-Qaida sequestrano circa 700 lavoratori di diversa nazionalità.
  • Il Turkmenistan annuncia di voler iniziare il procedimento per aderire all'Organizzazione mondiale del commercio. Se entrasse nell'organizzazione, ne diventerebbe il membro numero 158.
  • Santa Maria (Rio Grande do Sul): nel centro cittadino un violento incendio in una discoteca provoca 238 morti e 124 feriti.

FEBBRAIO

  • Dopo che il test del DNA ha dato esito positivo, viene annunciato che i resti rinvenuti il 12 settembre 2012 sono effettivamente quelli di Riccardo III d'Inghilterra.
  • Un violento terremoto di magnitudo 8 colpisce le isole Salomone provocando uno tsunami.
  • Il papa Benedetto XVI annuncia le sue dimissioni dall'incarico di pontefice.
  • Si tiene a Sanremo il 63º Festival della canzone italiana. Nella categoria Campioni vince Marco Mengoni con il singolo L'essenziale, tra i Giovani trionfa Antonio Maggio con Mi servirebbe sapere. 
  • Un meteorite esplode sopra la Russia, causando 1491 feriti.
  • Elezioni politiche in Italia ed elezioni regionali in Lombardia, Molise e Lazio.
  • Ha inizio la sede apostolica vacante dopo l'abdicazione di papa Benedetto XVI.

MARZO

  • Napoli: un violento e vasto incendio colpisce la Città della scienza, provocando la perdita di quasi tutti i beni contenuti al suo interno.
  • Si diffonde la notizia del ritrovamento di cesio-137 in 27 cinghiali abbattuti in Valsesia in provincia di Vercelli: seguiranno altri accertamenti che evidenzieranno altri casi simili in tutta Europa e che gli esperti imputano come conseguenza del Disastro di Černobyl'.
  • Si apre il Conclave per l'elezione del successore di Papa Benedetto XVI.
  • Le Isole Falkland in seguito ad un referendum rimangono sotto la sovranità britannica.
  • Si chiude il Conclave. Risulta essere eletto come successore del pontefice emerito Papa Benedetto XVI il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, il quale assume il nome di Francesco.

APRILE

  • A Monza viene inaugurato il tunnel urbano più lungo d'Italia.
  • Due bombe esplodono durante la maratona annuale di Boston, provocando 3 morti e circa 170 feriti.
  • Giorgio Napolitano viene rieletto Presidente della Repubblica Italiana, divenendo il primo presidente nella storia della Repubblica ad ottenere un secondo mandato.
  • Bangkok è Capitale mondiale del libro per un anno.
  • Enrico Letta assume l'incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.
  • Sparatoria davanti a Palazzo Chigi avvenuta durante il giuramento al Quirinale da parte dei ministri del Governo Letta. Nell'attentato rimangono feriti due carabinieri e una donna.
  • La regina Beatrice dei Paesi Bassi, nel 33º anniversario del suo regno, abdica in favore del figlio Guglielmo Alessandro.

MAGGIO

  • Nei Paesi dell'Eurozona entra in circolazione la nuova banconota da €5 della "Serie Europa".
  • Su Rai 1 va in onda dopo 36 anni, 4 mesi e 6 giorni una nuova versione di Carosello: Carosello Reloaded. L'ultima volta che fu trasmessa la prima versione era il 1º gennaio 1977.
  • Tragedia nel Porto di Genova: la nave cargo Jolly Nero urta la torre di controllo del porto, con il conseguente crollo di quest'ultima e un bilancio provvisorio di 9 morti, 4 feriti e 2 dispersi.
  • Un violento tornado devasta Oklahoma City, provocando 24 vittime e danni stimati di 3 miliardi di dollari.
  • A Palermo viene proclamato beato don Pino Puglisi. È il primo caso di martire ucciso dalla mafia.

GIUGNO

  • Si scatenano violente proteste in tutta la Turchia, causando svariati morti e migliaia di arresti.
  • Edward Snowden svela dettagli sull'esistenza di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico.

