Il dodicesimo condono fiscale è quasi legge. Entro 24 ore ci sarà il voto di fiducia alla Camera per l’approvazione dello scudo fiscale, che non sembra destinato a incontrare grandi ostacoli. Le tre questioni pregiudiziali di costituzionalità al decreto legge correttivo del pacchetto anticrisi, sollevate dall’opposizione (che aveva promesso battaglia), sono state bocciate dall’aula con 27 voti di scarto. Tra gli assenti illustri, che avrebbero potuto affondare in maniera inappellabile il decreto (e quindi lo scudo), Massimo D’Alema, Dario Franceschini, Pierluigi Bersani, Francesco Rutelli (oltre a Massimo Calearo, Cesare Damiano, Ermete Realacci). Assenti in tutto 51 esponenti del Pd, due dell’Idv, sei dell’Udc, ovvero i tre partiti di opposizione. Il presidente della Repubblica, pur con qualche dubbio, ha fatto capire di essere propenso a firmare. Anche grazie all’assenza nel decreto legge di sanatorie per processi penali in corso.
L’Italia dei Valori chiede a Giorgio Napolitano di “riflettere bene, dal momento che di fatto si tratta di un’amnistia e che lo scudo è la dimostrazione del favoreggiamento e della correità del governo con gli evasori, con i corruttori, con la criminalità organizzata”. Il provvedimento, infatti, permetterà il ritorno in Italia di denaro illegalmente detenuto all’estero. Quanti soldi rientreranno? Visto che si tratta di capitali illeciti esportati di nascosto nei paradisi fiscali, è difficile stilare una stima attendibile.
Per una coincidenza politicamente molto opportuna, proprio ieri, mentre si preparava il voto di fiducia, è stato reso noto un dato della Guardia di Finanza che parla di un tesoretto oltre confine di 300 miliardi di euro. Se questi soldi rientrassero tutti (e se il calcolo fosse accurato), lo Stato incasserebbe 15 miliardi di euro, dato che il costo del rimpatrio è pari al 5 per cento. Ma, fino a pochi giorni fa, anche i più ottimisti nel governo speravano in un flusso di 100 miliardi, con un gettito che quindi potrebbe essere di soli 5 miliardi. Per il capogruppo Pd alla Camera Antonello Soro “saranno molti di più i capitali che usciranno, perchè il condono genera un sentimento di impunità”.
Lo scudo coprirà anche il reato di falso in bilancio, se commesso per evadere il fisco. Il leader dell’Udc Pierferdinando Casini dice che lo scudo è “inaccettabile, anche perchè non si stabilisce che i soldi rientrati, frutto di truffe pagate dai risparmiatori, restino poi in Italia”. L’assessore regionale al Lavoro della Campania Corrado Gabriele sostiene che “la maggior parte dei soldi che stanno rientrando sono di provenienza illecita e tra questi c'é anche il denaro del clan dei casalesi, Iovine e Zagaria, che dalla latitanza perpetua ringraziano. Si tratta di un vero e proprio favore alla mafia”.
Su questo interviene in aula proprio il ministro Giulio Tremonti: “I capitali della criminalità non saranno rimpatriati” così come i soldi oggetto di “fatti nuovi”, cioè esportati dopo i termini previsti dallo scudo. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha scelto invece di non entrare nel merito politico della vicenda: non ha risposto ai deputati del Pd che sollevavano il problema del mancato obbligo di segnalazione da parte degli intermediari (che serve a garantire l’anonimato a chi usa lo scudo). Alla fine l’unico atto che la Camera ha approvato ieri, con 280 voti favorevoli e 231 contrari, è stata la sospensione anticipata della discussione, su richiesta del Pdl.
(da Il Fatto Quotidiano n°7 del 30 settembre 2009)
Fonte: l'Antefatto
4 commenti:
come al solito e una vergogna che vuoi dire di piu
Stamattina, come ormai ogni mattina, ho letto IL FATTO QUOTIDIANO e, quindi, anche questo articolo: siamo rovinati sempre più.
Dimenticavo: io ti ho linkato!:)
Lo scudo fiscale agevolerà solo la criminalità e gli evasori
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