LUGLIO

  • La Croazia aderisce all'Unione europea.
  • La Lituania assume la presidenza di turno dell'Unione europea.
  • Colpo di stato in Egitto. Il presidente Mohamed Morsi viene messo agli arresti domiciliari dai militari della Guardia Repubblicana egiziana e portato in una caserma, che verrà recintata con barriere protettive e filo spinato. Stessa sorte subiscono diversi leader del movimento politico dei Fratelli musulmani. L'esercito sorveglia piazza Tahrir, piazza principale della capitale, e posiziona decine di blindati all'università del Cairo. Gli Stati Uniti hanno invitato entrambi le parti, governo e forze armate, ad avviare negoziati che portino ad una soluzione pacifica.
  • Egitto: Adli Mansur viene nominato nuovo Presidente ad interim. La sua prima decisione è sciogliere il Parlamento, in attesa di nuove elezioni da svolgersi in data da destinarsi. Numerose città (tra le quali Alessandria, Giza e lo stesso Cairo) sono teatro di scontri tra i Fratelli musulmani e la Guardia Repubblicana, il conto è di 30 morti e 200 feriti.
  • In Nigeria, a Mamud, nello stato di Yobe, un gruppo armato di estremisti islamici fa irruzione in una scuola radunando nel dormitorio dell'istituto numerosi studenti e insegnanti. 42 persone vengono bruciate vive, tra loro 28 sono studenti.
  • In Canada, nel Québec, avviene il disastro ferroviario di Lac-Mégantic: un treno-cisterna che trasportava petrolio è deragliato provocando l'esposione di alcuni vagoni. Esplosione molto potente che si è divagata in tutta Lac-Mégantic distruggendo almeno 30 edifici. Il bilancio è di 42 morti accertati e di 5 dispersi.
  • Stati Uniti, il Volo Asiana Airlines 214 si schianta all'Aeroporto Internazionale di San Francisco. Il volo proveniente dall'Aeroporto Internazionale Incheon di Seul era operato da un Boeing 777-200ER della compagnia. A bordo c'erano 291 passeggeri e 16 membri dell'equipaggio. Il bilancio è di 2 morti e oltre 60 feriti di cui 10 in gravi condizioni.
  • XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro.
  • In Spagna avviene l'incidente ferroviario di Santiago di Compostela. Un treno ad alta velocità di RENFE proveniente da Madrid e diretto a Ferrol deraglia in una curva circa 3 km prima della stazione di Santiago di Compostela a causa dell'eccessiva velocità di 190 km/h quando il limite imposto era di 80 km/h. Il deragliamento ha causato la morte di 79 persone e più di 140 feriti. 28 luglio
  • A Monteforte Irpino (AV), in Italia, un pullman proveniente da San Giovanni Rotondo, in Puglia, e diretto a Napoli precipita da un viadotto dell'autostrada A16 causando la morte di 40 persone.

AGOSTO

  • Silvio Berlusconi viene condannato in via definitiva a quattro anni di reclusione per frode fiscale.
  • Serie di attacchi terroristici in diverse città dell'Iraq, tra cui Baghdad, Karbala, Nassiriya e Kirkuk, causano più di 70 morti nel giorno di festa dopo il Ramadan.
  • In Egitto la giunta militare guidata dal generale Abd al-Fattah Khalil al-Sisi sgombera con la forza i sit-in pro Morsi dei Fratelli Musulmani nei pressi della moschea di Rabaa al-Adawiya e di Nasr City, vicino all'università della capitale: almeno 638 i morti. Il vicepresidente ad interim El Baradei si dimette; viene proclamato il coprifuoco e lo stato di emergenza per almeno un mese. La comunità internazionale condanna l'azione repressiva dell'esercito e teme la guerra civile.
  • Utilizzo del gas Sarin da parte delle forze lealiste contro i ribelli in Siria.

SETTEMBRE

  • In Australia si tengono le elezioni federali, Tony Abbott del Partito Liberale diviene primo ministro.
  • In Norvegia si tengono le elezioni parlamentari; Erna Solberg del Partito Conservatore succede a Jens Stoltenberg come Primo ministro della Norvegia.
  • La Costa Concordia viene raddrizzata, con varie operazioni durate 19 ore, dopo un anno e mezzo di stato di semi-relitto all'Isola del Giglio.
  • In un centro commerciale di Nairobi, in Kenya, una sparatoria al centro commerciale Westgate causata dai militanti di Al-Shabaab causa 72 morti e 175 feriti.

OTTOBRE

  • Tragedia di Lampedusa: nel Mar Mediterraneo, a poche miglia da Lampedusa, un barcone proveniente dalla Libia si incendia provocando più di 300 morti. In Italia viene proclamato il lutto nazionale il 12 ottobre.
  • Nel Canale di Sicilia, si rovescia un barcone con oltre 250 migranti. Il bilancio provvisorio parla di 38 morti, 147 superstiti e 50 dispersi.
  • In un tempio del Madhya Pradesh, nell'India centrale, a causa di un'improvvisa ressa, perdono la vita 89 persone, tra cui donne e bambini. Circa 100 i feriti.
  • In India, il ciclone Phailin, con venti superiori a 200 km/h, provoca la morte di un numero contenuto di persone grazie alla massiccia evacuazione predisposta dalle autorità.
  • A Carmen, nelle Filippine, un terremoto di magnitudo 7,1 della scala Richter ha provocato numerosi danni all'isola di Bohol, e più di 170 morti.
  • Un aereo ATR 72 della compagnia Lao Airlines precipita sul fiume Mekong, nel Laos meridionale causando la morte di 44 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio.
  • Viene venduto il violino di Wallace Hartley trovato nel relitto del RMS Titanic nel corso di marzo alla cifra di 900.000 sterline.
  • Niger, trovati nel deserto del Sahara 35 corpi di migranti morti di sete perché il camion nel quale viaggiavano per raggiungere l'Algeria e da lì l'Europa si è guastato. 19 persone sono sopravvissute.
  • Il Nucleo investigativo dell'Arma di Roma arresta 5 persone per sfruttamento minorile. È iniziato lo scandalo baby prostitute, ragazze di 14-15 anni che si prostituiscono in cambio di ricariche telefoniche o droga.
  • Viene inaugurato a Istanbul il Marmaray, che transita sotto il Bosforo, divenendo il primo tunnel sottomarino a collegare due continenti, Europa ed Asia.
  • Niger, trovati nel deserto del Sahara a pochi chilometri dal confine con l'Algeria 87 corpi di migranti, dei quali 48 erano di bambini e 37 donne. I migranti, secondo fonti dell'esercito nigerino sarebbero tutti morti a inizio ottobre.

NOVEMBRE

  • Stati Uniti, a Los Angeles un agente fuori servizio apre il fuoco all'interno del Terminal 3 dell'Aeroporto Internazionale di Los Angeles, uccidendo un agente in servizio e ferendo altre 7 persone prima di essere ucciso a sua volta dalla polizia.
  • Grecia, uccisi due militanti di 20 e 23 anni del partito di estrema destra Alba Dorata davanti alla sede di Atene. Secondo la polizia si tratta di un'azione terroristica.
  • New York, viene eletto sindaco Bill de Blasio.
  • Il tifone Haiyan si abbatte sulle Filippine causando la morte di oltre 10.000 persone.
  • New York, un trittico di Francis Bacon dal titolo "Three Studies of Lucian Freud", è stata venduta all'asta per 142,4 milioni di dollari, diventando l’opera d’arte più costosa di tutti i tempi.
  • Il Volo Tatarstan Airlines 363, proveniente dall'Aeroporto di Mosca-Domodedovo, operato da un Boeing 737-500 della Tatarstan Airlines, è precipitato in picchiata durante l'atterraggio all'Aeroporto di Kazan', in Russia. Tutti i 44 passeggeri e i 6 membri dell'equipaggio sono morti.
  • Una serie di 81 tornado colpiscono gli Stati Uniti medio occidentali causando la morte di 8 persone, principalmente nell'Illinois.
  • A Parigi, in Francia, un uomo entra armato in uno studio televisivo e successivamente nella sede del quotidiano Libération ferendo gravemente un reporter con colpi d'arma da fuoco. Le ricerche dell'uomo si sono concluse la sera del 20 novembre con l'arresto, dopo una maxi-caccia all'uomo per tutta l'area metropolitana di Parigi durata oltre 48 ore.
  • Il ciclone Cleopatra travolge la Sardegna, in Italia, provocando inondazioni in tutta l'isola, in particolare ad Olbia e provincia e nelle aree di Nuoro e Oristano, causando la morte di 16 persone.
  • In Giappone, l'attività di un vulcano forma una nuova isola di circa 200 metri, che potrebbe essere destinata a crescere di dimensioni.
  • Il tetto di un supermercato Maxima XX a Riga – capitale lettone – è crollato per un'esplosione, uccidendo 50 persone. Il negozio è stato costruito nel 2011. È la più grave tragedia della Lettonia post-sovietica.
  • In occasione del cinquantesimo anniversario della serie televisiva britannica Doctor Who, la BBC ha trasmesso uno speciale in mondovisione
  • Il Senato della Repubblica Italiana approva la decadenza di Silvio Berlusconi da Senatore.
  • L'attore Paul Walker e il suo amico Roger Rodas muoiono in un incidente stradale.

DICEMBRE

  • Muore Nelson Mandela.
  • Sud Sudan: un gruppo di soldati alleati all'ex-presidente Riek Machar lanciano un attacco contro il quartier generale dell'esercito. Il presidente Salva Kiir Mayardit dichiara che il governo ha la situazione sotto controllo e dichiara il coprifuoco a Giuba, la capitale.
  • Durante una rappresentazione crolla il tetto di un teatro a Londra. I feriti sono più di 700, ma non c'è stata nessuna vittima.
  • Forze speciali ugandesi accorrono in soccorso del governo del Sud Sudan, mettendo in sicurezza la capitale e con l'incarico di evacuare i propri connazionali e ripristinare la normalità nella regione se possibile.
  • A Beirut scoppia un'autobomba che uccide l'ex primo ministro delle finanze libanese Mohamad Chatah ed altre 7 persone.
  • In India scoppia un incendio in un vagone ferroviario, che causa almeno 25 morti.
  • A Volgograd una donna cecena si fa esplodere nella stazione ferroviaria, causando la morte di 18 persone e il ferimento di 40. In meno di 24 ore avviene un secondo attentato a Volgograd su di un autobus, dove un uomo si fa esplodere uccidendo 14 persone.



Elenco tratto da Wikipedia

venerdì 27 dicembre 2013

I Forconi e la rivoluzione "morbida" dalla Casta

Nessuna rivoluzione, almeno per il momento. I tanto temuti Forconi si sono dissolti come neve al sole. Quel sentimento di protesta collettiva ha dovuto fare i conti con capi-popolo improvvisati, subito sottoposti alla gogna mediatica, e con un Movimento spaccatosi proprio nel momento decisivo in cui la protesta stava per giungere alla capitale.

La Casta invece, sentendosi minacciata, si è compattata: politici, sindacati, giornalisti e media in generale hanno fatto fronte comune. Sono stati sufficienti alcuni editoriali con richiami spropositati alla deriva fascista e una legge che forse in futuro ridurrà i finanziamenti pubblici ai partiti, posta come specchietto per le allodole, a cura dei nostri politici.

Gli italiani, intesi come popolo, denotano evidenti difficoltà di coesione. Essi si limitano a contestazioni di settore isolate: ognuno per sé e Dio per tutti insomma. Tuttavia, mentre stava prendendo corpo una protesta di massa, ecco i soliti facinorosi infiltrati che riescono a trasformare un'iniziativa pacifica e legittima in pericolosa guerriglia urbana. Un vero autogol insomma: abbiamo dato ragione a coloro che avvertivano sui rischi di un’escalation violenta.

Forse ancora non siamo giunti al punto di non ritorno, oppure il popolo si è lasciato ingannare per l'ennesima volta dalle promesse di ripresa per il 2014; devolute gratuitamente dal nostro premier, Enrico Letta. Il simpatico Renzi ha fatto la sua parte con i suoi proclami populisti alla "rottamazione". Il gioco è fatto: un'altra tenue flebo di fiducia, sufficiente affinché la Casta superi indenne almeno le festività natalizie.

Eppure basterebbe poco per mettere alla porta l'intero "sistema": non serve una rivoluzione francese, non c'è una Bastiglia da liberare, c'è solo una Nazione che vuole riappropriarsi di sogni e speranze per il futuro. Basterebbe che qualche milione d'italiani si riunisse davanti a Montecitorio, pacificamente ma in maniera costante (modello Gandhi), fin quando la Casta non prendesse atto di essere stata ufficialmente licenziata per ordine del popolo sovrano.

Fonte: AgoraVox Italia

mercoledì 25 dicembre 2013

Buon Natale


Auguro a tutti i lettori, assidui o frequentatori, e a tutti i blog amici di trascorrere un sereno e felice Natale


Andrea De Luca

sabato 21 dicembre 2013

L’uso di Internet dal tablet è meno del 5% a livello globale


Sappiamo bene quanto i dispositivi mobili siano in continua diffusione, ma oggi grazie a StatCounter vediamo l’uso di internet che ne fanno gli utenti attraverso lo smartphone e il tablet. E scopriamo che a Novembre 2013 l’uso del web dai tablets è stato meno del 5% a fronte del 19,1% dagli smartphones. Dati quasi simili per quanto riguarda l’Italia

Parliamo spesso della diffusione dei dispositivi mobili e di come questi stiano modificando radicalmente le nostre abitudini. Bene, con l’ausilio dei dati che qualche giorno fa ha diffuso StatCounter, una delle aziende più importanti per la web analytics, vediamo l’uso del web attraverso i dispositivi mobili, smartphone e tablets, da parte degli utenti a livello globale e anche a livello italiano.

Nel mese di Novembre 2013 a livello globale l’uso di internet dai tablets è stato solo del 4,8%, decisamente inferiore al 19,1% dagli smartphones. Domina di conseguenza ancora il desktop, infatti sempre a livello globale l’utilizzo di internet è del 76%. E StatCounter Global Stats riporta anche che l’iPad di Apple è il tablet in assoluto più utilizzato. Samsung, l’altro grande brand, da questo punto di vista risulta molto più distaccato ed è secondo con un distacco davvero notevole. Infatti Apple ha una quota di mercto pari al 74,5%, comunque in calo rispetto al 2012 quando aveva 82,7%, mentre Samsung si attesta al 10,85%, in crescita rispetto al 2012 quando aveva l’8%.



Quindi, nonostante la grande diffusione dei dispositivi mobili e nonostante questi stiano per sostituire in termini di utilizzo i vecchi e cari pc, il dato poi risulta sorprendente quando lo si guarda in ottica di uso della rete attraverso questi dispositivi. E se guardiamo paesi con alta concertazione e diffusione del mobile, i dati non cambiano. Negli Usa l’suo di internet da tablets è del 6,8%, invece in UK è del 9,6%. E in Italia?



In Italia a Novembre 2013 l’uso di internet da tablets è del 4,95% quindi perfettamente in linea con il dato globale, mentre per quanto riguarda gli smartphone è del 10%. In Italia gli utenti navigano il web per l’85% da desktop, anche se questo dato è in calo rispetto allo stesso periodo del 2012 quando era del 91%.

Per quanto riguarda i vendors di tablets, anche in Italia Apple è leader assoluto con una quota di mercato del 69% mentre Samsung segue con il 18,3%, in crescita rispetto al 10,8% del 2012.


Francesco Russo

Fonte: InTime Condivido per Comunicare

giovedì 19 dicembre 2013

Tra perbenismo e ipocrisia, nel calcio italiano è caccia al tifoso

Martedì la Corte d’Appello di Napoli ha confermato, pur modificandone l’entità, le condanne per Calciopoli e nello stesso giorno è stato reso noto che molte partite italiane sono sotto l’obiettivo della procura di Cremona per quella che sembrerebbe essere una coda dello scandalo scommesse che aveva già colpito il nostro calcio nei mesi scorsi.

La sensazione per gli appassionati è che il calcio italiano viva da troppo tempo in uno stato di perenne incertezza. Eppure un elemento certo c’è: i tifosi sono gli unici a pagare. Così a fianco alle notizie ricordate poco sopra abbiamo letto della squalifica delle curve di Roma e Inter per razzismo e discriminazione territoriale e, tanto per essere chiari sin da subito, a suonare assurdi e inaccettabili sono sia l’accostamento che le stesse squalifiche.

La considerazione comune alle due vicende riguarda l’assurda chiusura di un intero settore dello stadio per il comportamento di una minoranza, per di più in trasferta: come si può accettare che un tifoso, dopo aver pagato in anticipo per un servizio, si veda poi proibita la possibilità di usufruire di quello stesso servizio per colpe non sue?

È come se, pagato il biglietto del cinema, una volta entrati in sala ci si trovasse nella stessa fila di un disturbatore e la maschera, invece di allontanare solo il disturbatore, imponesse a tutta la fila di uscire dalla sala e non vedere il film. Chi accetterebbe serenamente un’imposizione di questo tipo? Detto questo i due casi di Roma e Inter sono differenti ma entrambi paradigmatici dell’ipocrisia che affligge il calcio italiano (e forse non solo il calcio).

I tifosi della Roma in trasferta a Milano sono stati puniti perché, scrive il giudice sportivo, hanno intonato “a gran voce per due volte il coro Rossoneri squadra di neri” e per aver indirizzato “per alcuni secondi numerosi ed intensi – Buuu- verso il calciatore della soc. Milan Mario Balotelli (n. 45) in occasione di un calcio di punizione battuto dallo stesso fuori dall’area di rigore della squadra romanista”. Peccato che nel primo caso il coro, come facilmente verificabile da diversi video postati sui social network, fosse decisamente diverso e di stampo tutt’altro che razzista (“Rossoneri Carabinieri”).

E peccato che i “buu” a Balotelli non paiono frutto di razzismo, almeno non di razzismo come vogliono farci credere: Balotelli viene insultato per il suo atteggiamento, non per il colore della sua pelle. Tant’è che molti tifosi della Roma raccontano di aver rivolto gli stessi cori al “bianchissimo” Kakà, “reo” di un atteggiamento poco sportivo.

Certo non è da escludere che possa esserci qualche imbecille che ancora possa insultare un uomo per il colore della pelle, ma non pare questo il caso, soprattutto perché una tifoseria che coprì di “buuu” il giocatore più bianco della storia del calcio italiano – Ingesson del Bologna- e che abitualmente non insulta i giocatori di colore delle squadre avversarie non può essere considerata razzista (diverso il discorso per chi si è reso protagonista di numerosi e variegati episodi di razzismo, come i tifosi che quando la Roma non gioca in casa occupano la curva nord dell’Olimpico).

I tifosi dell’Inter sono stati invece puniti per aver cantato dei cori contro Napoli e i napoletani, inquadrabili nella fattispecie della “discriminazione territoriale”. Peccato, anche qui, gli stessi tifosi del Napoli abbiano esposto nei mesi scorsi, quando il caso “discriminazione territoriale” è esploso, uno striscione auto-offensivo a testimoniare che forse non si è capito, o voluto capire, lo spirito dei cori da stadio.

Questa è la nostra cultura del tifo, non inferiore a quella di nessun altro Paese, eppure i tifosi italiani vengono ormai abitualmente trattati come dei criminali e tenuti sotto osservazione come degli animali pericolosi. Non bisogna negare che anche nel mondo del tifo ci siano dei problemi gravi (gli episodi di violenza, i veri episodi di razzismo, dei rapporti non sempre chiari tra ultras e società) ma è quantomai ipocrita additare a prescindere i tifosi di calcio come soggetti pericolosi, instabili o estranei al mondo civile. Ed è ancora più ipocrita in un Paese in cui, ad esempio nell’arena politica, si è giustificata e si continua a giustificare la vera discriminazione territoriale e la vera violenza verbale. Ma in fondo è facile farsi prendere dall’ipocrisia e lasciarsi andare alle categorizzazioni, tanto chi li difende quei volgari dei tifosi? L’alternativa sarebbe affrontare senza pregiudizi, senza perbenismo e con spirito critico il problema, ma forse per farlo dovrebbe cambiare non tanto la cultura sportiva, quanto la cultura civica e politica del nostro Paese. Ma, come si dice, questa forse sarebbe tutta un’altra partita.

Fonte: Diritto di critica

lunedì 9 dicembre 2013

La foto e i video del giorno

Presidi e manifestazioni in tutta Italia in questo 9 dicembre per la protesta, pacifica, dei forconi e di tantissimi cittadini comuni contro il Governo e lo Stato. I mass media parlano solo di scontri e tafferugli tra manifestanti e forze dell'ordine, ma a Torino, ad esempio, oggi accade anche questo:


Giovani manifestanti abbracciano un poliziotto. Un immagine emblematica. Inoltre, sempre a Torino, i poliziotti si sono tolti i caschi e si sono schierati insieme alla gente, tra gli applausi dei manifestanti. Ecco alcuni video:





Link: Torino, la polizia toglie il casco tra gli applausi dei manifestanti (da Repubblica)

Renzi ha vinto le primarie. Ma non è la morte della sinistra

La sinistra italiana è morta. Anzi, no. La vittoria schiacciante di Matteo Renzi, primo segretario del Pd – eletto da un congresso o attraverso le primarie – di estrazione democristiana segna la fine di una classe dirigente che ha vinto in passato, ma che è riuscita spesso a distruggere tutto, da sola. Una classe dirigente che ieri non è riuscita a mandare a casa Berlusconi, principalmente per propri demeriti, e che oggi se ne va via con lui.

Fine della sinistra? Molti sono pronti a cantare il de profundis della sinistra italiana. Ma questa continua ad esistere e forse ieri si è anche rafforzata. Perché la vittoria di Renzi mette fuori gioco le “cassandre dell’inciucio”, di quelli di “sinistra” che poi con il “nemico” sono scesi a patti e hanno dato il via prima al governo Monti e poi a quello Letta. Il voto al sindaco di Firenze è un voto di chiarezza: gli elettori del Pd vogliono una volta per tutte archiviare le larghe intese e avere una linea chiara su tutto. La stessa Sel di Nichi Vendola oggi si sente “più vicina politicamente al Pd di Renzi, seppur più distante culturalmente”. Perché in fondo essere di sinistra significa fare cose di sinistra non indossare una maglia rossa o appiccicarsi addosso il bollino doc.

D’Alema bye bye. La fine di questa classe dirigente è segnata. Una classe dirigente conservatrice, spesso ricca di preziose competenze ma succube di un sindacato capace solo di garantire i garantiti e latitante nella difesa dei precari e dei giovani. Ma soprattutto una classe dirigente succube della sua storia collettivista dove molto spesso è mancato un leader. E se molti nel Pd-Ds-Pds-Pci non hanno mai voluto avere un vero capo, l’importanza di un leader oggi, in una realtà completamente mutata rispetto a 30 anni fa, con un elettorato quasi completamente mobile, è fondamentale nelle comunicazione politica e nella riduzione dei conflitti interni che spesso hanno rappresentato più che fonte di dibattito, l’impressione di un partito confuso e litigioso.

Quando non è un problema di pedigree. Non muore quindi la sinistra. Muore certamente un’idea di sinistra che è riuscita a raccogliere, negli ultimi vent’anni, il voto dei dipendenti pubblici e del ceto medio impiegatizio, ma che ha perso il contatto con il mondo operaio e soprattutto con i veri proletari di oggi, i giovani disoccupati, sottoccupati, precari che sono il frutto di leggi che questa stessa classe dirigente ha votato, ad iniziare dalla riforma Treu che ha creato un dualismo del mercato del lavoro. Se Matteo Renzi sarà più o meno di sinistra rispetto a loro non possiamo dirlo oggi. Ma soprattutto poco importa. Perché quello che conta sono i risultati, non il pedigree.

Fonte: Diritto di critica

domenica 8 dicembre 2013

Inchiostro elettronico o carta stampata? Come sta evolvendo il consumo d’informazione


Articolo di Gloria Lorenzi

Oggigiorno, i media tradizionali dedicati alla cultura, nel senso esteso del termine, continuano sempre più a spostarsi verso il settore digitale e gli esempi sono davvero numerosi, valga per tutti l’Enciclopedia Treccani che non solo propone la suddivisione ragionata dello scibile umano sul suo bel sito, ma offre anche altri supporti multimediali su base digitale, come una Web Tv, un’app dedicata al Vocabolario Italiano per iPhone, iPad, Android, e, soprattutto porta anche il loro prodotto maggiore, forte di ben 700.000 voci, ed oltre 20.000 immagini, su tablet Android.

Il settore più ristretto della carta stampata tradizionale sperimenta dinamiche similari, ma non lo possiamo considerare come un metodo sorpassato: secondo uno studio dedicato di PriceWaterhouseCoopers ad esempio, nell’anno in corso, il settore delle sole riviste metterà a bilancio almeno 16 miliardi di dollari di investimenti pubblicitari.
Certo è che oramai, invertendo la tendenza rispetto alle dinamiche passate, se il settore digitale riesce a prevalere sul mercato, anche quello della stampa subisce un effetto di trascinamento. Questa è, perlomeno, l’opinione di Paul Rossi, presidente del Gruppo The Economist, azienda che ottiene il 40% dei suoi ricavi pubblicitari dal digitale.
La carta stampata rappresenta ancora gran parte del ricavo delle riviste, ma il digitale sta crescendo rapidamente. Per quest’anno, infatti, si stima che rappresenti il 18% degli introiti editoriali: un bel balzo dal 2% del 2008, sempre secondo PWC. Alcuni editori hanno un paniere suddiviso grossolanamente a metà, altri sottostimano la portata dell’impegno digitale sul loro bilancio.
Se il marketing, che ha impegni nel breve periodo e, talvolta, anche una visione temporalmente limitata, vede con favore l’espandersi della quota dedicata a un settore dinamico come il digitale, tuttavia la realtà italiana, a predominanza di piccole e medie imprese nel campo degli affari, mostra che oltre il 53% dei loro proprietari o decision-maker hanno intenzione di rivolgersi ai canali tradizionali, come posta dedicata e opuscoli informativi. Sono numeri che paiono incomprensibili se non si pensasse poi a un effetto quasi paradossale: le persone ricevono un numero talmente grande di messaggi digitali, praticamente in tutto l’arco della giornata, mentre le buste o i pacchi si accumulano sempre meno nelle loro cassette postali, con il risultato che un singolo elemento di posta, personale, ha maggiori probabilità di essere notato, di essere letto, e anche di vedere adoperate le sue offerte o i buoni che vengono proposti (ad esempio, l’armadietto dei nostri medicinali dovrebbe avere le dimensioni di un quattro stagioni, se lo valutassimo in base alla quantità di spam ad argomento medico che quotidianamente riceviamo…)

Possiamo concludere che tutti i tipi di media dovrebbero essere adoperati insieme in maniera complementare, e le migliori aziende editoriali avrebbero necessità di assumere maggior consapevolezza (esistono, comunque, lodevoli eccezioni).

Una notizia, limitandoci ad esempio ad una singola partita di calcio, viene vissuta in diretta da chi siede, più o meno comodamente, sulle gradinate dello stadio, ma viene gustata non solo dal divano del salotto, ma anche in viaggio dai nostri tablet collegati in streaming e, al termine, commentata e rielaborata sui siti specializzati, oppure, partecipata, per esempio in un’intervista collettiva con l’allenatore. Il giorno dopo, come riepilogo e sintesi, il giornale sportivo può presentare sia la cronaca della partita che un sunto dell’estensione partecipativa fornita dagli utenti tramite i nuovi media, e un parallelo spazio su un sito che offre la possibilità di ulteriori commenti alla sintesi stessa. Per fornire ulteriori dati alla riflessione, La Gazzetta dello Sport, nel mese di agosto, un periodo non certo rappresentativo per il nostro popolo di calciomaniaci, ha venduto circa 20.000 copie digitali su un totale di circa 322.000; in luglio la crescita ha superato il 10%: rimpiazzeremo anche in Italia il nostalgico rito del fruscio di vecchie copie infeltrite sul bancone dei gelati con gli ovattati tappetti sulla tastiera bluetooth di un tablet di ultima generazione?
A voi la risposta...

Info sull'autrice:
Originaria di Venezia, Gloria Lorenzi è una studentessa di Giornalismo e Mass Media alla Westminster University di Londra. Da sempre appassionata di tecnologia e con una spiccata attitudine per le lingue straniere, ha scelto il Regno Unito per perseguire il suo sogno di diventare giornalista.


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venerdì 6 dicembre 2013

Addio a Nelson Mandela, simbolo della lotta al razzismo


Nelson Mandela è morto a 95 anni. La notizia è stata data, giovedì 5 dicembre, dal presidente sudafricano, Jacob Zuma, che ha tenuto un discorso televisivo alla nazione. Mandela aveva 95 anni ed era malato da tempo.

Breve storia di Nelson Mandela

Nelson Mandela è stato il massimo rappresentante dell’ultima lotta dell’Africa nera contro la dominazione bianca nel continente. Ha provato in prima persona la durezza del regime dell’apartheid razzista vigente in Sudafrica dal 1948 al 1994, diventando il leader di coloro che lo combattevano. Ha abbracciato e guidato la lotta armata, trascorrendo quasi un terzo della vita in carcere; liberato nel 1990, ha scelto la strada del perdono e della riconciliazione con gli antichi persecutori. Col suo carisma e la sua scelta di pace, ha evitato al suo Paese di cadere in una violenta spirale di vendette e di sangue. Tale ruolo gli è stato riconosciuto nel 1993, con l’assegnazione del premio Nobel per la Pace insieme al suo predecessore Frederik Willem de Klerk.

"Grazie a Mandela la riconciliazione in Sudafrica è stata possibile": lo ha detto in un'intervista telefonica alla Cnn Frederik De Klerk, ultimo presidente sudafricano dell'epoca dell'apartheid, protagonista della fine di un'epoca con Nelson Mandela e con lui premio Nobel per la pace.

Se ne va un personaggio che ha sempre lottato contro la discriminazione e il razzismo. Il mondo intero piange un grande uomo. Addio Madiba


Per approfondire:
Nelson Mandela (da Wikipedia)
- Chi era e cosa ha fatto Nelson Mandela (tratto dal bloginternazionale di Tommaso Perrone)
- Perchè Nelson Mandela era unico (tratto da fanpage.it)


Alcune frasi celebri di Mandela

La pace non è un sogno: può diventare realtà; ma per custodirla bisogna essere capaci di sognare.

Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli. 

L'educazione è l'arma più potente che può cambiare il mondo.

Ho lottato contro il dominio bianco e contro il dominio nero. Ho coltivato l'ideale di una società libera e democratica nella quale tutti possano vivere uniti in armonia, con uguali possibilità. Questo è un ideale per il quale spero di vivere...

Un vincitore è solo un sognatore che non si è arreso.

giovedì 5 dicembre 2013

La Corte Costituzionale boccia il Porcellum. Ecco la nota

"La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l'assegnazione di un premio di maggioranza (sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica) alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti e che non abbiano conseguito, almeno, alla Camera, 340 seggi e, al Senato, il 55% dei seggi assegnati a ciascuna Regione. La Corte ha altresì dichiarato l'illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali 'bloccate', nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una preferenza".

"Resta fermo - precisa comunque la Consulta - che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali".

Le motivazioni vere e proprie del pronunciamento della Corte "saranno rese note con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici".


Breve storia del Porcellum

La legge n. 270 del 21 dicembre 2005 è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano. È stata formulata principalmente dall'allora Ministro per le Riforme Roberto Calderoli, che la definì «una porcata». Per questo venne definita Porcellum. La norma sostituì le precedenti leggi numeri 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente. Il 4 dicembre 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità della legge in riferimento al premio di maggioranza assegnato e all'impossibilità per l'elettore di fornire una preferenza.

Per approfondire: Porcellum (da Wikipedia)

mercoledì 4 dicembre 2013

Scandalo Regioni: da nord a sud, lo Stivale puzza di marcio

Per una volta tra Nord e Sud non si riscontrano differenze: la maggior parte delle Regioni italiane, infatti, e' finita nel mirino della magistratura. Ogni giorno che passa l'inchiesta sulle spese folli dei consiglieri regionali si estende sempre di più, così come si allunga l'elenco dei nomi iscritti al registro degli indagati.

A quanto pare Franco Fiorito "Er batman" -ex capogruppo del Pdl della Regione Lazio, arrestato nel 2012 con l'accusa di peculato- ha fatto scuola, sia su come appropriarsi indebitamente di soldi pubblici che su come spenderli: difficile dimenticare l'acquisto di una jeep giustificato dal "pericolo di neve" a Roma. La fantasia di certo, sembra non mancare neanche agli attuali consiglieri sotto inchiesta: si va da viaggi extra lusso, cene nei migliori ristoranti da duecento euro a persona, gioelli, abbonamenti in palestra, saune, banchetti per i funerali, gioielli, penne d'oro, lap dance, fino alle tasse sui rifiuti. Le ipotesi di reato al vaglio degli investigatori sono gravissime: peculato, truffa e concussione. Un'onta sul nostro paese che sembra impossibile da cancellare, ma che anzi continua ad espandersi.

Al momento le Regioni coinvolte dagli scandali delle "spese pazze" e sotto inchiesta da parte della magistratura sono ben 16 su 20 e politicamente sono coinvolti esponenti di tutti i partiti. In Piemonte -l'ultima regione colpita dallo scandalo- la temperatura è particolarmente incandescente. Sono 43 i consiglieri indagati, compreso lo stesso governatore leghista Roberto Cota che dovrà spiegare tra le altre cose ben 592 ricevute emesse, ma non attinenti al suo ruolo istituzionale, tra cui quelle relative a cinque cene diverse consumate nello stesso ristorante a pochi minuti di distanza l'una dall'altra. In Emilia Romagna altra Regione raggiunta di recente dallo scandalo delle "spese folli" la situazione non è migliore: ristoranti di lusso, spese e rimborsi per qualsiasi cosa. Ne hanno usufruito indistintamente sia consiglieri di destra come quelli di sinistra. Coinvolto anche il dimissionario capogruppo del Pd Marco Monari, reo di aver infilato nel rimborso una spesa da 900 euro per un viaggio Napoli-Amalfi in limousine. In Sardegna sono 53 i consiglieri accusati di peculato. Avrebbero acquistato senza nessun freno, oltre ai classici oggetti di valore anche pecore e vitelli. Una bufera che coinvolge quasi la totalità delle nostre regioni e che riapre la discussione sull'annosa questione dei finanziamenti pubblici alla politica. Nel 2011 il totale dei fondi pubblici a disposizione dei consiglieri regionali sono stati ben 47 milioni di euro, un vero fiume di denaro.

Con la legge varata lo scorso anno dal Governo Monti, i rubinetti sono stati finalmente chiusi e nel 2013 i fondi sono scesi a 9 milioni. Ma per renderci realmente conto, se questi tagli porteranno dei benifici dovremmo ancora aspettare un anno: chi sedeva nei consigli regionali prima dell'inizio del 2013 ha potuto usufruire del vecchio fondo e i risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.

Fonte: Il numero zero